Aran Cucine, fare la differenza

L’impegno messo in campo da Aran Cucine si traduce in una governance aziendale ispirata a principi etici e di rispetto ambientale con una mission prioritaria: il benessere delle persone

L’attenzione e l’amore per il mondo in cui viviamo sono valori con radici profonde, che ispirano da sempre tutti i nostri processi e le nostre scelte produttive”. Con questo enunciato Aran Cucine chiarisce subito qual è il principio da cui derivano tutti gli investimenti che l’hanno resa una delle aziende di cucine più credibili nel percorso di miglioramento del proprio profilo ESG. Una strada che nel 2022 l’ha portata a ricevere la prestigiosa menzione al Sustainability Award, un importante riconoscimento sostenuto e promosso da Credit Suisse e Kon Group, dedicato alle aziende capaci di crescere in modo sostenibile, contribuendo al benessere del Paese e creando valore aggiunto per il territorio e per la collettività. Ce ne parla Erika Rastelli, Chief People Officer del Gruppo Aran World, nonché componente del Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori Confindustria e Vice Presidente di Yes for Europe, la Confederazione Europea dei Giovani Imprenditori.

Quando in azienda avete iniziato a ragionare sui criteri ESG (Environmental Social Governance) e quali sono stati i primi passi del vostro percorso virtuoso?

Nel 2021 l’azienda ha deciso di intraprendere un percorso che l’ha portata ad essere valutata con parametri oggettivi, misurabili, comparabili, che hanno fornito un ESG rating. Questi indicatori sono stati studiati per osservare l’attitudine nel perseguire i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile proposti dall’Agenda 2030 dell’ONU (2015) dove “sostenibile” non si riferisce solo alla cura e all’attenzione verso l’ambiente bensì coinvolge anche la sfera sociale e quella culturale. Ne deriva che, oltre a rispettare i suddetti pillar negli aspetti più pratici della nostra produzione, come ad esempio utilizzo di pannelli fotovoltaici, impiego di materiali riciclabili, smaltimento degli scarti derivanti dai vari processi di lavorazione, siamo attenti al benessere umano delle persone, in termini di etica e compliance. Avere deciso di farci osservare così da vicino è stato importante per evidenziare i punti da cui partire per investire sulla nostra crescita, continuando a rivolgere il nostro sguardo verso un futuro disegnato su un progetto preciso di sviluppo valoriale. Il nostro obiettivo rimane da sempre quello di migliorarci anno dopo anno, consapevoli che tutti possiamo fare la differenza per l’ambiente, il sociale e a livello di governance.

Aran Cucine
Il sito produttivo di Aran ad Atri, in Abruzzo

Quanto sono state determinanti le certificazioni?

Senza buone fondamenta, nessuna costruzione è possibile. Le certificazioni da un lato mettono un sigillo sul lavoro svolto, dall’altro tracciano la strada necessaria per garantire una costante affidabilità e garanzia di quanto certificato.

Quali sono i riconoscimenti che avete ottenuto?

Per il secondo anno consecutivo Aran World si è riconfermata tra le 100 aziende italiane con un sustainability DNA e tra le top 50 aziende che hanno migliorato in modo significativo gli standard ESG. Entrambe le nomine sono la dimostrazione tangibile della direzione che la realtà abruzzese ha di mantenere una policy aziendale orientata alla sostenibilità ambientale e sociale, sottolineando un trend di crescita etico e dinamico in costante miglioramento e che richiederà impegno costante nel prossimo futuro.

Qual è ad oggi il risultato raggiunto di cui siete più orgogliosi?

Offrire lavoro al nostro Abruzzo. Il lavoro è dignità, non un limite alla libertà individuale. Quale risultato può renderci più orgogliosi?

Parlando di prodotto, collaborate con designer di fama internazionale. Qual è stato il loro apporto per migliorare ulteriormente la cultura aziendale di rispetto dell’ambiente?

La nostra azienda esisterà finché continuerà ad avere voglia di migliorarsi. I designer ci aiutano ad esprimere l’unione tra prodotto, ricerca estetica e funzionale, filosofia produttiva e coscienza ambientale e ci spingono a superare i nostri limiti.

Aran Cucine
CUCINAnD'O è il progetto cucina pensato da Davide Oldani, (noto chef, stella verde Michelin) e disegnato in collaborazione con Attila Veress per Aran Cucine

Aran Cucine esporta in tutto il mondo e vanta anche una divisione contract. Quanto i valori della sostenibilità sono apprezzati dai vostri clienti esteri? Ci sono paesi o realtà più sensibili a questi valori?

