Steel inaugura a Carpi la nuova sede

Un investimento da 4,5 milioni di euro per il nuovo stabilimento dell’azienda Steel progettato da Amostudio che ospita uffici, esposizione, produzione e logistica

Nuova sede per un investimento pari a 4,5 milioni per Steel, azienda di Carpi che da oltre venti anni produce e commercializza elettrodomestici semi-professionali per uso domestico. Un’operazione coraggiosa, che si inserisce in un piano strategico avviato prima dell’emergenza sanitaria e che nonostante la pandemia non ha subito grandi variazioni. Lo stabilimento è stato inaugurato alla presenza delle istituzioni locali, del Ministro degli Esteri Luigi di Maio e del Presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi.

La gestione di un’azienda comporta assunzione di rischi - è stato il commento di Auro Po, CEO di Steel -. Quando nel 2020, nel pieno del primo allarme pandemia, abbiamo notato che nonostante le notizie dal mondo trasmettessero solo pessimismo la nostra raccolta ordini continuava a crescere abbiamo deciso di scommettere su noi stessi puntando a raddoppiare la nostra capacità produttiva. Siamo stati coraggiosi ma anche fortunati perché nei mesi successivi il governo ha varato importanti provvedimenti a sostegno dell’economia rendendo le nostre scelte anche particolarmente convenienti”.

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Martina e Auro Po, rispettivamente Direttore Marketing e CEO di Steel

Avevamo infatti già da tempo avviato - ha continuato Auro Po - una serie di quei processi che ora sono riassunti dalla formula ‘Industria 4.0’ e per nostra fortuna i nostri tempi e le azioni di stimolo del governo hanno coinciso. Poiché però gli impianti richiedono spazi adeguati abbiamo allo stesso tempo ampliato la nostra superficie produttiva per potere studiare e applicare un layout a flusso il più logico possibile. Inoltre, grazie all’ampliamento e revisione degli spazi, oggi abbiamo un’area espositiva che rispecchia maggiormente il nostro brand: così come i nostri prodotti, anche l’azienda ora si presenta ai nostri clienti come un unicum di tecnologia e design”.

La nuova sede Steel, progettata da Amostudio di Modena, ospita gli uffici, la sala mostra e lo spazio destinato alla produzione e la logistica. L’edificio, un parallelogramma irregolare, è stato svuotato e ripulito portando a vista la struttura a travi in cemento armato del tetto. Ciò ha determinato un’enfatizzazione dello schema a pianta libera e l’individuazione di un unico segno longitudinale che collega in tutta la sua lunghezza l’edificio. Da un punto di vista distributivo l’ingresso centrale (un blocco a semicerchio che ospita anche i servizi) separa formalmente il grande open space in due macro aree, showroom da un lato e uffici dall’altro, collegati da un corridoio centrale.

La scelta dei materiali attinge a palette neutrali e minimali, resina cementizia per il pavimento e legno per le pareti-armadio che delimitano gli spazi ufficio. La sala mostra si offre alla vista da diverse angolature e si presenta come una sequenza di isole ricavate in strutture in marmo parallele che, come astratti involucri, ospitano i blocchi cucina. All’interno dello showroom è stato inoltre ricavato un grosso lucernario che proietta la sua sagoma a terra su un’aiuola verde. Esternamente l’edificio è stato collegato visivamente allo stabilimento produttivo posteriore con un’unico trattamento cromatico delle facciate.

Automatizzare significa aumentare non solo la produttività ma anche la qualità del prodotto e la qualità delle condizioni di lavoro. Per questo Steel ha investito molto in quelle che vengono definite “Advanced manufacturing solution”, tecnologie innovative impiegate per migliorare prodotti e processi. Il nuovo sistema di taglio laser in fibra di ultima generazione con sistema di carico e scarico automatico permette di automatizzare le operazioni di taglio dell’acciaio ininterrottamente e senza presidio, così come il sistema di piegatura dello stesso, programmato per ottenere forme e dimensioni diverse. Questi sistemi robotizzati permettono da un lato di mantenere una qualità costante nel tempo e dall’altro di ottimizzare gli sprechi in modo ancora più incisivo.