"Monocromaticità = perfezione"! Con questa affermazione perentoria Alberto Minotti - art director di Minotti Cucine e Maistri, nonchè designer della gran parte dei modelli di entrambi i brand - prende una posizione netta sul tema dell'uso del colore in generale e, più nello specifico, rispetto all'arredo dello spazio cucina.
Ma non solo, perché la scelta di monocromaticità del progettista si riferisce solo e soltanto alle tonalità neutre, predilette in assoluto rispetto a tutte le altre. "Io amo il colore, ma penso che in uno spazio domestico il vero protagonista sia l'uomo, e non il decoro. Utilizzando tonalità neutre lascio il ruolo principale a chi vive la casa, alla famiglia - afferma Minotti -. La mia scelta del non-colore è quindi indirizzata alla casa, per la quale prediligo i bianchi caldi, come l'avorio, l'ecrù, il grigio-beige e tutte quelle sfumature chiare che illuminano la spazio. Attenzione però, non parlo di bianco puro, che risulta freddo, ma di bianchi tendenzialmente mediterranei. Penso che una casa debba essere più calda rispetto al bianco, di una tonalità che si armonizzi con i legni e con le pietre, che non sono mai davvero bianchi".
Con Minotti Cucine, Alberto Minotti realizza appieno la sua idea di monocromatismo - e di monomateriale - utilizzando pietre e legni naturali che definiscono eleganti isole-cucina monocromatiche e monolitiche. "La filosofia di un solo colore l'ho portata in Maistri, realizzando però un prodotto più accessibile, un lusso che tutti si possono permettere - spiega -. Nel restyling delle collezioni Maistri, per la definizione dei colori di gamma sono così partito dall'idea di coordinare il colore degli interni dei contenitori con quello dello ante. In base alle quattro tonalità neutre degli interni delle scocche - bianco, avorio, ecru, London grey - ho scelto una serie di nuance in tinta per le ante, disponibili in nobilitato melaminico, laccato opaco e lucido, cementina e in legno verniciato. A queste finiture si aggiungono, per Giza, la pietra e il Lapitec, selezionate in una gamma di sfumature neutre e calde".
Perché l'obiettivo progettuale di Alberto Minotti è sempre e comunque monocromatico e possibilmente anche materico, neutro e coerente, in ogni sua parte.
La purezza estetica di Giza incontra l'eleganza di nuance rigorosamente neutre e di materiali caldi, innovativi e tecnologici come la pietra, il laccato - opaco, lucido e Soft Touch - il laminato bordo Unicolor e il Lapitec, pietra sinterizzata di nuova generazione, colorata a tutta massa e totalmente inerte. Le cucine sono create con grande attenzione alla coerenza cromatica, per cui gli interni dei contenitori (disponibili nei colori bianco, avorio, écru e London Grey) vengono abbinati alle finiture dei frontali.
La materia naturale domina il concept delle cucine Minotti. Tra le diverse proposte, l'isola Gandahara Dark Etna stupisce per la tonalità calda e intensa della pietra Dark Etna levigata opaca impiegata per ante, fianchi e piano di lavoro, mentre la struttura è realizzata in melamminico argilla. Un blocco monomaterico, monocromatico e monolitico, una scultura domestica che si pone come protagonista indiscussa di spazi di ampio respiro e prestigiosi. L'assoluta purezza formale contraddistingue questa e tutte le cucine Minotti.
Uno dei modelli di cucina Maistri fiore all'occhiello della creatività di Alberto Minotti è Plus, caratterizzata da un'anta a forte spessore che, raggiungendo i 28 millimetri, ripristina gli equilibri regalando una presa solida e compattezza. È quel di più che rende particolare il progetto: i millimetri che fanno la differenza. Il top inclinato completa il programma Plus. Grazie a questi parallelismi tra linee, anta e top combaciano in un unico spazio che nasconde in sé la gola: pratica e facile da raggiungere. Tra le finiture possibili, ci sono anche i laccati opachi e lucidi e le essenze rovere e olmo.