Betti Sperandeo, creatrice di emozioni

Architetto per formazione e pittrice per passione, Betti Sperandeo realizza progetti e opere in cui colore e geometrie esaltano lo spazio; in cucina elimina i pensili, gioca su effetti grafici e sorprende con carte da parati

Figura eclettica di artista-architetto, Betti Sperandeo dichiara di trarre la sua ispirazione da Le Corbusier, maestro dell’architettura moderna, per studiare le interazioni fra spazio e colore, e parte sempre dalla “geometria che viene accentuata dal colore per sottolineare la profondità dello spazio”, nella pittura il colore viene reinterpretato, reso essenziale: “il protagonista assoluto”. Nei progetti di ristrutturazione Betti Sperandeo usa sapientemente il colore per rendere lo spazio fortemente espressivo, armonico e in sintonia con la personalità e le esigenze di chi lo vive, “perché il colore crea emozioni e sentimenti all’interno di un’abitazione. Anche nella pittura il suo sguardo originale è sempre rivolto alla composizione: dallo sfondo, accentuato da pattern e nuance vibranti, emergono figure sensuali, cariche di tensione e dinamiche. Le luci e le ombre sono sempre ben delineate e precise: definiscono volumi, cornici, profili in un campo e scandiscono figure femminili che denotano una spiccata sensibilità nell’altro. Abbiamo parlato con Betti Sperandeo del complesso figurativo che distingue le sue opere. Protagonista assoluto nella definizione degli spazi è sempre il colore che contribuisce a reinterpretarli, a definirli e a renderli parte della sensibilità dei suoi committenti. Come approccia alla scelta dei colori"La scelta dei colori è una fase importante della ristrutturazione della casa, e deve essere delicatamente calibrata. Ogni parete, vista da diverse angolazioni, è la protagonista dell’ambiente e diventa quinta scenografica dove il colore esalta lo spazio. Spesso si crede che per determinate funzioni siano più adatte alcune gamme cromatiche o piuttosto che sia lo stile della casa, la sua epoca, a suggerire le nuance più adeguate. Penso che ogni casa abbia la sua storia, il proprio dna; io lo percepisco all’istante, appena entrata, e di conseguenza la immagino già con i suoi colori, che sono quelli, indipendenti dalle mode del momento".

Imprescindibili dal colore sono le geometrie in cui esso si esprime. Nei suoi progetti vediamo pareti interamente in nuance, ma anche solo riquadri, angoli, porzioni, fasce caratterizzate da una determinata altezza che riprende gli arredi. Cosa guida il disegno? "Spesso sono i dettagli a caratterizzare lo spazio, e da questi traggo ispirazione. Può capitare di ricavare nicchie a parete ed esaltarle con un colore, creare panche o sedute in continuità con i mobili base della cucina sullo sfondo di fasce colorate. È una composizione sapiente di 'ingredienti' trattati al pari: forme, colori e materiali che dialogano tra loro. Oltre a fare l’architetto sono anche pittrice, mi aiuto molto facendo bozzetti o semplici render come se fossero tanti quadri o piccole scenografie teatrali. Questo è il momento più importante della mia creatività e spesso la realizzazione finale della ristrutturazione, e le scelte dell’arredo, rispecchiano fedelmente il bozzetto della fase progettuale".

Progetto con living open space esaltato dallo studio del colore; sul fondo, la cucina separata da porte vetrate

Nella sua visione dello spazio, architettura e pittura si fondono per creare forme, ma anche emozioni nei futuri abitanti. Luci e ombre, pieni e vuoti, contrasti cromatici, prospettive e scorci. Come dialogano nella complessità dei suoi lavori di pittrice e di architetto i due linguaggi, bidimensionale e tridimensionale, di una stessa espressività? "Come diceva Le Corbusier 'il colore è intimamente legato al nostro essere, ciascuno ha il suo colore, se spesso lo ignoriamo, i nostri istinti, loro, non si sbagliano'. Il colore definisce lo spazio, i miei interni sono sospesi tra funzionalità ed emozione, con un’identità che muta insieme a chi li abita. Punto sempre sulla personalizzazione, su quel tocco irripetibile che rifugge le forme stilistiche. I miei quadri lavorano all’unisono con la mia visione architettonica e grafica (sono anche grafica editoriale). Di solito i colori che prediligo sono caldi, terrosi e materici, accarezzano i sensi. Non esiste ombra senza luce. Disegno le ombre per capire le luci, l’ombra dà volume e forma all’oggetto. Così come nell’architettura, anche nella pittura tendo a reinterpretare il colore come elemento essenziale della forma".

La cucina si svela dalle porte a vetro all'inglese

Nelle ristrutturazioni il suo approccio progettuale parte sempre dalle proporzioni fra i diversi ambienti. Come queste proporzioni (soprattutto nell’area giorno)sono cambiate o stanno cambiando negli ultimi anni? "La cucina non deve essere nascosta, anzi, spesso diventa la protagonista della casa: tendo a farla grande, calda, accogliente, sempre in rapporto, diretto o mediato, con il living, sempre parte integrante della zona giorno. Anche il momento del cucinare si condivide con gli altri componenti familiari o con gli ospiti del momento, si cucina insieme magari sorseggiando un buon bicchiere di vino. Ma c’è di più: con la pandemia si sono affacciate nuove esigenze dovute allo smart working, ricavare spazi per lavorare in casa è stata la nuova sfida dell’architetto d’interni e la flessibilità e la promiscuità degli usi sono quasi un imperativo.

Riguardo l’ambiente cucina, il progetto è (per la maggior parte) su disegno o industriale e come viene gestito il colore? Infine, quali sono i materiali più interessanti per la definizione del progetto della zona giorno? "Nei miei progetti, il colore diventa il leitmotiv dello spazio: abbinato in diverse cromie e in paesaggi disegnati da wall paper, crea prospettive inedite enfatizzando continuità (o interruzioni) con gli ambienti limitrofi. La cucina la disegno io su indicazioni del committente e la faccio realizzare dal falegname di fiducia con il quale collaboro da più di vent’anni. Le ante dei mobili base e dei pensili di solito vengono laccati con smalto a mano che offre la possibilità di cambiare il colore nel tempo a differenza di quelli laccati a fuoco. Per quanto riguarda i colori, i pensili tendo a farli scomparire nelle nuance della parete per dilatare la percezione dello spazio. Secondo l’intenzione del progetto, a pavimento utilizzo cementine artigianali per dare un tocco grafico oppure il parquet per mantenere continuità con la zona living".