Valcucine nel progetto vincitore del RIAS Award

Artematica di Valcucine interpreta lo spazio cucina dell'architettura sostenibile di casa Cudymoss, in Scozia, vincitrice del premio RIAS Award 2024

Un antico rudere scozzese in pietra che rinasce come moderna casa di design: è il progetto Cudymoss curato da Ann Lisbet Studio, che ha vinto l’ultima edizione del RIAS Andrew Doolan Best Building in Scotland Award. La casa è la prima di nuova progettazione a vincere il premio, istituito nel 2002 dalla Royal Incorporation of Architects in Scotland (RIAS). La motivazione della giuria per l'assegnazione del premio RIAS AwardRIAS Award si condensa così: “Ann Nisbet Studio ha dimostrato un approccio di eccellenza al retrofit, comprendendo l'importanza dell'adattabilità, della de-costruibilità e dell'utilizzo di materiali naturali”. Ann Lisbet Studio ha concepito Cuddymoss come “un’abitazione all’interno di un rudere” realizzando un intervento sobrio e rispettoso che ha ridato vita all’edificio trasformandolo in una casa contemporanea senza alterarne l’essenza storica. Un'architettura sostenibile, che fonde passato e presente nel rispetto per l'ambiente, dunque, in cui la cucina Artematica di Valcucine rivela sua funzionalità senza tempo e si armonizza con la visione architettonica complessiva. La cucina integra magnificamente l’edificio esistente e l’intervento moderno", commenta l'architetto Ann Nisbet, direttrice dell'omonimo studio. "Il legno e la pietra creano calore e trasmettono sensazioni tattili ancestrali. È una gioia stare in cucina e ogni piccolo dettaglio è stato curato, dai punti di alimentazione nascosti allo spazio per coltivare le erbe aromatiche”. Sia il progetto Cuddymoss vincitore del RIAS Award sia la cucina Artematica condividono l’impegno a integrare bellezza, armonia e sostenibilità. La scelta dei materiali, l'attenzione ai dettagli e il rispetto per il paesaggio circostante creano un design coerente e senza tempo.

In primo piano, la cucina Artematica di Valcucine nell'open space di casa Cuddymoss

Per la ristrutturazione della casa scozzese premiata con il RIAS Award, Ann Nisbet è partita con un approccio di progetto delicato e rispettoso preservando anzitutto il legame con il paesaggio circostante e l’autenticità dell'edificio risalente a oltre duecento anni fa, che includeva anche un'area per il ricovero del bestiame. “Al momento della nostra visita, erano rimasti solo quattro muri esterni, una lastra di cemento, due muri di mattoni per separare il bestiame e un unico muro di pietra. La struttura era frutto di aggiunte e modifiche accumulatesi in più di duecento anni", spiega Ann Nisbet. "Pietra, arenaria, mattoni locali e cemento si mescolavano, raccontando non solo la storia dell’edificio, ma anche quella del territorio e dei materiali utilizzati nella zona nel corso dei secoli”.

Ann Nisbet Studio: casa Cuddymoss

Per il cliente era fondamentale che le modifiche fossero minime; la sua visione, quella di un custode più che di un proprietario, ha guidato l'intero progetto con l'obiettivo di preservare il legame tra l’edificio, il paesaggio e le persone che un tempo lavoravano quella terra, assicurando che la struttura continuasse a raccontare la sua storia. Ogni dettaglio dell’edificio originario è stato attentamente misurato e documentato, con disegni che tracciano l’evoluzione dalla condizione originale, nei primi anni dell’800, fino alle più recenti modifiche strutturali, come l’integrazione dei mattoni locali. All'interno del rudere è stata inserita una nuova costruzione in legno; questo ha permesso di arretrare le finestre rispetto alle aperture in pietra, creando profondi rientri. Si tratta quindi di un intervento che rispetta la longevità della struttura: la nuova costruzione può infatti essere rimossa, consentendo di riutilizzare l’edificio originario.

Esternamente, il restauro ha conservato e valorizzato le modifiche avvenute nel corso del tempo. È stata utilizzata ardesia scozzese recuperata per il tetto e le vecchie aperture sono state riaperte, mentre una nuova apertura nella facciata anteriore è stata evidenziata da una cornice in alluminio sporgente. Accanto a questo edificio, ecco anche il secondo edificio, un volume semplice che richiama le proporzioni della struttura originaria e che si distingue per il rivestimento in larice naturale. Le due costruzioni sono collegate tramite un passaggio vetrato; all’interno, la zona centrale ospita cucina, sala da pranzo e soggiorno, mentre camere da letto e bagni si trovano alle estremità. Una scala in acciaio grezzo conduce a un ufficio e a una camera aggiuntiva. La sobrietà del progetto si riflette anche nei materiali adottati: il cemento lucidato dei pavimenti, la pietra dei muri, il rovere delle porte scorrevoli e l'acciaio a vista delle strutture.

Il progetto della cucina Artematica

La scelta della cucina Artematica di Valcucine che inserisce in questa architettura sostenibile si deve sia alla sua funzionalità sia alla sua capacità di armonizzarsi con la narrazione architettonica complessiva. La filosofia progettuale di Artematica nasce da una visione architettonica dello spazio in cui i volumi puri si intersecano e si compenetrano valorizzando la diversità dei materiali come la pietra e il legno. Il progetto della cucina per questa casa, realizzato da Nicoletti Arredamenti, riflette i principi del catalogo Ecosophia di Valcucine, basato su sostenibilità, innovazione e artigianato.

Il legno e la pietra della cucina Artematica nella casa Cuddymoss

Il questa composizione cucina creata con Artematica, i materiali naturali possiedono texture espressive, ricche di toni e sfumature e dall'aspetto materico, piacevole al tatto. Tavolo e panche Fratavolo, anch’essi di Valcucine e realizzati in legno massello di Olmo, completano la zona conviviale. Le ante di basi e pensili e le colonne in Olmo e il top in Porfido Valle Camonica richiamano i materiali naturali della struttura della casa, creando una continuità con il contesto storico.

Il legno di olmo delle ante e il piano in Porfido Valle Camonica della cucina Artematica, di Valcucine

La lavorazione “fiammato-spazzolato” della pietra associa il trattamento termico della fiammatura, che provoca uno sgretolamento della superficie con un effetto finale di rugosità e microspigolosità, ad una successiva operazione di spazzolatura. Il risultato finale è una superficie materica, ma allo stesso tempo morbida al tatto. Per il legno di Olmo della ante, una particolare lavorazione messa a punto da Valcucine in due anni di prove mantiene inalterata la tattilità naturale della superficie.

Strategie responsabili per un futuro sostenibile

Il progetto Cuddymoss premiato con RIAS Award ha inoltre messo al centro la biodiversità: sono stati preservati gli alberi esistenti, piantate specie autoctone, favorita la rigenerazione delle terre sovra pascolate e incorporati elementi di design per incoraggiare l'habitat della fauna selvatica. L'acqua viene prelevata da un pozzo, limitando l'impatto ambientale mentre il riutilizzo delle strutture esistenti ha ridotto la necessità di nuovi materiali. L'energia è stata minimizzata grazie all’uso di materiali recuperati e di provenienza locale come pietra, mattoni e ardesia. L’isolamento naturale e la struttura in legno contribuiscono a ridurre i rifiuti e l'impronta di carbonio dell'edificio.