Lapitec è oggi a tutti gli effetti la prima e unica pietra sinterizzata nel mercato, visto che la Commissione Europea ha riconosciuto la pietra sinterizzata come categoria merceologica e ha consentito a Lapitec di apporre il marchio CE ai suoi prodotti. Di fatto, la pietra sinterizzata (diversa per proprietà dalle ceramiche, dalle pietre naturali e dalle pietre composite) era un materiale prima inesistente sul mercato, soggetto in modo differente alle normative in campo edile delle varie nazioni dell’Unione.
Adesso invece la Commissione Europea e l’EOTA (European Organisation for Technical Assessment) hanno adottato un nuovo EAD (European Assessment Document) che definisce una nuova categoria merceologica, denominata appunto Pietra Sinterizzata. Il Lapitec, unico materiale attualmente in grado di rispettare in tutti i suoi punti il documento, a seguito di test e con la compilazione di un’opportuna DoP (Declaration of Performance) ha ottenuto la possibilità di apporre il marchio CE per la categoria building.
“Oggi festeggiamo un grande traguardo - dichiara Francesco Giannini, sales executive di Lapitec -. Se da una parte il marchio CE certifica la verità delle dichiarazioni di performance del Lapitec che abbiamo sempre condiviso, dall’altra definisce una volta per tutte quando una superficie possa essere denominata pietra sinterizzata. Troppo spesso capita che altri materiali vengano erroneamente promossi come pietra sinterizzata e questo nuovo passo farà luce su un annoso problema che compromette la nicchia di mercato che da più di dieci anni presidiamo”.
Dal 2012, anno di produzione della prima lastra di Lapitec dopo vent’anni di ricerca e sviluppo, la pietra sinterizzata – invenzione italiana - ha percorso molta strada e oggi la sua qualità è riconosciuta dai professionisti del progetto, del design e delle costruzioni di oltre 70 paesi nel mondo. Alle sue caratteristiche uniche in termini resistenza ed estetica, la pietra sinterizzata combina un’anima ecologica 100% minerale, che non prevede l’utilizzo di derivati del petrolio, e presenta una formula speciale totalmente priva di silice cristallina. Il merito va alla tecnologia Lapitec, oggi protetta da 25 brevetti internazionali, che affina i minerali a 1.500°C e, grazie a un processo di vibro-compressione sottovuoto, compatta il materiale e poi lo sinterizza a 1.200°C, dando forma a lastre in grande formato e a tutta massa.