Alberto Minotti e le cucine in pietra: un “amore” lungo quasi vent’anni

È stato il primo progettista in Italia che, già all'inizio del nuovo millennio, ebbe un'idea unica e straordinaria: creare una cucina lapidea. É Alberto Minotti, direttore artistico di Maistri e di minotticucine, che in questa intervista racconta i "segreti" della cucine in pietra naturale create da minotticucine. E della sua antica "passione" per questo materiale

Era il lontano 2001 quando Alberto Minotti realizzò, con la sua azienda di famiglia, un progetto di assoluto valore innovativo: una cucina completamente rivestita in marmo. "Si chiamava Nazca ed era in pietra brasiliana", racconta Alberto Minotti, direttore artistico di Maistri e di minotticucine e progettista della maggioranza dei modelli dei due Brand"Le ante, però, non si aprivano perché in realtà si trattava di un esercizio di stile, di una cucina solo da guardare! Però le ante avevano già il particolare taglio del bordo a 45°. La nostra azienda di allora, fondata da mio papà Adriano nel '49, era infatti specializzata nella lavorazione della pietra, che fino al quel momento veniva impiegata solo per i top, realizzati soprattutto in granito sardo".

Alberto Minotti, direttore artistico dei brand minotticucine e Maistri

Alberto Minotti, che iniziò a lavorare per l'attività familiare nel 1983, ebbe quindi la perspicacia di inventare qualcosa di veramente diverso per allora. Così, oggi, la cucina lapidea non solo fa parte del background di minotticucine, ma rappresenta il core business del brand e il concetto su cui si fonda la produzione, eseguita unicamente tailor made. Ma, a proposito della sua “invenzione”, Alberto Minotti, con la sua eleganza e il suo stile understatement, “la fa semplice”. E afferma: "Sono stato il primo a creare una cucina in pietra anche perché ho avuto la fortuna di essere nato e vissuto nella “stone valley” italiana. Che una volta era Carrara, ora è Verona. Nel giro di 20 anni, nel distretto veronese si sono concentrati i “colossi della pietra”, i maggiori produttori lapidei del mondo, e le tecnologie di lavorazione della pietra si sono evolute rapidamente. Ora abbiamo a disposizione tecniche davvero pazzesche e ogni anno ci sono invenzioni nuove. È quindi facile creare cucine in pietra adesso, anche perché si possono produrre lastre sottilissime>>.

I cubi in lastre di marmo Sahara Noir del concept  Anima, realizzata da minotticucine e disegnata da Alberto Minotti. Le colonne sono in pietra naturale Giallo Triana

Il nuovo concept cucina minotticucine, che si chiama Anima (NELLA FOTO IN APERTURA), adotta infatti lastre in pietra sottilissime e autoportanti, che danno vita a cubi funzionali indipendenti e abbinabili fra loro. Essenziale e minimale, Anima esprime proprio “l'anima” e la filosofia di progetto e di prodotto di Alberto Minotti e di minotticucine. "Oggi non ci sono più limiti nella lavorazione della pietra e nella realizzazione di cucine in pietra, ma solo vantaggi. Ora possiamo contare, oltre che sulle massime tecnologie per la trasformazione della materia, anche su trattamenti di superficie che rendono la pietra impermeabile e inattaccabile ai batteri. Nella cucina Anima, ante e fiancate e top sono una semplice lastra, ma altri modelli di minotticucine, come Atelier, sono costruiti con ante formate ad un supporto accoppiato a una lastra lapidea di soli 3 mm di spessore". 

I frontali di cassetti e cestoni di Anima sono costituiti da una lastra di marmo Sahara Noir

E' quindi il risultato di diversi blocchi in pietra perfettamente cubici accostati tra loro il concept cucina Anima, qui proposto in marmo Sahara Noir finitura lucida. Ogni blocco della cucina ha una funzione separata: cottura, piano lavoro e lavello. Il sistema offre quindi la possibilità di configurare il proprio lay out di progetto in modo personalizzato, scegliendo anche un solo blocco oppure più blocchi accostati e collegati da una pedana, una struttura arretrata nata per racchiudere cablaggi e impianti e per alleggerire esteticamente l’insieme fungendo anche da zoccolo."Per i top in pietra massiccia si parte invece da 2, 3 o 4 cm e si va anche oltre, fino a forti spessori e addirittura a blocchi interi. Per un cliente giapponese è stato addirittura un blocco di marmo l'elemento di partenza del progetto, un monolite in marmo Calacatta Carrrara di 45 quintali. dentro cui sono stati inseriti i contenitori della cucina, scavando e poi portando via la materia dal blocco", continua Alberto Minotti. "Questo per dire che, oggi, con la pietra, possiamo arrivare a costruire cucine e arredi un tempo inimmaginabili".

Incline, cucina per outdoor di minotticucine, disegnata da Alberto Minotti. Rivestimenti, vasca, frontali, piano di lavoro e coperchio scorrevole sono in pietra Erafuoco Rosso levigata. La struttura è in acciaio inox austenitico

Ogni cucina di minotticucine, infatti, è creata  su richiesta, è - come si suol dire - custom made ed è quindi realizzabile con qualsiasi pietra a scelta, o anche in legno, diventando così unica e irripetibile. Ognuna possiede una storia a sé, a cominciare dalla scelta del materiale. "Non c'è una pietra preferita o più richiesta dai clienti, ognuno ne sceglie una diversa", spiega Alberto Minotti."Una volta che il cliente ha scelto la pietra in marmeria, dopo la produzione si passa alla fase di premontaggio: ogni cucina, prima di essere spedita, viene infatti premontata e collaudata per per vedere se tutto funziona. Operai, dipendenti e i consulenti vedono così una cucina diversa ogni singolo giorno dell'anno!"

L'anta rivestita in pietra Grigio Hymera della cucina Altelier, disegnata da Alberto Minotti e creata da minotticucine