Veneta Cucine: valori di sempre e nuovi driver

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Veneta Cucine registra trend di crescita a due cifre e si conferma come una delle realtà più dinamiche nel panorama industriale del settore

Superata la soglia dei 200 milioni di euro nel 2018, Veneta Cucine ha messo a segno un nuovo importante traguardo nel 2019 con la produzione dei piani da cucina Caranto.
Un investimento che ribadisce il concetto di produzione verticale, da sempre uno degli asset aziendali.

Denise Archiutti, Membro del Consiglio di Amministrazione e Group Controller, chiarisce quali siano i valori e i driver più importanti per sostenere un trend in crescita che dura da molti anni.

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Denise Archiutti, membro del Board e Group Controller di Veneta Cucine

Nel 2018 Veneta Cucine ha registrato un +11% rispetto a un 2017 già in positivo sul 2016. Il 2019 sta confermando il trend in crescita dell’azienda?

L’anno in corso sta mantenendo la stessa velocità che ha caratterizzato gli ultimi anni. Avere superato la soglia dei 200 milioni di fatturato è stato un traguardo simbolicamente importante, ma la spinta a crescere continua e siamo molto soddisfatti che i risultati stiano arrivando da tutti i mercati. A partire dall’Italia, dove ancora oggi si sviluppa il 70% del fatturato.

Parlando di estero, quali sono i mercati più importanti e quali quelli in cui si stanno registrando crescite più significative? Quanto vale il contract per l’export?

L’Europa rimane l’area più importante per Veneta Cucine, ma il trend in crescita si registra anche in Asia, Cina in primis, dove siamo presenti da vent’anni e dove oggi possiamo contare su una rete di circa 30 punti vendita. Pur essendo un mercato difficile, siamo riusciti a stabilire nel corso degli anni una relazione stretta con il nostro partner commerciale. Un passaggio fondamentale per crescere su qualsiasi mercato, perché esportare una cucina non vuol dire vendere un prodotto ma qualcosa di molto più complesso. In ogni paese è necessario trovare interlocutori che abbiano esperienza consolidata e che sappiano garantire tutti i servizi richiesti quando si acquista una cucina. Bisogna saper vendere un pensiero, uno stile di vita e di gusto e ci vogliono anni e risorse per costruire insieme la competenza necessaria. Lo stesso know how è fondamentale anche quando l’interlocutore non è il cliente finale ma una società che sviluppa contract, ad oggi il canale che ci sta dando le maggiori soddisfazioni all’estero.

A livello commerciale state puntando su nuove aperture di negozi monomarca.
Il fenomeno è più rilevante all’estero
o è importante anche in Italia?

All’estero come in Italia, il negozio monomarca è la tipologia dove possiamo esprimere meglio la nostra identità e dove massimizziamo gli investimenti in comunicazione grazie alla corrispondenza tra insegna e brand. In uno spazio dedicato solo a Veneta Cucine, inoltre, possiamo rappresentare in modo efficace la nostra profondità di gamma, gestire al meglio eventi di lancio e far capire le infinite possibilità di personalizzazione, che è uno dei nostri grandi punti di forza. Avere uno spazio adeguato che ci sappia rappresentare è un vantaggio per tutti, compreso il cliente finale che sicuramente può trovare la giusta risposta ai suoi bisogni. Pur avendo ottimi partner tra coloro che si definiscono generalisti, è quindi evidente che anche in Italia il format stia crescendo.

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E' un tributo alla città del design, la nuova cucina Milano che l'azienda ha presentato in anteprima nel flagship store di via Quintino Sella 2, a pochi passi dal Castello Sforzesco, lo scorso aprile durante la Design Week 2019

Quanti sono ad oggi i negozi che hanno scelto Veneta Cucine come unico brand?

In termini numerici siamo ormai arrivati a circa 200 punti vendita tra monomarca puri e punti vendita che per quanto riguarda la cucina hanno scelto solo noi. Si ritorna al discorso iniziale sulla competenza e sul valore del servizio, che è strategico a partire dalla progettazione. Una fase cruciale che necessita una attività di formazione approfondita per gli addetti alla vendita, particolarmente efficace se ci si concentra su un unico brand.

