Lorenzo Poser, Direttore Commerciale e Direttore Marketing di Falmec, in attesa di entrare nella programmata Fase 2 di questa emergenza sanitaria, racconta come l'azienda ha affrontato queste settimane di stop e traccia un possibile scenario per l'imminente riapertura.
Come avete affrontato l'emergenza?
Come tutti, abbiamo reagito agli avvenimenti recenti con grande apprensione per un evento a cui nessuno era preparato. Abbiamo dato sicuramente priorità alla sicurezza e salute dei nostri collaboratori, adottando tutte le misure necessarie a evitare il contagio. Poi, come tutto il Paese, ci siamo fermati e chiusi nelle nostre abitazioni, dove abbiamo comunque continuato a svolgere le attività non legate alla produzione.
Come sta impattando l'emergenza sul fronte export?
I mercati mondiali hanno accusato in maniera differente l'impatto Covid-19: ancora non possiamo delineare gli impatti sul nostro comparto, ma sicuramente il 2020 registrerà in generale un calo rilevante nelle economie dei vari settori, incluso il nostro.
Come è possibile mettere a frutto questa pausa forzata?
Abbiamo avuto il tempo di ripensare alcune nostra realtà, riprendere attività e progetti lasciati in disparte, riflettere su tematiche importanti e ripensare anche ad alcune logiche di sviluppo per il futuro. Penso che abbiamo anche imparato l'importanza di riservare del tempo per pensare e vivere la quotidianità nella sua semplicità, valorizzando le piccole cose, lontano dalla frenesia e velocità dei giorni moderni.
Come si può immaginare la ripartenza?
Lenta ma sostenibile: penso che nella ripartenza dovremo mettere nella bilancia non solo il profitto ma il benessere di una comunità e di un territorio. Ritengo che il virus ci abbia spinto a rivedere alcune logiche di sviluppo estreme e non sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Un segnale che non possiamo non cogliere per modificare i nostri stili di vita e progetti di crescita sia personali sia aziendali.
