Dentro una casa passiva in Canada

Nel boschi del Canada, una casa passiva svetta tra gli alberi con il suo volume elegante e rivestito in legno scuro,; dentro, la cucina con piani di lavoro in Lapitec richiama le caratteristiche eco della casa e i colori della facciata

In Canada, nel Quebec, circondata da una natura rigogliosa, si nasconde la casa-studio Atelier C. - appartenente ad una coppia formata da una scrittrice e da un fotografo musicista - accoglie le tradizionali funzioni dell’abitare e quelle dei laboratori che si integrano negli spazi. Legno, materiali  adottati riflettono la vocazione sostenibile di questa casa, anche per quanto riguarda l'arredo cucina, che per i piani di lavoro adotta superfici in Lapitec, pietra sinterizzata costituita da minerali 100% naturali, senza resine, inchiostri o derivati del petrolio. La nuova costruzione più che sostenibile: è un fulgido esempio di casa passiva, ovvero capace di copre la maggior parte del proprio fabbisogno energetico per luce, riscaldamento e condizionamento grazie a dispositivi passivi e quindi capaci di offrire all'edificio un contributo energetico positivo durante l'intero corso dell'anno. L'architetto Nicholas Francoeur che l'ha progettata, ci spiega quali sono state le tecnologie adottate che son capaci di realizzare una struttura, appunto, passiva. "La casa è stata costruita con uno spessore dell’isolante doppio rispetto a quanto previsto dalla legge, il  che implica un consumo minimo di energia per mantenere gli ambienti caldi duranti gli inverni gelidi del Quebec", spiega l'architetto Francoeur.

"L’altezza del soffitto varia da 2,15 a circa 4,5 metri e la facciata più alta è orientata verso sud e permette dunque di massimizzare l’apporto di luce naturale. In estate, invece, dopo le 11 del mattino, la luce è filtrata dalle sporgenze in modo che gli interni rimangano freschi; qui i infatti i mesi invernali sono molto rigidi ma in estate, contrariamente, può fare molto caldo. La struttura della casa, inoltre, è realizzata in pannelli di legno lavorato (più resistente rispetto al legno normale), di provenienza locale. La struttura è stata tagliata su misura nello stabilimento dell’azienda che l’ha fornita e quindi assemblata in loco"

Materiali naturali e scelte eco

"Per la costruzione della casa, i committenti desideravano utilizzare materiali  che garantissero spazi interni privi di sostanze chimiche volatili", continua l'architetto Francoeur. "In questo senso l’edificio è stato interamente costruito con materiali naturali, principalmente a base di legno, mentre il pacchetto di isolamento è in cellulosa. Quando si parla di architettura ‘green’, si parla della possibilità di creare spazi in cui il comfort e la salute sono obiettivi primari, insieme all’utilizzo dell’architettura come strumento per migliorare l’esperienza spaziale e di vita dell’uomo e di rispetto dell’ambiente. Proprio grazie alle tecniche costruttive e materiali adottati, casa Atelier C ha ottenuto la certificazione LEED Platinum e ha un grado di ermeticità più basso di quello richiesto per ottenere la certificazione PassiveHouse". Dal punto di vista architettonico, l'edificio si connota per il volume dalle linee pure e per il tetto ad un’unica falda che svetta elegante, così come era stato richiesto dai proprietari. La copertura ventilata è rivestita in lamiera grecata mentre la parte sottostante è in pioppo sbiancato. Le facciate sono realizzate in listelli di legno di cedro carbonizzato che avvolgono il volume, ritmato sul fronte nord da strette aperture verticali vetrate che sembrano creare un colonnato contemporaneo e rigoroso; sul fronte sud, invece, le finestre sono più ampie per consentire l’apporto di luce naturale agli spazi di lavoro.

