minotticucine compie 70 anni

Nata nel ’49 in provincia di Verona, festeggia oggi con l’apertura di due nuovi monomarca a Mumbai e New Delhi

Traguardo importante per minotticucine, brand alto di gamma che quest’anno compie settanta anni. E festeggia questo avvenimento nel modo migliore: inaugurando due showroom in India, rispettivamente a Mumbai e Nuova Delhi.
L’apertura dei monomarca indiani è solo l’ultima di una serie che ha avuto inizio a partire dal 2014, anno dell’acquisizione del brand da parte del Gruppo Asso, il cui progetto strategico di ingresso nel segmento delle cucine di design ha visto una radicale ristrutturazione commerciale a livello worldwide e una particolare attenzione alla salvaguardia del marchio, oggetto negli anni più recenti di numerosi tentativi di imitazione.
All'apertura del primo showroom interno all'azienda, a San Pietro in Cariano in provincia di Verona ha fatto seguito l’inaugurazione di una serie di spazi monomarca a Milano, Miami,
Algarve, Vienna, Londra e Seoul, il posizionamento a Barcellona e a New York e infine l’inserimento in spazi multimarca già esistenti, come Stoccolma, Hong Kong, Tokyo, Atene, Vancouver, Shanghai e Pechino.
La storia
Minotticucine nasce nel 1949 a Ponton Sant’Ambrogio di Valpolicella, in provincia di Verona. Il giovanissimo Adriano Minotti, classe 1928, decide infatti quell'anno di lasciare la bottega dello zio specializzata nella produzione di botti in legno per aprire una sua attività, un laboratorio nel centro storico di quel piccolo borgo, utilizzando il portico della casa paterna. A quell'epoca Adriano si occupa di falegnameria generale ma sceglierà di focalizzarsi nella produzione di cucine nel 1965, anno di nascita del secondo figlio Alberto.
Gli anni ’80 sono anni difficili per l’azienda e per la famiglia Minotti. La prematura scomparsa della primogenita Nicoletta all'età di soli 24 anni getta papà Adriano nel più totale abbattimento, tanto da convincerlo, nel 1984, a chiudere l’azienda di famiglia creata con tanta fatica e sacrificio. Entra così in gioco il figlio più giovane, Alberto, che per prima cosa decide di verificare presso i distributori quali sono le maggiori problematiche di vendita e scoprendo in questo modo che la linea delle cucine minotticucine viene percepita come antiquata dal pubblico di riferimento.
Inizia così un lungo percorso di trasformazione, sia per l’azienda che per Alberto Minotti stesso, che prende sempre più in mano le redini dell’attività di famiglia. Con il modello
Dolcevita, nel 1992, Alberto Minotti inaugura ufficialmente la sua carriera di designer.
L’approccio essenzialista di Alberto Minotti fornisce un’impronta nuova alla produzione aziendale che abbandona definitivamente lo stile moderno per diventare un’icona del
minimalismo degli anni '90. Con i suoi progetti prende forma la sua filosofia del silenzio visivo: le forme sono elementari e pure, tutto viene ridotto al minimo e l’uso dei colori e dei materiali si fa rigoroso e intransigente.


Un modo di vivere libero dagli eccessi e dal superfluo: il silenzio per gli occhi, appunto, che apre la mente, esalta la spiritualità e pone l’uomo al centro del progetto casa. Un rigoroso lavoro di sottrazione, applicato all'intero ambiente domestico quasi a voler negare l’intervento dell’uomo sul progetto. Spariscono così le maniglie, gli zoccoli, i rubinetti e tutti quei dettagli tipici del design tradizionale, mentre l’uso dei colori e dei materiali riduce la scelta a ciò che la natura fornisce: legno, pietra e marmi abbinati in monocromie per non disturbare l’equilibrio interiore dell’uomo protagonista indiscusso dell'ambiente cucina.
Nel 2014, il Gruppo Asso acquisisce minotticucine che diventa così il secondo marchio di cucine dopo l'ingresso in scuderia di Maistri. "Abbiamo acquisito minotticucine in un periodo sicuramente non facile per il panorama imprenditoriale in generale, e per il settore del mobile in particolare" – spiega Giovanni Venturini, presidente del gruppo Asso. “La nostra scelta è stata quella di prendere in carico l'azienda con la sua tradizione, la sua cultura e le sue persone, proprio per dare a questa importante realtà un futuro nel tessuto imprenditoriale e sociale del veronese e della Valpolicella, che l’ha vista nascere e crescere. Gli investimenti di questi ultimi anni sono pensati proprio per le prossime generazioni, per il futuro. Asso è infatti una grande azienda di famiglia, la cui forza è data dai figli e dai collaboratori: ad oggi, circa una novantina. Tecnici capaci di trasformare la materia prima in prodotto finito, seguendo personalmente ogni fase della produzione e curando ciascun dettaglio. Inoltre, il gruppo produce la maggior parte delle componenti necessarie ad ottenere il prodotto finito. E queste due peculiarità fanno sì che le nostre creazioni possano essere altamente personalizzate.

Leggi anche minotticucine Terra e minotticucine seta