UL Solutions, case sempre più smart ma servono più certificazioni e chiarezza

UL Solutions e BVA Doxa presentano un’indagine sulla propensione degli italiani all’acquisto di prodotti connessi: in testa elettrodomestici, in futuro focus sul risparmio energetico

Ben 8 italiani su 10 sono propensi all’acquisto di un dispositivo per la smart home entro i prossimi due anni mentre 2 su 3 dichiarano di essere interessati a comprare almeno un oggetto smart personale nello stesso arco temporale: questa una delle principali tendenze emerse dalla ricerca “Smart home e dispositivi personali smart: il punto di vista dei consumatori italiani” realizzata da UL Solutions, leader nella scienza della sicurezza applicata, insieme a BVA Doxa.

L’indagine, realizzata da UL Solutions e Doxa a settembre su un campione di 1000 soggetti in Italia, ha analizzato i trend, la propensione e le ragioni d’acquisto nei settori smart home e smart personal device, la facilità di installazione dei dispositivi e le aree di miglioramento attese dai consumatori. Tra i criteri di scelta dei prodotti smart, gli intervistati hanno indicato ai primi posti come “molto importante” una comunicazione chiara e trasparente sui possibili rischi per la privacy o la salute (48%); la presenza di una app di gestione del dispositivo con ottime recensioni (45%); la certificazione del prodotto da parte di un ente indipendente (43%), che convince di più rispetto alla fiducia nel brand (38%), al passaparola (36%) e al consiglio del venditore (20%). Tra i principali fattori che frenano l’adozione emergono in particolare i timori legati alla sicurezza e ai rischi per la salute.

Uno scatto dei laboratori di UL Solutions

Secondo i risultati della ricerca, negli ultimi due anni gli acquisti di dispositivi per la smart home hanno riguardato principalmente (60%) la gestione della casa e l’entertainment. Elettrodomestici e dispositivi smart per la sicurezza rappresentano ciascuno una quota del 39% degli acquisti dichiarati dagli intervistati, seguono a ruota con il 34% i dispositivi per l’efficientamento energetico. Le principali ragioni d’acquisto citate da coloro che hanno comprato uno o più dispositivi per la smart home riguardano la comodità, la capacità di gestire apparecchi ed elettrodomestici a distanza tramite app e, naturalmente, la possibilità di rendere più sicura la propria casa. Ma la propensione agli acquisti futuri vede in cima alla classifica dei device per la casa intelligente i dispositivi per il controllo dei consumi e il risparmio energetico.

Per tutte le tipologie dei prodotti oggetto dell’indagine, si evidenzia una richiesta di miglioramento delle funzionalità e una maggiore chiarezza nel comunicare i vantaggi offerti dall’utilizzo di questi prodotti rispetto a sistemi più tradizionali. Il giudizio in merito alla facilità di installazione e configurazione varia a seconda della tipologia di prodotto. Circa 8 utenti su 10 si sono occupati personalmente dell’installazione dei dispositivi acquistati e a parte i device per il fitness, le procedure di installazione appaiono un po’ complicate, forse perché meno intuitiva per prodotti entrati da poco nell’uso quotidiano. Lo sviluppo di interfacce semplici e user friendly, un aggiornamento costante e funzionalità utili per il monitoraggio dell’attività sportiva, della salute personale e delle persone fragili sono molto apprezzate dai consumatori.

Il sondaggio – osserva Francesco Marenoni, sales director del gruppo consumer, medical and information technologies di UL Solutionsmette in luce la necessità di rafforzare la percezione della sicurezza e dell’affidabilità degli oggetti smart per rassicurare il consumatore, aiutandolo così a superare la resistenza all’acquisto. Per contribuire alla crescita del mercato consumer dei dispositivi smart è inoltre importante comunicare più chiaramente i vantaggi che derivano dall’utilizzo degli smart device poiché, come dimostra l’indagine, non sempre la portata e il possibile impatto positivo sul quotidiano risultano evidenti”.