Hettich Italia, riaccendere la domanda

    Francesco Brambilla, Managing Director di Hettich Italia, fa il punto sulla situazione della filiera arredo e sui programmi per il prossimo futuro

    Hettich Italia non si è mai fermata ed è rimasta sempre “connessa” con i propri clienti potenziando tutti gli strumenti di comunicazione digitale. Ora guarda alla fase della ripartenza con fiducia ma consapevole che è necessario “riaccendere” la domanda, vero nodo per tutte le imprese. Di questo e dei programmi per il prossimo futuro ci parla Francesco Brambilla, Managing Director di Hettich Italia. 

    Quali sono le azioni che ha messo in campo Hettich durante il periodo la fase 1 dell’emergenza? 

    Come multinazionale abbiamo avuto le prime avvisaglie dell’entità della crisi fin dall’inizio della pandemia e di conseguenza ci siamo mossi con tempismo organizzando il lavoro in smart working, prima ancora del lockdown imposto dal Governo. Così facendo abbiamo potuto mantenere la piena operatività per gestire tutti i flussi di lavoro e i contatti con i clienti.

    Il dialogo non si è mai interrotto, e abbiamo potuto anche garantire a loro delle condizioni ottimale grazie alla solidità della casa madre e alle “spalle larghe” del sistema Germania che ha tutelato il credito alle imprese.  È giusto ricordare che al di là delle tensioni politiche tra i diversi stati, in verità c’è stata molta solidarietà tra i paesi e molta partecipazione all’emergenza che si è creata in Italia. Questa dicotomia di atteggiamento lo abbiamo anche registrato nei confronti della Germania, attaccata dai media a livello politico, ma di fatto capace di dare risposte concrete ai propri partner nel mondo a livello di business.

    Inoltre, ci siamo attrezzati potenziando ulteriormente i tool digitali per avere una migliore “connessione” con i clienti. A questo proposito abbiamo anche utilizzato la piattaforma di dialogo messa a punto dal Gruppo Hettich e abbiamo predisposto webinar per la formazione tecnica che si sono rivelati molto utili. Stiamo anche promuovendo la comunicazione digitale sui social, a partire da Linkedin su cui avevamo già avviato un progetto. Nel frattempo stiamo mettendo a punto un market place per i nostri clienti dell’industria, che potrà poi essere utilizzato anche dal trade, in cui sarà possibile avere tutte le informazioni sui prodotti, con video tutorial anche sul montaggio. Sarà pronto per giugno e nel prossimo futuro potrà diventare anche una piattaforma di vendita.
    Possiamo dire, quindi, che abbiamo messo la “quinta” per rafforzare gli strumenti digitali e continueremo ancora in questa direzione.

    Su quali attività punterete per il secondo semestre​?

    Premetto che il 2020 si presentava come un anno particolarmente importante per Hettich Italia ed era partito molto bene. Grazie soprattutto alla nuova linea di cassetti avevamo già consolidato rapporti sia con i nostri clienti abituali sia con nuove aziende, anche in vista delle novità da presentare a Eurocucina. A questo punto aspettiamo di capire come si evolverà la situazione e quali lanci saranno effettivamente confermati. Siamo comunque talmente convinti che le nuove proposte siano vincenti che non abbiamo rivisto il budget sulle nuove collezioni. In generale, però, prevediamo che i risultati siano più diluiti nel tempo rispetto alle previsioni di inizio anno.

    A proposito di futuro, qual è il sentiment che state registrando presso i vostri clienti?

    Tutti hanno voglia di ripartire con il “coltello tra i denti” ma inevitabilmente ci si scontra con la realtà dei fatti, e anche con le disposizioni del Governo per le imprese, che rendono molto difficile capire come si evolverà la domanda dopo questo periodo di chiusura. Tutti facciamo fatica a fare una programmazione nel medio e tutti navighiamo a vista. In questo momento sta funzionando l’export ma anche sul valore indiscutibile del made in Italy dovremmo affrontare nuove sfide. Nel periodo di chiusura le aziende italiane hanno subito la concorrenza di paesi competitor come la Germania, che di fatto non ha mai sospeso la produzione, e sicuramente ora ci troveremo di fronte a nuove forme di “campanilismo” da parte dei paesi esteri più colpiti dall’emergenza. Per quanto riguarda l’Italia, bisogna anche capire come le nuove regole impatteranno sulla distribuzione e per avere un migliore orientamento sul trend dei consumi è molto importante aspettare i segnali che arriveranno dal trade, che per il settore ha aperto solo questa settimana. Si può prevedere che i consumatori si orientino, almeno in una fase iniziale, sulla fascia più bassa di prezzo offerta prevalentemente dalla GDO ma, d’altro canto, queste realtà sono state costrette a rivedere profondamente il loro approccio ai clienti e non sarò facile per loro gestire i flussi. In questo senso sono, invece, avvantaggiati i negozi tradizionali che possono garantire gli standard di sicurezza senza stravolgere il loro modo abituale di vendere. Non è escluso, che dopo l'iniziale cautela nelle spese, si passi a una fase in cui si dia maggior valore alle proposte di qualità, che durano nel tempo e che rendono le nostre case più confortevoli.

    La casa è diventata un ufficio per la maggior parte delle persone.
    Hettich prevede di proporre soluzioni specifiche per lo smart working?

    In questi mesi tutte le imprese, anche quelle che erano più prevenute, si sono rese conto che lo smart working può essere una ottima soluzione. Noi per primi abbiamo registrato con sorpresa un aumento della produttività.

    Questo impone necessariamente una riflessione anche sullo sviluppo dei prodotti in un prossimo futuro ed è facile prevedere che ci possa essere una convergenza tra soluzioni per l’ufficio e soluzioni residenziali.

    Hettich aveva già iniziato a ragionare su questi temi anche precedentemente e sicuramente parte avvantaggiato visto che opera in entrambi i segmenti. Ora ci sarà una sicura accelerazione per trovare il giusto equilibrio tra soluzioni tecniche ed estetiche perfette anche per la casa.