Il Salone del Mobile.Milano affida le immagini della campagna di comunicazione per l’edizione 2023 a Leftloft, studio milanese di design della comunicazione, e a Gio Pastori, illustratore e collagista di grido sulla scena artistica dei millennial milanesi, che mette in forma e colore un concept elaborato da Leftloft. A loro, congiuntamente, è stato dato il compito di condensare in un racconto visivo, distintivo e originale, identità, temi e protagonisti della Manifestazione così come la sua evoluzione: esercizio non semplice in quanto imponeva una riflessione e un equilibrio tra diversi piani concettuali − contemporaneo e futuro, innovazione e continuità. La comunicazione prenderà forma e dimensione sulle pagine quotidiane e periodiche della carta stampata, in banner nel mondo web e digitale, sui social network e nelle affissioni dell’out of home. La campagna, che svelerà a poco a poco i ventisei manifesti, ha preso avvio da gennaio all’estero e tra poche settimane anche in Italia.
Punto di partenza è stato un viaggio a ritroso teso a sviscerare il linguaggio artistico del Salone che, con sintesi visiva e verbale, ha saputo, negli anni, affascinare il suo pubblico con un’aura di iconicità. Si è aggiunta, poi, una riflessione sul progetto tout court: in un mondo e in un tempo come il nostro, il design è ovunque − può essere visto, abitato, fruito, maneggiato, goduto, sfruttato, riciclato. “Abbiamo avvertito l’esigenza di mettere ordine nelle tassonomie del progetto e in luce i fonemi fondamentali del design ” afferma David Pasquali, co-fondatore e direttore creativo di Leftloft. Per modellare un lessico contemporaneo ma, soprattutto, immediato e universale, si è tornati alle origini. È nata, così, l’idea di un nuovo abbecedario del design: archetipi e icone raccontano i protagonisti del Salone, gli oggetti attorno ai quali si è sviluppato il sistema del design milanese. Un alfabetiere alla Munari: inaspettato, mai noioso, semplice nella sua originalità, composto da forme assolute − legate al concetto di semplificazione e sintesi – e animato dall'uso di luce e nuance di colore pure e intense.
Sono ventisei, uno per ogni lettera dell'alfabeto accompagnata da un oggetto o un arredo, i coloratissimi Manifesti della campagna di comunicazione del Salone del Mobile.Milano 2023, la cui headline Do you speak design? interroga direttamente l’osservatore. Scorrendo visual e lettering − A is for armchair, B is for bookcase, C is for chair … − la risposta sorge davvero spontanea.
Una volta scelto il concept, si trattava di “animare” il messaggio e di colorare questo alfabeto progettuale. Ed è proprio a questo punto del viaggio che si inserisce l'intuizione, la sensibilità e il talento di Gio Pastori. “Illustrare un abbecedario di oggetti, un mezzo che inviti il pubblico di Milano e del mondo a re-imparare a leggerli, guardarne l’anima, svincolandosi da trend o brand” racconta Gio Pastori. “Per realizzarlo ho individuato una combinazione cromatica brillante, a tratti molesta per ostacolare l’immediata messa a fuoco dei soggetti. Linee essenziali e volumi discreti sono inseriti in un’atmosfera onirica e fluttuante, dettata da prospettive errate e assonometrie improbabili”.
"Il design come linguaggio comune a tutte le culture del mondo, quindi universale", commenta Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano. "Questo il concetto di base della nuova campagna del Salone del Mobile che vuole, da un lato, riportare l’attenzione sugli archetipi del progetto e, dall’altro, suggerire l’importanza del dialogo e della possibile coesione culturale fondata sulla lingua universale del design che è quella parlata dalle migliaia di centinaia di persone che in quella settimana si danno appuntamento a Milano. Così come un alfabeto, il Salone è un sistema di connessioni e opportunità e un’emozione: trasmette energia, positività, entusiasmo, intraprendenza – tutte suggestioni che i collage, pop e contemporanei di Gio Pastori, sicuramente nuovi per il Salone, riescono a trasmettere con forza immediata”.