“La sfida principale? Rendere sempre più permeabili gli ambienti di lavoro, integrandoli con il contesto circostante e con la comunità, creando spazi che abbiano un valore reale e tangibile, sia per chi li vive tutti i giorni sia per chi ne usufruisce in maniera indiretta”. Per Gino Garbellini, socio e co-fondatore dello studio di architettura e urbanisitica Piuarch, gli edifici produttivi, ma anche gli uffici, non possono più essere considerati elementi “altri”, chiusi e impenetrabili dall’esterno. Devono essere piuttosto degli spazi vivi e in evoluzione, in grado di stimolare la creatività e la produttività delle persone, attraverso il corretto bilanciamento fra luoghi di privacy e riflessione e luoghi di relazione e connessione.
Efficienza tecnologica ma anche qualità dei luoghi di lavoro: come interpretate questi capisaldi dell’industria 5.0?
L’industria delle costruzioni ha un impatto notevole sulla società e sull’ambiente: porre la sostenibilità come driver della progettazione è oggi imprescindibile ed è una strategia trasversale che riguarda tutti gli ambiti della progettazione, dall’economia circolare per i materiali da costruzione, all’impegno nell’efficienza energetica e nell’uso di energia green, alla standardizzazione nella progettazione delle componenti costruttive, ponendo sempre al centro l’attenzione al benessere degli utilizzatori finali. Siamo sostenitori del riuso adattivo degli edifici, un approccio architettonico che dà nuova vita a strutture preesistenti mantenendo il patrimonio culturale e rappresenta una delle migliori strategie per affrontare il tema della sostenibilità. Riduce la domanda di energia, le emissioni di carbonio e il consumo di suolo. Inoltre, promuove una nuova vitalità urbana che riflette lo spirito e le esigenze del nostro tempo.
L’headquarter Techbau che Piuarch ha progettato nel 2019 ha ricevuto la certificazione WELL Building Standard® con livello Platinum: quali sono stati i principi costruttivi che hanno portato a questo riconoscimento?
La certificazione WELL si basa su una serie di principi che misurano la vivibilità dell’edificio e come esso contribuisca al benessere e alla salute delle persone che lo vivono. Nei luoghi di lavoro questo aspetto è ancora più centrale, perché gli spazi possono influenzare concretamente la produttività e generare valore per l’azienda e i suoi lavoratori. La sede di Techbau è immersa nella natura e con un affaccio diretto sul lago: abbiamo valorizzato questi elementi attraverso un’architettura integrata che prevede un forte dialogo tra interno-esterno, permettendo così ai lavoratori di godere della bellezza del luogo anche dagli spazi dell’ufficio. Per sottolineare questo rapporto, abbiamo optato per la realizzazione di facciate in vetro che dall’esterno riflettono il paesaggio e dall’interno garantiscono grande trasparenza e connessione con lo stesso. Le ampie terrazze, inoltre, rafforzano la sinergia con l’ambiente e diventano luoghi di relax e relazione per i lavoratori.
E gli uffici?
Sono progettati con grande flessibilità distributiva con un attento equilibrio nell’utilizzo di luce naturale e artificiale sia nelle postazioni che nelle aree comuni. Lo spazio esterno permette nella quotidianità di usufruire al meglio delle aree verdi promuovendo la convivialità tra gli occupanti dell’edificio. A ciò si aggiunge un impegno quotidiano di Techbau nel promuovere tematiche quali la qualità dell’acqua e dell’aria, la nutrizione, la salute mentale e il senso di comunità, che hanno contribuito in maniera sostanziale all’ottenimento del livello Platinum.
E la nuova sede Snam in relizzazione? Come avete interpretato la necessità di mettere al centro l’uomo e il nuovo modo di lavorare?
Nel progetto per Snam siamo andati oltre la scala degli ambienti artificiali convenzionali che troviamo negli spazi di lavoro, nei paesaggi e nella progettazione urbana, cercando di stabilire un dialogo sincero tra ambiente naturale, spazi funzionali e di condivisione. Il concept dell’edificio sottolinea la centralità delle persone all’interno dello spazio e risponde alle nuove esigenze del lavoro, integrando agli uffici, flessibili ed efficienti, vari spazi inclusivi dedicati alla socialità, alla collaborazione e alla creatività, contribuendo a garantire alti livelli di benessere per le persone. Proprio per sottolineare questa volontà, abbiamo optato per la realizzazione di un volume centrale, volutamente disallineato per metterlo in evidenza rispetto al superiore e all’inferiore, dedicato interamente ad ospitare le aree relax, il ristorante, l’area break con bar e un grande spazio outdoor attrezzato con giardino pensile, un ambiente in cui le persone si possono incontrare e rilassare durante la giornata lavorativa rapportandosi anche con la natura e con il paesaggio urbano esterno.
Per il progetto di Fendi Factory la cifra distintiva sembra essere la capacità di inserirsi con grazia nel paesaggio, rispettando l’ambiente anche dal punto di vista dell’efficienza energetica...
Fendi Factory è un progetto emblematico del nostro pensiero progettuale che, semplificando, mette al centro due elementi fondamentali: da un lato il rapporto con il contesto e dall’altro la relazione con e tra le persone. Ci troviamo nella campagna toscana, in un luogo che era stato deturpato dalla presenza di una cava di argilla e di una fornace per mattoni che avevano letteralmente “svuotato” l’assetto naturale originale. Primo punto del nostro progetto, è stato quello di creare un edificio funzionale ed efficiente che potesse al tempo stesso ripristinare e riqualificare quell’ambiente collinare, con l’obiettivo di definire le condizioni per una rinnovata collaborazione tra architettura e ambiente.
Come avete raggiunto questo traguardo?
L’edificio, apparentemente ipogeo grazie alla scelta paesaggistica di realizzare una copertura a verde continuo, diventa un sistema ecologico integrato che ricostruisce la morfologia del terreno e restituisce forma alla collina originaria. In copertura, il vasto giardino pensile riveste una funzione non solo ambientale ma anche sociale e collettiva, diventando spazio fruibile e luogo di socializzazione per i dipendenti. Per sottolineare questo senso di benessere e incentivare ulteriormente un rapporto positivo con il paesaggio, abbiamo dotato l’edificio di grandi vetrate, anche nelle aree produttive, che consentono l’ingresso di abbondante luce naturale e che incentivano, ancora una volta, il rapporto tra dentro e fuori.