Narcisi: “Il dna dell’azienda in ogni progetto”

L'architetto Ulisse Narcisi - Aran World designer - spiega come ogni modello Aran Cucine riesca ad esprimere appieno il "dna" del brand proprio grazie al lavoro integrato tra l'azienda e i progettisti

Modelli che coniugano design, qualità e alto livello estetico, quelli firmati da Aran Cucine, ma non solo. Perché “dietro”, o meglio “dentro” ogni cucina, si cela il lavoro coordinato tra designer e azienda e un plus spesso invisibile agli occhi. Si tratta del dna stesso dell’azienda, che costituisce la “spina dorsale” del progetto. Ma come fa il designer, con la sua sensibilità, a interpretare in un progetto cucina, il “dna” del brand? Ne abbiamo parlato con l’architetto Ulisse Narcisi, Aran World Designer.

Ulisse Narcisi

"Per sensibilità e competenze, il designer svolge un ruolo cruciale nel tradurre l’essenza di un brand in un progetto tangibile e funzionale. Per poter raggiungere questo obiettivo è fondamentale immergersi nell’identità del brand, comprenderne storia, valori, posizione nel mercato e sapere qual è il pubblico di riferimento", afferma l’architetto Narcisi. "Il designer non si limita infatti a disegnare le forme, ma segue tutto il processo di creazione di un prodotto, dalla ricerca al concept, dal prototipo ai test fino alla realizzazione finale. Il designer deve essere in grado di lavorare in team multidisciplinari con altri professionisti - ingegneri, marketer, manager - e di comunicare le proprie idee e soluzioni. Si tratta di un processo di conoscenza approfondita, fondamentale per creare progetti autentici. Inoltre nello sviluppo di un concept, si devono considerare fenomeni sociali, antropici e le dinamiche del vivere quotidiano, perché il fruitore è l’essere umano. Quindi, affinché il designer possa utilizzare la propria creatività e sensibilità estetica per interpretare il dna del brand e tradurlo in elementi concreti, deve seguire diversi passaggi, a iniziare dalla scelta di colori, materiali, forme e dettagli che riflettano i valori dell’azienda e che devono soddisfare il fruitore. Si deve inoltre sempre considerare anche la funzionalità e l’innovazione, perché dobbiamo progettare cucine anche pratiche, efficienti e capaci di accogliere l’innovazione tecnologica. I principi guida che animano Aran Cucine giocano un ruolo fondamentale nella facilitazione del processo di progettazione. Uno di questi è l’eccellenza artigianale: porre l’accento su tale aspetto, nel progetto si traduce in una attenzione ai dettagli e alla qualità delle materie prime. È quindi sempre uno scambio reciproco quello tra dna aziendale e progetto".

Nello specifico, attraverso quali elementi si esprime il dna di Aran Cucine negli ultimi modelli di successo disegnati da lei - come Lab13 e Phantastic - e da altri importanti progettisti?
"I nostri prodotti sono distribuiti in tutto il mondo; la gestione del progetto presenta pertanto particolari criticità poiché si rivolge a persone di contesti culturali diversi. Ad esempio, per Lab13 una delle risposte progettuali è data dal concept “sistemico” del modello: la capacità contenitiva aumentata, la varietà di materiali e l’ampio abaco delle componenti consentono di creare soluzioni adattabili a diverse culture e aree di gusto. È grazie a tali passaggi che riesco a dare “vita”, attraverso il prodotto, alla mission dell’azienda, che perseguiamo insieme al nostro Ceo, Renzo Rastelli. I modelli Lab13 e Phantastic, Oasi di Stefano Boeri, Sipario di Makio Hasuike e CucinanD’O di Davide Oldani, esprimono le direzioni di ricerca, poliedriche e accomunate da un indirizzo comune: l’uomo, oggetto primario dell’azione progettuale".

Aran Cucine: il modello Sipario disegnato da Makio Hasuike in una residenza ispirata alla cultura abitativa orientale

In che modo, alla fine, si riescono a far convergere in un progetto cucina la filosofia e le peculiarità dell’azienda, gli aspetti pratici e le richieste del mercato?
"Si deve parlare di un approccio integrato. Anzitutto si analizzano i valori e la visione di Aran Cucine trasformandoli da punto di forza in punto di partenza. In parallelo, si svolge una ricerca di mercato che riguarda sia le tendenze in atto sia le esigenze dei consumatori. In questo passaggio coinvolgiamo anche gli stakeholder, compresi dipendenti, clienti e partner commerciali; le diverse prospettive possono fornire preziosi input. Qui interviene anche una necessità, ovvero stare al passo con l’innovazione, traducibile nell’adozione di nuove tecnologie, nell’ottimizzazione degli spazi o nell’utilizzo di materiali sostenibili, sempre presenti nelle realizzazioni Aran Cucine. Solo così si può presentare al pubblico un prodotto che rifletta le peculiarità dell’azienda e che si distingua anche per la sua capacità di anticipare le evoluzioni
del mercato".

Oasi di Aran Cucine, progettata da Stefano Boeri Architetti