Da oltre 40 anni Baido lavora sulle superfici materiche delle cucine, realizzando ante e piani di lavoro. La perizia nella lavorazione ha portato l’azienda a sviluppare anche lavelli perfettamente integrati grazie al comune rivestimento in laminato o, per essere più precisi, HPL Unicolor.
“La perfetta continuità tra piano di lavoro e lavello ha dato origine alle vasche integrate Baido che diventano l’essenza di superfici pensate per essere vissute. Meno inestetismi, maggiori performance”. Così vengono definite dall’azienda queste soluzioni che oltre ad essere esteticamente ineccepibili eliminano tutte quelle fastidiose giunzioni che raccolgono lo sporco facilitando il proliferare di batteri.
Maggiore facilità di pulizia, dunque, e di conseguenza maggiore igiene in una delle zone più utilizzate della cucina e come tale più “a rischio”.
I lavelli integrati Baido sono progettati per preservare le prestazioni nel tempo e la loro qualità è stata testata da enti terzi specializzati come Catas, Cosmob e Centro Ceramica.
I modelli a disposizione
Le vasche integrate di Baido possono essere realizzate in oltre 100 finiture nella versione in laminato disponibile in due modelli. Altre due proposte sono invece in acciaio inox.
Fiore all’occhiello di Baido è sicuramente il lavello con sfondo ispezionabile. Il lavello è caratterizzato da sponde e pannello copri piletta in finitura con il piano mentre il fondo in acciaio inox garantisce una superficie igienica facile da pulire. La vasca, provvista di troppopieno e piletta, ha una profondità di 200 mm ed è disponibile nelle seguenti misure: 340 x 400 mm (modello C34), 400 x 400 mm (modello C40), 500x 400 mm (modello C50), 740 x 400 mm (modello C74).
In alternativa è possibile integrare nel piano le vasche completamente in acciaio inox, disponibili con bordo dritto o con bordo svasato. Entrambe le soluzioni sono provviste di troppopieno e piletta e hanno una profondità di 195 mm. Anche in questo caso sono 4 le misure previste, con lo stesso ingombro di quelle ricoperte in laminato.