Una cucina green 

La cucina con isola sotto il tetto a falde

Così come per la casa sono stati impiegato legno e materiali naturali, anche in cucina vige la massima attenzione all'utilizzo di materiali eco. "La filosofia eco e sostenibile che riguarda la casa è stata trasferita alla cucina, sia per quanto riguarda la scelta dei materiali sia per l’estetica", spiega l'architetto Francoeur. "I pannelli utilizzati per realizzare ante e pensili della cucina sono a bassissima emissione di VOC." Tutti gli ambienti della villa riflettono i principi eco e lo stile austero, elegante e non convenzionale dell'involucro, arricchito da dettagli unici. “Gli interni sono pensati come spazi aperti, quasi di passaggio, e non come stanze chiusecommenta il progettista. “Tutto in questa casa è pensato per stimolare la creatività, dai continui contrasti di colore e di materiale fino alla stanza da bagno con luci teatrali e un’atmosfera cavernosa, quasi un antro del benessere”. Un insieme spaziale in  fluido, chiaro e luminosi, fa eccezione - riguardo al colore, la zona cucina, che richiama la cromia dell’involucro.

Cuore della casa, la cucina corrisponde a un ampio locale in cui l'arredo si sviluppa su tre lati, con una composizione a L ed una nicchia in cui sono inseriti basi e pensili. Al centro, un’isola dedicata alla preparazione del cibo e alla convivialità. I pannelli delle ante, a bassissima emissione di VOC, sono realizzati in legno laccato scuro. Ad esso si abbinano piani realizzati con un materiale unico, il Lapitec, pietra sinterizzata priva di stampe digitali e non porosa, composta da di una miscela di minerali 100% naturali, senza resine, inchiostri o derivati del petrolio e silica free; è inalterabile, resistente agli agenti chimici, urti, graffi, raggi UV, non assorbe acqua o liquidi ed è garantita contro muffe e batteri, oltre ad avere il marchio NSF/ANSI Std. 51 FOOD ZONE, che ne garantisce l’efficacia nei contesti cucina. I pian di lavoro in Lapitec che intercettano le diverse zone dell'arredo cucina sono nella nuance Nero Antracite finitura Vesuvio con spessore di 12 mm. In questa cucina, firmata Hauteur d’Homme, la pietra sinterizzata è stata lavorata e fresata per integrare il lavabo e, grazie alla sua composizione a tutta massa, mostra su tutto il bordo la medesima colorazione della superficie.

L'isola con il top in Lapitec Nero Antracite finitura Vesuvio e struttura in ferro nero

L'area della open space cucina, che comunica con la zona pranzo - completa di un lungo tavolo - e con l'area relax, è di grande fascino. I tagli delle vetrate e del soffitto spiovente disegnano un interno sorprendente e avvolgente, giocato sui contrasti tra gli elementi d'arredo scuro, le pareti bianche e la luce che pervade lo spazio. "La cucina ha è orientata a sud, in modo da essere completamente inondata dalla luce durante i mesi invernali", dice l'architetto l'architetto Francoeur. "L’idea è che le aree comuni, come la sala da pranzo e la cucina siano situate dove il soffitto è più alto e la luce è diretta, mentre gli spazi già introversi e privati, legati al lavoro, al relax e al riposo, siano invece localizzati dove il soffitto è basso e la luce è indiretta".

SCHEDA 

PROGETTO ARCHITETTONICO, D’INTERNI E D’ARREDO
Nicholas Francoeur
LOCALITA’
Quebec (CANADA)
TIPOLOGIA ABITAZIONE
villa
SUPERFICIE TOTALE ABITAZIONE:
223 mq
SUPERFICIE SPAZIO CUCINA-LIVING
20 mq
ARREDO CUCINA
Realizzata e disegnata su misura da Hauteur d’Homme – Isola supportata da struttura in ferro per basi sospese e zona snack - Frontali isola, basi, pensili nella nicchia in finitura nero opaco  -  Piani di lavoro in Lapitec nella nuance Nero Antracite finitura Vesuvio spesso 12 mm
ELETTRODOMESTICI (nomi modelli e marchi):
Piano cottura e forno: Bertazzoni - Cappa: Elica, modello Nuage - Miscelatore: Brizo di Solna

PIANTA PIANO TERRA

 

 

 

SEZIONI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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