Due attici in montagna

Stile chic, impiego preponderante del legno e ottimizzazione degli spazi connotano due attici siti in montagna, in cui le cucine si esprimono attraverso composizioni minimal per dimensioni ed estetica

Si connotano per lo stile elegante i due attici in montagna qui presentati, entrambi immersi nella natura delle Alpi, ma in due Regioni diverse. Nelle due case-vacanza, dalle dimensione contenute, arredi e cucine minimizzano i volumi adattandosi alle altezze ridotte, tipiche degli spazi mansardati. Il primo attico è in Valle d'Aosta, ed è stato ristrutturato dall'architetto Matteo Italia - Italia and Partners. Il secondo attico in ordine di presentazione è in Veneto, ed è stato ristrutturato dall'architetto Claude Petarlin.

TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA' IN UN "RIFUGIO" VALDOSTANO

Vecchie travi di legno recuperate e oggetti tradizionali, arredi di design e realizzati su misura definiscono il carattere degli spazi di un attico tra le montagne, a Torgnon, paesino a 1400 metri d’altitudine in Valle d'Aosta, nella valle del Cervino, ristrutturato e arredato dall'architetto Matteo Italia - Italia and Partners. Obiettivo: creare una casa di vacanza funzionale, che enfatizzasse l'idea di un "rifugio" accogliente. L'operazione di trasformazione della casa si è fondata sul ripensamento della struttura planimetrica ed ha coinvolto proprio lo spazio della cucina. "L’idea principale del progetto era quella di creare una stanza in più spostando la cucina nella posizione attuale. Prima la cucina era  sovradimensionata per l’effettivo utilizzo, tenendo conto che l’alloggio è una casa-vacanze", ci ha spiegato l'architetto Matteo Italia.

Come si caratterizzava quindi quest'attico di montagna, in precedenza? "Prima della ristrutturazione, la cucina era posizionata al posto della camera affacciata sul balconcino; si trattava di un locale separato dalla zona giorno vera e propria. La volontà era infatti ricavare un'altra una stanza senza però penalizzare la zona giorno, mantenendola sufficientemente spaziosa: questa è stata la principale sfida progettuale. Per ottenere questo risultato la cucina è stata spostata ed è stato creato un locale comunicante con il soggiorno che può essere chiuso all’occorrenza grazie a una porta scorrevole".

Il soffitto il legno con travi a vista

Il nuovo assetto planimetrico e le scelte d'interior hanno dato vita a uno spazio giorno aperto, suggestivo ed elegante, dominato dagli spioventi in legno. Arredi custom made e di design si accostano a oggetti della tradizione locale, come un mobile degli anni ’40, le stampe celebrative di Cervinia degli anni ’50, con cornici in rovere ricavate da vecchie travi di legno recuperate da baite della zona, e poi la bussola in cuoio e la spazzola per cardare la lana poggiati sul tavolino in ferro e pietra nella zona lettura del soggiorno, resa accogliente dal biocamino e dalla poltrona in velluto verde di Bonaldo. Nell'open open space, la cucina si "mimetizza" attraverso volumi minimi, stile neutro e finiture in assonanza con l'insieme.

Inserita nella nicchia, la cucina MH6 di Modulnova è finita con superfici ad effetto naturale; di fornte, il tavolo in vetro fumè

"La cucina adesso è in soggiorno, davanti al tavolo di pranzo, e la casa si può ora avvalere del nuovo ambiente jolly chiudibile e con vista panoramica sulle montagne. La nuova nuova cucina rimane più compatta di quella precedente, e non troppo visibile poiché l'abbiamo inserita in una nicchia". La zona cucina è stata arredata con il modello MH6, di Modulnova ed è finita con superfici ad effetto naturale: laminato pietra piasentina, per le ante delle basi e per il top, e in laminato effetto legno di rovere termocotto per i pensili. Frigo e piano induzione sono di Franke.

