OSSERVATORIO – 2005 Trend e quote in cucina

I dati sul mercato italiano delle cucine nel 2005 secondo la ricerca SWG segnano un lieve calo. Per la prima volta pubblicate le quote di mercato dei cinque marchi principali di elettrodomestici built-in

Mobili per cucine ed elettrodomestici built-in in lieve calo. Accentuata perdita di mercato per il freddo da incasso (-3,8%). Leggera crescita delle lavastoviglie (+0,4%) e dei piani cottura (+0,9%). Lievissima flessione dei forni (-0,2%). È il quadro del mercato italiano che emerge dalla rilevazione che la Divisione Marketing SWG di Milano conduce ormai continuativamente da diversi anni per conto di Electrolux e di un pool delle principali aziende produttrici di cucine componibili. Da quest’anno Ambiente Cucina entra a far parte del pool, potendo contare sull’anteprima dei principali risultati dello studio da presentare ai propri lettori. La ricerca di SWG, per metodologia e continuità, è al momento l’unico osservatorio attendibile, e condiviso da gran parte dei produttori di cucine italiane, dell’andamento del mercato nel nostro paese.

Si tratta di una indagine continuativa ad hoc effettuata due volte l’anno (a giugno e a gennaio, quella cui ci riferiamoè del gennaio 2006) con interviste telefoniche (Cati) a un campione di 16 mila contatti, equamente suddivisi nelle due rilevazioni, riferiti all’universo della popolazione italiana maggiorenne.«La numerosità e la tecnica dell’indagine hanno l’esclusivo vantaggio di misurare l’effettivo e reale mercato degli acquisti di elettrodomestici da incasso in Italia, diversamente da altre metodologie di rilevazione basate su panel di rivenditori o dichiarazioni di produttori» spiega Massimo Sumberesi, direttore di SWG Milano. «Tale metodologia consente di rilevare gli acquisti avvenuti presso canali di vendita “non retailer” (come gli acquisti diretti dai fabbricanti), non rilevati per definizione dai panel di rivenditori; di rappresentare in modo esaustivo tutte le realtà distributive italiane sia della grande distribuzione sia di quella più tradizionale, formata da tanti punti di vendita disomogenei e difficili da misurare con panel di rivenditori; di escludere le vendite di elettrodomestici fatte sul territorio italiano agli intermediari commerciali, ma destinate all’esportazione in altri paesi che non sono da includere nel mercato nazionale, ma solitamente dichiarate nelle statistiche “ex-factory”; di misurare il prezzo effettivo pagato dai consumatori italiani per l’acquisto di una cucina componibile; di escludere dalla valutazione del mercato tutti i prodotti a libera installazione venduti attraverso il canale mobiliere; di valutare i trend emergenti.

Come in ogni indagine campionaria è previsto un controllo dei dati raccolti perché siano rappresentativi dell’universo delle famiglie (per provincia, professione, scolarità, matrimoni, …) secondo i dati ufficiali forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica».

Veniamo ai dati. Nel 2005 sono state vendute in Italia 731mila cucine componibili, cui si sono aggregati 2 milioni 870 mila elettrodomestici da incasso. Per le cucine si tratta di una riduzione dello 0,8% rispetto alle 737 mila unità vendute nel 2004, che avevano significato però una crescita sempre dello 0,8% rispetto all’anno precedente.

Naturalmente la quantità degli elettrodomestici built-in tiene conto delle diverse realtà distributive e misura quindi il mercato italiano dell’incasso.

Dal grafico relativo alle varie tipologie però, emerge con tutta l’evidenza dei numeri che continua in maniera costante la perdita di terreno del freddo da incasso: se nel 2004 sono state 631 mila le unità vendute (in riduzione del 2,4% sull’anno precedente), nel 2005 è stato registrato un ulteriore calo del 3,8% con 607mila pezzi. È evidente che i 124 mila frigoriferi che mancano all’appello (è la differenza con le 731mila cucine vendute, posto che del frigorifero non si può fare a meno in una cucina) sono stati suddivisi tra i modelli da libera installazione e - in misura più ridotta - da quelli di grande formato “americani” non da incasso.

Nel complesso, quindi, gli elettrodomestici perdono circa lo 0,5% in volume, dopo un calo dello 0,4% registrato nel 2004.
Sembra però che le nuvole si stiano diradando. «La sofferenza del mercato sia delle cucine componibili sia degli elettrodomestici da incasso si è protratta fino alla prima parte del 2005 - spiega Sumberesi - con segnali di recupero che sono maturati nel corso del secondo semestre e che consentono, dall’analisi delle serie storiche, di attribuire maggiore probabilità alla continuazione di tale recupero anche nel corso della prima parte del 2006». È sostanzialmente immutato il ranking dei principali gruppi per quanto riguarda le vendite (a volume) degli elettrodomestici da incasso, con le prime due posizioni saldamente presidiate dai due big Electrolux con il 33% di quota (in lieve crescita) e Indesit Company con il 25,2% (in flessione dello 0,6% sul 2004) seguiti da Whirlpool (+0,3%), Smeg (-0,1%) e Candy (+0,1%). In sostanza le prime cinque aziende controllano oltre l’81% del mercato dell’incasso in Italia.