Smart Home, un mercato al galoppo

Grazie all'apporto determinante degli elettrodomestici, corre il mercato della casa connessa che ha chiuso il 2021 a quota 650 milioni di euro, secondo l’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano

Ancora meglio dei livelli pre-Covid e nonostante la carenza di materie prime: il 2021 è stato un anno eccezionale per la Smart Home in Italia, grazie soprattutto alle performances del settore elettrodomestici: queste le principali evidenze della ricerca sulla Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 18 febbraio 2022 durante il convegno “La Smart Home riprende a correre e apre la porta ai servizi”.

I dati parlano chiaro: nel 2021 il mercato della Smart Home ha galoppato, raggiungendo quota 650 milioni di euro (+29% sul 2020), che corrispondono a 11 euro in media per abitante, superando anche i livelli pre-Covid. Un risultato che avrebbe potuto essere ancora più eclatante (+45%) se non si fosse verificata la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha pesato per 75 milioni di euro di mancate vendite. Nonostante le ottime performances, l’Italia è ancora lontana dal podio europeo, con il Regno Unito a 4 miliardi di euro (+43%, 58,7 euro/abitante) e la Germania a 3,9 miliardi di euro (+37%, 46,8 euro/abitante), ma accorcia le distanze dalla Francia (1,3 miliardi di euro, +16%, 19,4 euro/abitante) e incrementa il suo distacco rispetto alla Spagna (480 milioni di euro, +14%, 10,1 euro/abitante).

Valore e composizione del mercato della Smart Home nel 2021 e andamento principali Paesi

Interessante osservare come a trainare il mercato della Smart Home sia il comparto degli elettrodomestici connessi con 135 milioni di euro (21% del mercato) e un incremento di ben il 35%. Questo perché il 2021 è stato l’anno dell’ampliamento dell’offerta, visto che i principali produttori hanno ormai l’intera gamma connessa, con alcune tipologie di piccoli elettrodomestici (come robot aspirapolvere e purificatori d’aria) protagonisti di exploit di vendite. In generale, si osserva un interesse sempre maggiore non solo per l’acquisto ma anche per l’utilizzo che sfrutti appieno le caratteristiche degli elettrodomestici connessi: l’effettivo utilizzo delle funzionalità smart è arrivato al 40% in riferimento ai grandi elettrodomestici, in crescita rispetto al 35% del 2020. E’ soprattutto la possibilità di gestire da remoto (tramite app o smart speaker) il dispositivo una delle caratteristiche più richieste al momento dell’acquisto.

I principali canali di vendita: predomina ancora la filiera tradizionale

Dopo gli elettrodomestici, in termine di valori di mercato, si posizionano gli smart speaker (130 milioni di euro pari al 20%, +25%), le soluzioni per la sicurezza (125 milioni), caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (110 milioni di euro, il 17% del mercato, a +45% rispetto al 2019. Questo è il comparto che cresce di più nel mercato, grazie alla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati smart, che beneficiano di incentivi Superbonus ed Ecobonus, e dalla possibilità di ottenere benefici nel risparmio energetico e comfort. Seguono infine casse audio, lampadine, smart plug e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

La conoscenza del concetto di Smart Home e delle sue applicazioni è sempre più diffuso tra i consumatori, grazie soprattutto a tv e internet

Oltre alla maggiore propensione all’acquisto, anche il concetto stesso di Smart Home è sempre più conosciuto dal grande pubblico. Il 74% dei consumatori ne ha sentito parlare almeno una volta (69% nel 2020, 68% nel 2019, 59% nel 2018). E il 46% degli italiani possiede in casa almeno un oggetto smart, dato in costante crescita rispetto ai tre anni precedenti (43% nel 2020, 42% nel 2019, 41% nel 2018. Il 2021 segna una forte crescita di tutti i canali di vendita, con la ripresa più forte per la filiera tradizionale (+40%, 245 milioni di euro), grazie anche agli incentivi statali (Ecobonus su tutti), ma bene anche gli eRetailer che hanno continuato a cavalcare la spinta agli acquisti online (+25%, 225 milioni di euro) e i retailer multicanale che hanno recuperato il calo Covid (125 milioni di euro, +29%).

I consumatori sono sempre più interessati anche ai servizi aggiuntivi rispetto agli oggetti smart

Prosegue l’evoluzione delle tecnologie abilitanti per la Smart Home. In particolare, nel corso del 2021 si è consolidato lo sforzo delle aziende membri della Connectivity Standard Alliance (CSA) verso la stesura delle specifiche di Matter, il nuovo protocollo per l’interoperabilità della Smart Home, seppur in ritardo sulla timeline definita nel 2020. “Nell’ultimo anno è aumentato il livello di maturità del settore, sia sul fronte della domanda che su quello dell’offerta; - ha commentato Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Thingsle aziende hanno consolidato strategie e modelli di business basati sulla servitizzazione e il pay-per-use, con il passaggio dalla vendita del solo hardware alla proposta di servizi aggiuntivi, come abbonamenti mensili per servizi di tele-assistenza e manutenzione della caldaia, rilevazione di movimenti sospetti in casa e chiamate di emergenza, monitoraggio della forma fisica e assegnazione di allenamenti personalizzati. Ma anche assicurazioni pay-per-use per proteggere la casa dai furti attivabili anche solo per brevi periodi con tariffa a consumo”.