Realizzato su progetto dallo Studio, il tavolo da pranzo è in ferro e in vetro fumè per dare un tocco più contemporaneo all’ambiente, ma senza appesantirlo, e si circonda delle sedie di Maison du Monde. Nel soggiorno si notano il piccolo vecchio mobile in legno degli anni ‘40 e due armadiature realizzate su disegno, lungo il perimetro dello spazio: una e totalmente a scomparsa con ante laccate in nuance con le pareti e funge da guardaroba; l’altra è lunga oltre 5 metri ed è in rovere spazzolato verniciato. Elemento dominante dell'intero ambiente è il rovere smoked spazzolato, adottato per la pavimentazione, per la cucina e per la maggior parte degli arredi.

Il rovere spazzolato si ritrova anche nel bagno, caratterizzato dalle piastrelle Azulej di Mutina e da rubinetterie di Fantini in Gun Metal PVD, il mobile su misura e lo specchio antico con cornice in legno intarsiata a mano, proveniente da un mercatino tradizionale valdostano.

LO STILE ESSENZIALE DI UNO CHALET SUL MONTE GRAPPA

In montagna, sul massiccio del Monte Grappa, a 1.300 metri di altitudine, uno chalet costruito nei primi anni ’80 per trascorrere i periodi di vacanza, in estate e in inverno, è stato stato ripensato negli spazi interni a partire da una nuova distribuzione più funzionale degli ambienti. Autore della ristrutturazione l'architetto Claude Petarlin, che ci ha raccontato quali fossero le richieste dei proprietari e quale l'idea di progetto. "Lo chalet in montagna fa parte una proprietà cui appartiene un altro immobile. I 76 mq di uno dei due livelli dello chalet è stato ristrutturato per realizzare un nuovo appartamento per quattro persone. L'esigenza principale era di ricavare una zona cucina-living confortevole, che evocasse in modo inequivocabile la montagna. Prima dei lavori, la precedente zona cucina era nascosta, buia e senza penisola. L’idea di progetto iniziale è stata quindi quella pensare alla cucina come parte integrante del soggiorno".

La zona pranzo con vista panoramica dello chalet a 1300 metri di altitudine, sul massiccio del Monte Grappa

Imponenti i lavori di ristrutturazione effettuati per creare il nuovo habitat. "Sono state demolite tutte le pareti e ridefinito lo spazio a partire da una nuova distribuzione più funzionale degli ambienti. Nuove aperture in parete e sul soffitto inclinato hanno invece permesso di calibrare la luminosità interna dello spazio". Oggi l'appartamento restituisce perfettamente l'atmosfera dell'architettura tipica di montagna grazie ai magnifici soffitti spioventi in legno, con lunghe travi a vista. "Naturale e confortevole, il legno è il protagonista di tutti gli ambienti: è impiegato come 'pelle' interna espressiva, per i pavimenti, sulle pareti a soffitto", continua il progettista.

La cucina a penisola in Fenix nero

Intercettata dal Fenix nero, la cucina a penisola crea una composizione quasi continua con i volumi della panca-contenitore in legno. La soluzione prevede, a parete, la zona lavaggio con lavello Barazza; il piano cottura a gas di Miele è invece a incasso nel top delle basi che si allungano creando una penisola verso il centro dell'ambiente. Oltre alle ante e alle fiancate, sono in Fenix nero anche il top, il lavello, i pensili sopra il lavello, lo zoccolo e la boiserie che corre dietro la panca.

"Considerato il poco spazio a disposizione, la cucina è stata voluta fin da subito progettata aperta sul living ed è diventata perciò il vero fulcro dello spazio grazie alla realizzazione della penisola. Sul lato verso il tavolo da pranzo, la penisola funge anche da schienale delle panche che circondano il tavolo, realizzate su disegno", conclude l'architetto Petarlin. "Il caminetto è stato anch’esso disegnato con un’angolazione aperta, in modo da renderlo in dialogo diretto con la cucina completamente di colore nero. È proprio questo colore che, a contrasto con il legno, trasmette la percezione di uno chalet contemporaneo, accogliente e funzionale".