La cucina materica di un casale in pietra

Materiali naturali e vocazione ecosostenibile: queste le due caratteristiche principali che investono ogni aspetto della ristrutturazione di un casale toscano risalente alla fine dell'800, che oggi ospita una cucina in rovere massello e quarzo

Pietra, legno e metallo sono l’anima di un casale ristrutturato a Monsanto - frazione di Barberino Val d’Elsa in provincia di Firenze - dagli architetti Filippo Martini e Flavio Bonsignore dello Studio Ora. Costruito verso la fine dell’Ottocento, si presentava come un rudere, frutto di annessioni in periodi diversi, come è tipico della zona, in abbandono da tempo ma in una posizione privilegiata: la sommità di una collina con una vista a 360 gradi sulle campagne circostanti. Il casolare era composto da un corpo principale in pietra locale e due volumi più piccoli in cemento armato aggiunti in epoca posteriore, e proprio il contrasto fra loro è stato una delle chiavi di lettura del progetto. L’intera volumetria è stata ripresa dal punto di vista filologico: la costruzione principale è stata oggetto di un attento intervento con l’obiettivo di mantenere inalterata l’immagine architettonica, mentre le due annessioni secondarie, in avanzato stato di degrado, sono state in parte demolite e ricostruite sfruttandone al massimo la superficie.

L'esterno in pietra del casale a Monsanto,, in provincia di Firenze

Il risultato è una residenza in cui la zona giorno si delinea come uno spazio fluido plurialtezza che sfrutta la pendenza del declivio, senza partizioni che ostacolano il fluire della luce naturale: ingresso, soggiorno, cucina e zona pranzo, a quote diverse, sono aperti e interconnessi; una camera da letto è stata collocata su un soppalco, mentre la seconda trova posto nei volumi adiacenti, in una soluzione più intima.

I principi del progetto

Il corpo principale è stato ristrutturato con il preciso obiettivo di mantenere l’aspetto originario, con la caratteristica muratura in pietra locale spessa 50 cm. Dopo il consolidamento delle murature, con il recupero dei conci originari, e uno scavo parziale al di sotto del piano di calpestio per consentire la costruzione di un vespaio aerato che isolasse gli ambienti residenziali dal terreno, l’interno è stato rivestito da un cappotto con isolamento in lana di roccia, un’intercapedine per il passaggio degli impianti e una finitura in fibrogesso intonacato.

Il casale toscano immerso nella natura, con la terrazza e i pannelli fotovoltaici sul tetto per il riscaldamento

Il tetto ripropone la copertura tradizionale con un’orditura in legno, come in origine a falde non simmetriche. I fronti esterni, nel rispetto delle forature esistenti, sono stati ricalibrati; ora ampie vetrate dai serramenti di acciaio si aprono al paesaggio e traguardano i profili di Volterra e San Gimignano. Il progetto dello spazio interno rimane aperto e permeabile al fluire della luce naturale. Qui trovano posto gli ambienti della zona giorno: l’ingresso sul soggiorno verso monte e la cucina a valle, alla quota ribassata di circa 1,40 metri. Sopra la cucina si erge un soppalco dalla struttura di acciaio disegnato dagli architetti, che ospita una camera da letto. I corpi annessi negli anni Cinquanta sono stati ristrutturati nelle porzioni strutturali e rivestiti in doghe di legno di larice naturale (non verniciato) con finestre con sguinci laterali. L’essenza legnosa ha raggiunto la perfetta stagionatura e il colore definitivo dopo qualche anno dalla fine del cantiere amalgamandosi nel colore con la pietra locale pur evidenziandone la differenza costruttiva. Gli interni del casale ospitano, nel corpo a due piani, una camera da letto completa di servizio e il locale tecnico a livello inferiore, nel corpo monopiano a valle, un altro bagno e il locale lavanderia. L’immagine finale della Casa Le Querciole restituisce la potenza dello storico volume in pietra affiancato da semplici volumi dalla struttura geometrica che non ne alterano la forza espressiva, ma che, al contrario, concorrono al disegno su quote diverse dello spazio all’esterno, con un’ampia terrazza e una legnaia.

La cucina in legno massello

Nella parte più bassa della zona giorno del casale, aperta sul giardino verso la valle con doppie finestre, è stata realizzata la cucina: una composizione ad angolo con ante e pensili in legno di rovere massello e piano lavoro e top in quarzo color antracite.

Se lungo la parete intonacata che confina con l’esterno trovano posto il frigorifero e le colonne dispensa, la zona lavaggio e la piastra a induzione sormontate dai pensili, a ridosso del muro che sancisce il salto di quota con il soggiorno (alto circa 1,40 metri) un lungo piano lavoro poggia su mobili contenitori che incassano anche il forno elettrico. Di fronte, fra due porzioni interamente vetrate, un grande camino composto da una struttura prefabbricata, rivestita della stessa resina del pavimento nella parte inferiore e in cartongesso in quella superiore, forma un volume compatto.

Ambiente su livelli sfalsati

Dalla cucina, una scala in lamiera metallica porta al soggiorno, per poi salire fino a una zona soppalcata collocata sopra la cucina stessa. La struttura metallica prende forme diverse secondo la funzione: si trasforma da scala a trave, da libreria a parapetto in un disegno eclettico che non ostacola mai il fluire della luce. I rivestimenti scelti riflettono l’impostazione dell’intero progetto.

A una pavimentazione in resina grigia della cucina e del soggiorno, fa da contraltare il solaio del soppalco che riprende il legno di rovere utilizzato negli arredi. «Le soluzioni cromatiche degli arredi spaziano nelle varianti della terra e del “galestro” tipico della zona, i materiali si intersecano in un potente equilibrio dove il fil rouge è sempre il legno». Il rispetto del territorio e l’attenzione alla scelta di materiali, naturali e locali, che si evince dal progetto, trova conferma anche nelle strategie costruttive e tecnologiche utilizzate. A un capotto interno per salvaguardare la struttura in pietra locale del corpo principale si somma la costruzione di una nuova copertura ventilata per garantire il comfort termico. Concorre al complessivo risparmio energetico l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria sopra la legnaia.

SCHEDA PROGETTO

LOCALITÀ
Monsanto, Barberino Tavarnelle (FI)
PROGETTO
architetto Filippo Martini e architetto Flavio Bonsignore  - Studio ORA
SUPERFICIE TOTALE
170 mq
TIPOLOGIA CUCINA
a vista
SUPERFICIE CUCINA E ZONA PRANZO
28,90 mq

PIANTE

PIANTA PIANO TERRA - spazio anteriore: ingresso e soggiorno - spazio posteriore: cucina

PIANTA SOPPALCO - spazio anteriore: volume doppia altezza soggiorno - spazio posteriore: camera