Dal 14 al 20 gennaio 2019 Colonia diventa la capitale della cucina con la nuova edizione di LivingKitchen, che si svolge ogni due anni in concomitanza a “imm cologne”, la fiera tedesca del mobile che riunisce ogni anno oltre 1300 espositori e richiama più di 125.000 visitatori da tutto il mondo.
Una formula completa
Nei tre padiglioni della fiera dedicati a LivingKitchen, circa 42mila metri quadri, sono previsti 200 espositori, di cui circa il 60% provenienti da oltre 20 paesi. L’alto tasso di internazionalizzazione del fronte espositivo è uno dei vanti degli organizzatori, cui si aggiunge la volontà di rappresentare a 360 gradi il mondo della cucina, come spiega Bernd Sanden, direttore di LivingKitchen. La formula della manifestazione prevede, infatti, una panoramica completa su tutti gli elementi che compongono l’ambiente della cucina, dagli arredi agli elettrodomestici, dai materiali ai lavelli e rubinetti.
L’appuntamento vuole essere anche una riflessione sui nuovi trend e sul prossimo futuro di un settore che è sempre più al centro dell’attenzione dei consumatori di tutto il mondo. Per questo LivingKitchen arricchisce il fronte espositivo dedicato alla presentazione delle novità di prodotto con tre mostre giocate sui nuovi concetti di lifestyle.
Partendo dalle tecnologie già oggi disponibili, nel padiglione 4.1, Future Technology mette in scena i nuovi orizzonti della smart home, mentre Future Foodstyles presenta, nel padiglione 5.2, i trend alimentari e di lifestyle nel settore del food.Grandi aspettative, infine, per Future Design, lo spazio sperimentale previsto nel padiglione 4.2 che presenta i progetti proposti dai designer selezionati dal Pure Talents Contest e ospitala cucina disegnata da Alfredo Häberli.
Nei giorni di apertura al pubblico è previsto un Foodmarket collocato in posizione centrale fra le aree dei padiglioni a ribadire la stretta connessione tra cibo di qualità ed eccellenze nel settore arredo. In questo senso si impone il modello mediterraneo, e italiano in particolare, del vivere e mangiare bene. Non a caso sono molte anche le aziende italiane presenti in grado di rappresentare una panoramica globale che spazia dai dettagli tecnici agli elettrodomestici, per arrivare alle soluzioni complete di arredo offerte da Cucine Lube e Zampieri. E il fascino della cucina italiana vive anche a imm cologne negli stand di prestigiosi gruppi di arredamento con Poliform Cucine, Molteni&C Dada, Arclinea - B&B Italia e Sangiacomo.
Future Design nella visione di Alfredo Häberli
In uno spazio di 160 metri quadri, il noto designer Alfredo Häberli racconta a LivingKitchen la sua visione al futuro che affonda le radici nella storia della cucina e prende spunto dalla sua forma più arcaica. Un progetto che trasforma la cucina in un luogo architettonico proiettato nel domani grazie a innovazioni tecnologiche, design contemporaneo e materiali sensoriali. Uno spazio in cui vivere al meglio interazione sociale e bisogni personali.
Per il designer, nato in Argentina e cresciuto in Svizzera, la cucina è l’ambiente che meglio riflette l’evoluzione della nostra civiltà, dove tutto è focalizzato su bisogni esistenziali profondamente radicati come preparazione e assunzione del cibo, fuoco e comunità. Queste funzioni restano di importanza cruciale, ma dovranno adeguarsi alla vita moderna. E secondo Häberli questo aspetto sarà amplificato da concetti come sharing e degrowth. «La riduzione della crescita sarà un tema molto importante che non interessa solo gli aspetti della mobilità e dell’utilizzo degli spazi, ma anche la cucina».
La riflessione di Häberli parte da alcune domande precise e determinanti.
Come è possibile preservare l’esperienza sensoriale, se il cibo sarà prodotto in laboratorio e si ricorrerà all’allevamento di insetti come fonte di proteine? Qual è il senso dell’evoluzione dell’atto del cucinare verso un’immagine di mera rappresentazione di sé e lusso edonistico? Che aspetto avrà la cucina del futuro quando la giovane generazione si confronterà seriamente con lo spreco di cibo?
Il design deve partire dalla riflessione indotta da queste domande, secondo il progettista: «Il ‘cibo’ sarà sempre il simbolo della ‘vita’ perché l’atto di procurarsi, cucinare e assumere il cibo è dettato da norme culturali e sociali, è l’inizio di ogni mestiere e riflette al meglio l’evoluzione della nostra civiltà. Oggi, tuttavia, ci confrontiamo con una popolazione in costante crescita, mutamenti climatici e scarsità di risorse, che sollevano problematiche sempre più delicate e critiche in tema di alimentazione. Questi pensieri sono una componente importante del dibattito odierno. Con il mio progetto desidero quindi riportare l’ambiente ‘cucina’ e la preparazione del cibo al centro (= focolare) dell’uomo e della sua percezione. La cucina come officina e anima della casa è l’anello di collegamento con gli ambienti domestici limitrofi e le attività culturali connesse».
Nell'immagine in apertura, un evento live proposto nell’edizione 2017 di LivingKitchen. Anche nel 2019 saranno numerose le iniziative dedicate alla convivialità