Alberto Minotti: intramontabile pietra

Appassionato precursore, primo progettista a ideare un arredo-monolite completamente rivestito in pietra, Alberto Minotti - art director di minotticucine e Maistri - racconta il fascino e il valore delle lastre naturali, ma anche i criteri per utilizzare i materiali compositi

Le superfici lapidee in cucina - pietra naturale, grès, quarzo e pietra sinterizzata - sono una tendenza in ascesa grazie al loro intrinseco fascino estetico e ad una resistenza pressoché ineguagliabile rispetto ad altre superfici. Per parlare di pietra e materiale lapideo in cucina, non potevamo che sentire un vero esperto del settore, oltre che appassionato della “materia”, Alberto Minotti.

Progettista e imprenditore, direttore artistico di Maistri e di minotticucine, entrambi brand di Asso Group, fin da ragazzo Minotti respira l’aria dell’azienda di famiglia, che ne porta il cognome, creata dal padre negli anni ’50. Una volta entrato nell’attività, Alberto Minotti inizia a disegnare cucine. Fu proprio lui il primo ad avere l’idea di realizzare, agli inizi degli anni 2000, un modello cucina rivestito completamente in pietra, sua grande passione da quasi trent’anni.

Alberto Minotti, direttore artistico dei brand minotticucine e Maistri

"Sicuramente l’unicità è la caratteristica principale delle pietre naturali: sceglierle significa portarsi a casa “un pezzo di natura” e di storia del mondo», afferma il progettista. "La nostra cultura dimostra come questo materiale resista al tempo e alle tendenze. La tecnologia, poi, evolve la lavorabilità della pietra estrapolandone il potenziale, ma alla base di tutto vi è la natura, impeccabile. E minotticucine è tradizionalmente legata alla pietra naturale che è quindi uno dei materiali per cui il gruppo Asso investe maggiormente in ricerca, insieme ad Antolini e a un team di marmisti trasformisti specializzati. Negli ultimi anni, noi di Asso Group abbiamo fatto notevoli passi avanti e oggi siamo in grado di fornire, con il supporto dei nostri partner, un elevato know-how sia nella scelta delle pietre sia nella tecnologia di lavorazione e dei trattamenti".

minotticucine: l'isola monomaterica e la armadiatura Gandhara in marmo Arabescato Cervaiole

"In minotticucine l’anta in pietra è un must; il suo estremo è la realizzazione dell’anta per colonne, realizzata con un'unica lastra. La mia prima idea di cucina lapidea monomaterica, ovvero realizzata completamente in pietra anche su frontali e ante, è stata Gandhara, nel 2003, in granito Nero Assoluto. Un concept innovativo, quindi, che abbiamo poi replicato con l’architetto Claudio Silvestrin nel modello Terra. L’aspetto monolitico di Gandhara era inoltre accentuato dagli spigoli vivi: nel modello, i tagli a 45° dei pannelli di frontali e top, abbinati tra loro, definiscono con precisione la sagoma del volume”. Ancora oggi, tra le cucine in pietra del brand di maggior impatto, vi è Gandhara, eccellente nella versione in marmo Arabescato Cervaiole che definisce top, lavello e frontali e anche la capiente armadiatura attrezzata e luminosa. Il modello esprime al meglio l’idea di cucina monolitica e monomaterica e di “silenzio visivo”, alla base della filosofia di progetto del designer.

minotticucine: isola monomaterica Inca in Pietra Atzeca

Altro progetto originale, ma più minimal nell'estetica, è Anima, sempre disegnata da Alberto Minotti, sistema a blocchi singoli scatolati per cestoni o elettrodomestici in pietra naturale. Anima nasce dal limite dimensionale delle lastre: i piccoli pannelli dei blocchi eliminano il problema delle giunzioni sulle lastre a favore della continuità visiva. Il sistema lo vediamo proposto in Porfido bianco e in marmo Sahara Noir lucido abbinato alle incredibili ante delle colonne in pietra naturale Giallo Triana levigata opaca.

Parlando delle peculiarità di pietre e anche di compositi - ovvero grès, pietre sinterizzate e agglomerati di quarzo - Alberto Minotti afferma come, tra questi materiali, “non ne esiste uno migliore in assoluto. Si deve solo scegliere in relazione alle caratteristiche del progetto e al futuro utilizzo della superficie. C’è da dire che le pietre naturali sono innumerevoli e ognuna ha caratteristiche diverse; ecco perché richiedono profonda conoscenza, continua ricerca e partner affidabili”. Per le cucine Maistri, sono invece utilizzati soprattutto quarzi e pietre sinterizzate come Lapitec e Neolith, mentre la pietra naturale è utilizzata limitatamente ai top. “Tutte queste hanno caratteristiche tecniche ed estetiche distinte, che le rendono migliori unicamente in relazione al tipo di impiego. Maistri offre una vasta scelta di tinte unite Lapitec e di lastre multi-spessore e venate Neolith”, continua Minotti. “Per i quarzi, trattiamo Santamargherita e Cambria (americana), che offrono prodotti sempre più performanti e resistenti”. Ne è un esempio il quarzo Leveen di Cambria dalle lunghe venature a onda, impiegato per top e schienale della nuova cucina Altea di Maistri, disegnata da Minotti.

Maistri: il modello Altea con top e schienale in quarzo Cambria

Qualche indicazione sull’utilizzo di pietre e compositi?

Di certo, a chi è abituato a poggiare la pentola sul top consigliamo una pietra naturale o sinterizzata; chi non vuole fare particolare attenzione agli alimenti acidi come limone o vino proponiamo agglomerati di quarzo o pietre sinterizzate. A chi cerca unicità e cultura in un unico progetto, consigliamo la pietra naturale, nettamente vincente per emozione”.