Un nuovo riconoscimento per lo studio C+S Architects di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, che è stato insignito del prestigioso Architecture MasterPrize di Los Angeles (USA). La cerimonia di premiazione si terrà a Bilbao nel novembre 2024 e conferirà agli architetti Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini il titolo “Best of the Best 2023” nella categoria “Firm of the Year” (Studio Professionale dell’Anno, ndr) per il lavoro dei loro 30 anni di attività. La giuria del premio ha apprezzato l’approccio multidisciplinare dello Studio italiano in progetti diversi per contesti e funzioni, che vanno dal settore residenziale (le torri residenziali sociali di Cascina Merlata, la rigenerazione urbana Urban Lake Housing di Pordenone, le residenze per studenti a Firenze) agli spazi pubblici (Piazza del Cinema al Lido di Venezia) e agli edifici istituzionali (Palazzo di Giustizia di Venezia, già presentato al Museo di Arte Moderna di New York nel 2012 e BigMat Award nel 2017), dalla rigenerazione urbana e paesaggistica dell’isola di Sant’Erasmo a Venezia con il restauro della Torre Massimiliana, fino al restauro ecosostenibile dell’Arsenale di Venezia e alle scuole primarie di Ponzano e Chiarano e alle installazioni quali Aequilibrium esposta alla Biennale di Venezia nel 2016. L'Architecure Masterprice 2023 arriva, per lo Studio, dopo un solo anno dal Premio Architetto Italiano dell’Anno 2022.
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che premia trent’anni di lavoro e ci spinge a lavorare con sempre maggiore impegno alle sfide del nostro tempo che vanno dalla sostenibilità energetica a quella sociale ed economica perché siamo convinti che l’architettura e l’approccio creativo possano contribuire ad immaginare e costruire un mondo più equilibrato”, dicono Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini. “Le sfide per il futuro sono moltissime. Il nostro studio proseguirà nell’impegno etico ed estetico che ci porta sempre a restituire in ogni progetto quella misura che per noi registra l’identità dello spazio pubblico europeo, da Oporto a Praga, da Gent a esperienza la misurano e la riproducono per il mondo. Misura e durabilità formano l’identità dei luoghi. Con i nostri progetti vogliamo disegnare spazi pensati per le comunità del futuro, mantenendo l’identità dei territori e la loro memoria, incastonando le opere nel paesaggio e nell’ambiente sempre con rispetto ed ecosostenibilità nella scelta dei materiali. Il nostro approccio progettuale rintraccia la tradizione costruttiva dei luoghi che deriva dal rispetto e utilizzo sostenibile delle risorse naturali che il progetto traduce in un nuovo equilibrio tra uomo e natura”.
Oggi Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini vivono e lavorano tra Treviso e Londra. Rispettivamente professore associato e ordinario di composizione architettonica e urbana, Cappai e Segantini hanno tenuto corsi come visiting professors in varie università tra cui MIT, Cambridge Massachussetts, USA e Syracuse University, NYC, USA e Hasselt University. Attualmente sono visiting scholar a Cambridge University, in Gran Bretagna. C+S Architects ha ottenuto premi, riconoscimenti e pubblicazioni internazionali ed ha presentato il proprio lavoro in una serie di istituzioni internazionali, tra cui il MoMA a New York, il RIBA a Londra, la Biennale di Architettura di Venezia, il Museo di Oslo, Il MIT di Cambridge e la Triennale di Milano. Dice l'architetto Segantini riguardo il modus operandi dello Studio “Lavorando su scala urbana sia su quella dell’edificio, abbiamo sempre pensato che, in qualche modo, lo spazio pubblico dovesse essere una sorta di spina dorsale della città o del paesaggio. Non costruiamo l’edificio e poi risolviamo lo spazio pubblico, il verde, i percorsi, le panchine, i lampioni, i cestini come se fossero oggetti diversi appoggiati su uno spazio residuo. Come il nostro corpo si fonda sulla spina dorsale, così l’intervento urbano si fonda sullo spazio pubblico, uno spazio libero, aperto, generoso, di grande qualità̀, sostenibile, durevole: uno spazio per tutti. Lavorare su questi principi è come lavorare sull’essenza dell’architettura stessa, perché, indipendentemente dai desideri dei clienti, si restituisce ai cittadini una parte di territorio, un “common ground”, la spina dorsale della scala urbana. Se questa funziona, gli oggetti architettonici dialogano tra loro e costruiscono la scena per le relazioni tra le persone e tra queste ultime e il resto dell’ambiente”.
Tra le attività dello Studio si annoverano anche progetti di design, in particolare nel settore cucina. Per Elmar gli architetti hanno infatti creato tre modelli di grande successo: @Home, Isola 0 e la nuova cucina Skin, che parte design della maniglia pensata come una linea sottile. Skin si fonda anche su un'ampia flessibilità riguardo la scelta dei materiali: le ante hanno uno spessore di 22 mm e sono disponibili in tutte le finiture proposte dal brand, che vanno dai decorativi ai laccati, dalle argille ai legni pregiati. "Abitiamo spazi fluidi dove sono scomparse le stanze, i muri, le porte", affermano i progettisti di Skin. "I confini e le soglie si sono spostati verso i sistemi built in che abitano la casa insieme a noi e la fanno funzionare: le cucine, gli armadi…".
Isola 0, sempre progettata per Elmar, si identifica con un modello dal forte carattere, in cui le isole sono composte da moduli con cassetti e cestoni alti 64 cm e da un vano vuoto in acciaio sottilissimo. Su tali elementi poggiano blocchi in acciaio o altri materiali personalizzabili per lavaggio e/o la cottura e dotati su richiesta di coperchio. Il terzo progetto firmato da C+ S Architects per Elmar - ma che è stato la prima cucina creata dallo Studio per il noto brand italiano - si chiama @Home e prevede un sistema di isole e armadiature che arredano e organizzano razionalmente l’ambiente cucina che si apre divenendo parte integrante della zona living.