Per le aziende italiane di arredo, la Russia è un mercato strategico
Tutto il bacino geopolitico ex Sovietico, che comprende oltre la Russia anche Azerbaijan, Bielorussia, Estonia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Ucraina, nonostante perplessità e preoccupazioni legittime, resta una destinazione di export importante, forse oggi la più importante, più vicina e sicura di Cina e India, con un'ampia base di ricchezza, sicuramente scalfita ma non bloccata dalla crisi finanziaria e dal fermo edilizio. Perché il consumatore russo di fascia alta continuerà a considerare la casa e l'arredamento tra le sue priorità. Positività ed evoluzione in corso confermata dal giro di pareri raccolti nei Saloni moscoviti.
Spiega Roberto Berloni: «In un momento particolare come questo in cui sono davvero poche le aziende europee non in crisi, il mercato russo, su cui siamo presenti con successo da anni, resta particolarmente importante. Certo, diventa comunque più difficile, in una situazione in cui cresce la presenza massiccia degli italiani (evidente anche nei Saloni WorldWide Moscow, ndr), ma noi continuiamo a investire, in un mercato dove è molto importante “esserci”, in tutti i sensi: i russi danno ancora una particolare importanza al rapporto personale, e a volte può anche essere impegnativo per noi, perché occorre coccolare, seguire i clienti. Clienti che vogliono prodotti di fascia alta, che spesso ascoltano il parere degli architetti e degli arredatori (sia i privati sia i negozi), perché ancora non si fidano totalmente del proprio gusto».
Certo, la voglia di ostentazione è ancora una delle componenti del gusto del consumatore russo. E ogni azienda risponde a modo suo, con modelli finalizzati al mercato locale: si va dalle proposte in cui vengono introdotti elementi decisamente fashion quali la pelle e i cristalli Swarovski (Diamond, di Alta) all'elaborazione di un neoclassico, opulento ma senza ridondanze, in cui il lusso si manifesta in dettagli di stile e di materiali di qualità. Quest'ultimo è il caso della nuova Elite di Cesar, che ha proposto in Russia anche una versione di Yara in ulivo, in edizione limitata per clienti top, e che si potrà avere anche in altri legni prestigiosi, quali palissandro ed eucalipto. Giovanni Anzani di Varenna ricorda che il gusto russo oggi si sta orientando anche verso l'area del moderno, ricordando che si tratta di «un cambiamento cui hanno contribuito decisamente, nei grandi centri urbani, i nuovi alberghi, i nuovi stilisti, gli showroom innovativi».
«Questo resta un mercato in grande crescita - afferma Alessandro Del Prete, export department di Ernestomeda - in un mondo che sta attraversando una crisi senza precedenti: chi ha capacità di spesa chiede lusso e design, e ha l'entusiasmo del nuovo consumo. Per noi la Russia è uno dei mercati di esportazione più importanti, insieme a Spagna e Stati Uniti. E in termini di gusto, i locali di tendenza stanno cambiando l'orientamento del consumatore di fascia alta».
Scavolini, che conta già oltre 40 punti vendita in Russia e nelle Repubbliche Orientali, ha realizzato poco prima dei Saloni (il 15 e 16 settembre) in Russia una delle due importanti convention estere (l'altra è stata in Grecia pochi giorni dopo) all'interno di un programma di espansione del proprio network.
Spiega Roberto Gramaccioni, export manager: «La convention, dedicata alla forza vendita russa, ha proposto un vero e proprio training formativo dedicato a una cinquantina di rivenditori russi e ha coinvolto tutti i comparti aziendali. Il mercato russo è uno dei principali per Scavolini ed è in grande crescita, basti pensare che nel 2007 abbiamo registrato un aumento delle esportazioni di oltre il 20% e chiuderemo il 2008 con ottimi risultati. Incontrare la forza vendita presso la nostra sede ci dà modo di illustrare al meglio le ultime novità e strategie. In Russia abbiamo in programma decine di nuove aperture, di cui 9 soltanto nella capitale».
Roberto Lizzi e Ivan Ceschiutti di Snaidero sottolineano che «questo è un mercato che esige considerazione e serietà perché sta diventando fortemente selettivo».