Il dialogo è aperto, e questo vale per tutti i nostri clienti. Storicamente abbiamo con loro un rapporto molto stretto e le nostre strategie nascono grazie a un confronto continuo e costruttivo. Tra i valori che ci appartengono e su cui puntiamo questo è sicuramente imprescindibile ed è parte integrante della nostra visione.

Si è parlato di personalizzazione come uno degli asset di Veneta Cucine.
Come riuscite a gestirla a livello industriale? 

Negli ultimi anni ci siamo fortemente impegnati in un piano industriale che ha completamente rinnovato la produzione e che ci ha permesso di poter contare sul massimo livello di innovazione tecnologica. L’obiettivo principale di questi investimenti è stato proprio quello di garantire la personalizzazione del prodotto per offrire a ciascun cliente, che è un unicum come persona, una proposta progettuale su misura valorizzando al tempo stesso la nostra rete di rivenditori qualificati.

Nel 2019 ci saranno ulteriori investimenti sul processo produttivo?

Ogni realtà non è mai statica e anche il 2019 sarà un anno importante per gli investimenti sui nostri cinque stabilimenti, tra cui quello nuovissimo per la produzione dei piani di lavoro. Caranto, il brand che contraddistingue i nostri top in quarzo e ceramica lanciato a inizio anno, nasce in uno stabilimento costruito ex novo. Abbiamo potuto scegliere gli impianti più innovativi per una produzione che si può definire affascinante tanto è avanzata. Un investimento che ci ha permesso di arricchire ulteriormente la nostra capacità produttiva e la nostra flessibilità.

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Primo piano sul top Caranto, il nuovo brand di Veneta Cucine, nella versione Ker Calacatta Naturale

Cosa rappresenta la sostenibilità per Veneta Cucine?

Già in tempi “non sospetti”, quando ancora tutte le ricerche sul consumatore lo indicavano come un tema non prioritario, noi abbiamo creduto ai valori della sostenibilità. Una bussola che ha guidato sia gli investimenti sul processo per ridurre i consumi di risorse (Veneta Cucine ha ottenuto già nel 2012 la certificazione ambientale ISO14001, ndr ), sia la scelta di materiali più rispettosi dell’ambiente. Oggi, invece, siamo in presenza a livello mondiale di testimonial che sono stati capaci di richiamare l’attenzione su argomenti a cui siamo tutti più sensibili e a maggior ragione Veneta Cucine continuerà a investire e a dare ulteriore attenzione ai valori della sostenibilità. Sempre più sarà un driver importante per il nostro sviluppo e ogni prodotto avrà un “capitolo” della sua storia dedicato a questo tema.

Nel 2019 l’azienda ha ottenuto la certificazione ‘Made in Italy’ basata sulla norma UNI 11674 del 2017 e rilasciata da Cosmob e Catas. Cosa significa per voi?

L’aspetto veramente cruciale della certificazione ‘Made in Italy è la verifica del rispetto di tutte le normative sulla conformità del prodotto, a partire da quelle sulla sicurezza. Aver ottenuto la certificazione ci rende, quindi, particolarmente orgogliosi perché contribuiamo a far sì che al Made in Italy vengano associati sempre più valori caratterizzanti quali la sicurezza e la sostenibilità.

Il Made in Italy non è solo “bello”, aspetto che ci viene da sempre riconosciuto, e “ben fatto”, ma oggi è anche “sicuro”. Il concetto di Made in Italy deve essere sinonimo di un elevato standard di qualità sotto tutti gli aspetti e per Veneta Cucine questo vuol dire presidiare tutte le aree, senza trascurare nessun ingrediente e pensando di alzare sempre l’asticella: dall’avanzamento tecnologico al dialogo con i clienti, dalla gestione dei mercati esteri al rispetto dei valori sociali. Il successo si costruisce solo così e la storia dell'azienda lo dimostra.

La sede di Biancade (TV) dove, in un nuovo stabilimento produttivo dedicato (10mila mq) nascono gli esclusivi piani tecnici di Veneta Cucine

Nell'immagine in apertura: Milano, l’ultima proposta lanciata da Veneta Cucine, nella versione in Rovere Nodoso e Laccato Opaco Bianco Bicocca, con maniglia dedicata