L’esperienza maturata all’estero ha consolidato la conoscenza di specifiche dinamiche e di altrettanti processi; i sistemi d’arredo sono considerati come componenti organiche nel processo stesso di costruzione di una abitazione. Quindi noi abbiamo la volontà di promuovere una nuova idea di casa, che sin dalla fase progettuale ponga al centro uno strettissimo legame tra spazi, elementi d’arredo, sostenibilità. I nostri clienti non ci vedono come una azienda d’arredamento ma come un fornitore che ha avuto la capacità di diventare partner di costruttori, imprese edili, professionisti del real estate. Grazie alla nostra sensibilità, questi valori che vent’anni fa potevamo riscontrare in mercati quali Giappone e USA, oggi sono prerogativa della maggior parte dei 120 Paesi nei quali esportiamo.

In Italia sta crescendo la sensibilità da parte dei vostri distributori e dei clienti finali?

In Italia è aumentata la richiesta di prodotti che coniughino performance estetiche e funzionali con la sostenibilità dei materiali. A livello pratico la scelta consapevole dei distributori e dei consumatori finali di sfruttare il lungo ciclo di vita dei materiali fa sentire le persone fiere di contribuire in maniera importante alla riduzione di sprechi e inquinamento. Lo dimostra l’inclinazione verso il legno di recupero.

Come giovane imprenditrice, ritiene che il settore arredo, e cucina in particolare, debba investire di più sul profilo ESG?

È in capo a tutti i candidati al Parlamento europeo la responsabilità di aiutare gli imprenditori a dotarsi dei mezzi e delle competenze necessari per essere sempre più sostenibili. Sicuramente nel campo ESG si giungerà ad avere meccanismi applicativi chiari, semplici e stabili nel tempo a prescindere dal settore di appartenenza. Il nodo fondamentale è legato alle risorse. Se io domani vorrò essere più sostenibile in ambito sociale, di governance e verso l’ambiente, ho bisogno di investire oggi risorse congrue al raggiungimento dell’obiettivo. Ad esempio, anche sul tema del Passaporto Digitale, grazie all’apporto di EFIC, che in Europa rappresenta il nostro settore, e a un gruppo di lavoro di Giovani Imprenditori Confindustria, stiamo sottolineando i punti critici, senza mai mettere in dubbio la bontà dello strumento. La competitività delle imprese deve rimanere tale e per farlo è obbligatorio un lavoro di squadra. Noi aziende non possiamo essere lasciate sole e abbiamo bisogno di una Europa che ci “copra le spalle”.

Aran Cucine
Lanciata nel 2018, Oasi è nata dalla collaborazione tra l’azienda abruzzese e Stefano Boeri Interiors. Innovativa l’integrazione tra l’arredo e il verde, tangibile l’attenzione per materiali e tecnologie ecologiche

Quale dovrebbe essere idealmente il ruolo delle istituzioni e delle associazioni di categoria per promuovere ulteriormente la cultura del rispetto dell’ambiente?

Senza perdere di vista la necessità di aumentare produttività e competitività, istituzioni e associazioni di categoria devono collaborare sempre di più, ascoltarsi vicendevolmente. Un impegno che deve tradursi in un programma di riforme coraggiose da attuare in tempi ragionevoli. Dobbiamo costruire in Europa le filiere fondamentali per la transizione green: turbine eoliche, idrogeno verde, pannelli solari. Considerato il contesto geopolitico nel quale viviamo è necessario agire producendo in casa nostra a costi competitivi le energie pulite.

La transizione ecologica è uno dei pilastri del progetto Next Generation EU e del PNRR. Intravede concrete possibilità per le imprese che vogliono migliorare il proprio profilo ESG?

Durante il 52° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori tenutosi a Rapallo a giugno abbiamo avuto modo di interrogare su questi temi Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il PNRR. L’auspicio di noi imprenditori è che il PNRR sia implementato con decisione, che si eserciti la giusta pressione sui soggetti attuatori. Se una quota dei fondi del Piano fosse destinata direttamente alle imprese per lo sviluppo e l’innovazione, con meccanismi applicativi di tipo automatico, sicuramente velocizzeremmo la messa a terra delle attività.

L'appuntamento con il Design talk di Aran Cucine dedicato al Metaverso

All’ultimo Salone del Mobile avete organizzato un incontro presso il vostro showroom di Milano dedicato all’intelligenza artificiale e al metaverso. Quali sono le sinergie possibili tra queste tecnologie evolute e lo sviluppo sostenibile?

La voglia di crescere permea il nostro spirito aziendale. Dietro questi due mondi ci sono persone e conoscenze. Sicuramente le nostre Università possono favorire eventuali sinergie per formare i lavoratori in green jobs, dando loro competenze scientifiche atte a far nascere nuove frontiere industriali d’avanguardia.

Parlando della vostra azienda, qual è l’ambito in cui intravede le maggiori applicazioni dell’intelligenza artificiale?

Immagino che l’area del design sarà quella principalmente interessata e stimolata dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel nostro settore. Forse in futuro saremo chiamati ad aprire in azienda una posizione da Prompt Designer per professionisti con le competenze necessarie e la mentalità giusta per saper dialogare e progettare con le tecnologie di intelligenza artificiale generativa come chatGPT.