minotticucine, dalla pietra alla seta

Il percorso di minotticucine, che festeggia 70 anni di attività, si distingue per l’evoluzione della filosofia di partenza, che la rende unica: l’utilizzo di materiale naturale valorizzato da forme pure. L'ultima sorprendente e sontuosa proposta è la cucina Seta

“Secondo la filosofia del silenzio visivo alla base della produzione minotticucine ogni elemento che può essere eliminato è un elemento di troppo, che disturba la linearità della cucina”. Così Alberto Minotti, designer e art director di minotticucine che da sempre lavora su quel “purismo delle forme” che contraddistingue le proposte del brand, davvero unico nel panorama mondiale della cucina extra-lusso.

Cucine come opere d’arte scultoree e affascinanti, dove la pietra è stata a lungo protagonista incontrastata, e dove la fuga, ostacolo alla continuità visiva, viene enfatizzata fino nascondere la giunzione. Azienda fortemente caratterizzata, fedele a se stessa, ma in evoluzione continua, con una spinta al futuro potenziata dall’acquisizione da parte del Gruppo Asso avvenuta nel 2014.

Rinnovandosi senza mai tradirsi, minotticucine è forte di una storia scritta davvero nel libro di “pietra” del made in Italy. Conosciuta nel mondo per il raffinato e tecnologico utilizzo di pietre naturali, recentemente ha introdotto materiali completamente inediti senza mai dimenticare, ma anzi rinnovando la filosofia alla base della propria produzione.

minotticucina, Seta, design Alberto Minotti, le ante racchiudono la seta in sottili e robuste lastre di vetro, piano e schienale sono in pietra Venus Gold

Una “rivoluzione senza cambiamento” così è stata definita l’evoluzione che ha portato minotticucine alla proposta della cucina Seta. Ultima creazione dell’art director Alberto Minotti, dove il marchio veronese introduce per la prima volta in questo mercato l'elemento del tessuto più sontuoso, accostando la seta al vetro e - non poteva mancare - alla pietra. “La seta è un materiale che non è mai stato utilizzato in cucina perché molto delicato – spiega il designer - ma ho pensato di proteggerla dietro teche di vetro integrato in pannelli di alluminio, rendendo l'anta preziosa come il quadro di un museo”.

Sottilissime ma estremamente resistenti lastre di vetro, accostate l’una all’altra, racchiudono un’anima di seta, a formare le ante della cucina, concepite come coprenti (per celare il contenuto) e come sporgenti per facilitarne l'apertura. Piano e zoccolo si trovano per la prima volta allineati mettendo così l'anta di seta in rilievo, come fosse un quadro esposto su un monolite di quarzite.

minotticucine, Seta, i cassettoni della cucina sono finiti con la stessa pietra del top e dello schienale

Perché la pietra è co-protagonista anche in Seta: la lastra scelta per il piano, lo zoccolo e la spalla è Venus Gold, una quarzite naturale che richiama nelle venature dorate il colore delle ante, mentre il nero della materia mimetizza il piano cottura e le fughe dei sollevamenti domotici.

Così minotticucine non ha abbandonato  l’utilizzo della pietra, ma ha aperto le porte a un ulteriore stadio del monomaterico.

minotticucine, Terra in bronzo fuso, design Claudio Silvestrin

Oltre a Seta, in questa ricerca rientra anche la versione di Terra in Bronzo Fuso (design Claudio Silvestrin), un pezzo unico interamente fuso dal grogiolo che diventa una vera e propria opera scultorea.

minotticucine, sistema cucina Hanami, design Alberto Minotti

E per il progetto Hanami, Alberto Minotti ha utilizzato uno speciale legno fossile, accostato a due qualità di marmo di Carrara per il top e lo schienale, creando un monoblocco la cui anta particolare, movimentata da modanature, riprende la fattura e il pattern delle pareti scorrevoli giapponesi shoji.

E il viaggio di minotticucine, compiuti i suoi primi 70 anni, si proietta verso nuovi orizzonti materici.

Un brand “miliare”

Non è da tutti festeggiare i 70 anni. Così è per minotticucine, brand apprezzato a livello internazionale per le sue inconfondibili proposte nella fascia alta più esigente. Il traguardo dei 70 anni dell’azienda veronese che dal 2014 fa parte del Gruppo Asso è festeggiato  con le ulteriori tappe di un progetto imprenditoriale che prevede una radicale ristrutturazione commerciale a livello worldwide e una particolare attenzione alla salvaguardia del marchio minotticucine, oggetto negli ultimi anni di numerosi tentativi di imitazione.

minotticucine, Incline, dettaglio dell'anta e del top in pietra Erafuoco Rosso levigata, design Alberto Minotti

Una storia unica, quella di minotticucine,  che nasce nel 1949 a Ponton Sant’Ambrogio di Valpolicella, piccolo comune in provincia di Verona, fondata da Adriano Minotti, padre di Alberto Minotti, designer del brand, che a sua volta darà una particolare impronta di stile minimalista, con la filosofia del “silenzio visivo”, che approda alla monocromia  e al totale rigore formale nell’utilizzo di pregiati materiali, a partire dalla pietra, per approdare in anni recenti al bronzo, al legno e persino alla Seta.

L’acquisizione di minotticucine da parte del Gruppo Asso (secondo marchio di cucine dopo l'ingresso in scuderia di Maistri) è stata un’opportunità di sviluppo per il brand, in continua evoluzione nella fascia altissima di mercato, che oggi guarda con fiducia allo sviluppo internazionale.

minotticucine, Anima, design Alberto Minotti, vista dall'alto

minotticucine continua ad essere un brand “miliare” nella storia e nel futuro dell’arredo cucina, per la capacità di essere interprete di un peculiare mondo materico e concettuale che ha come punto di arrivo l’habitat di chi, in tutto il mondo, concepisce il lusso come pura bellezza.