La filiera legno arredo sul Ddl stabilità

economia –

Riportiamo qui di seguito la lettera con cui FederlegnoArredo, Confartigianato Legno Arredo, CNA Produzione, i sindacati FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL, Federmobili e costruttori ANCE hanno riproposto al premier Monti l’estensione agli arredi della detrazione Irpef del 50%

Illustrissimo Senatore,

desideriamo portare alla
Sua attenzione il bilancio di cinque anni di crisi per la macrofiliera legno
arredo:

  • 14 miliardi di fatturato alla produzione,
  • 52.000 posti di
    lavoro
  • 40%
    consumo nazionale.

Dati di fatto, più ancora che semplici numeri, la cui drammatica portata è ormai
incontestabile ed incontro­vertíbile.
Questoil motivo per il
quale FederlegnoArredo, Federmobili, ANCE, i sindacati FENEAL UlL, FILCA CISL, FILLEA CGIL, e le Rappresentanze artigiane nazionali e di
CNA Produzione e Confartigianato LegnoArredo
Le scrivono un accorato appello ad intervenire in supporto della
strenua lotta per la sopravvivenza che il
settore legno-arredamento sta combattendo da anni, e che è ora inasprita dall'emergenza dei redditi che incide
radialmente sullo sviluppo in ltalia, ove l'80% del PIL
è frutto della domanda interna.

Le nostre imprese continuano ad assumersi quotidianamente responsabilità coraggiose che non possono più prescindere da una sinergica armonia con l'azione di questo Governo. L'Italia ha nel
Made in ltaly tutti i nume­ri per crescere, e molto. Tuttavia,
affinché tale crescita sia concreta e tangibile per il Paese, è necessaria una
narrazione nuova.

È nelle trame di questa nuova narrazione che emerge la
fondata convinzione che l'estensione del meccani­smo della detrazione di
imposta alle spese per l'acquistodi mobili destinati all'arredo delle unità
abitative oggetto di ristrutturazione potenzierebbe la portata della misura
straordinaria per la crescita introdotta dalla Legge
134/12 (LeggeSviluppo) e proponiamo dunque di includere tale estensione - con il testo che La invitiamo a trovare allegato alla presente - nelle proroghe
previste dall'emendamento all'art. 2 del Ddl Stabilità, "Art.2-brs: Proroga Termini di
Disposizioni Legislative".




L'innalzamento della detrazione lrpef per gli interventi di ristrutturazione edilizia, dal
36% al 50%, e del tetto massimodi spesa, da 48.000 a 96.000 euro, finoal 30 giugno2013, rappresenta infatti una grande opportunità non solo per incentivare la ripresa del mercato delle costruzioni, che come noto rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti per la crescita del PIL nazionale, ma anche per rilanciare il settore arredamento, che assieme
alla meccanica e al
tessile-abbigliamento, fornisce il maggiore sostegno all'attivo della bilancia commerciale.

La nostra proposta, che presentiamo in forma corale,
compatta e solidale, è pertanto quella di includere gli arredi fra
le opere ammesse alla detrazione in quanto parti integranti e sostanziali della
riqualificazione edilizia e del benessere abitativo delle famiglie. Questa misura, oltre ad
essere improntata al principio del "conflitto di interessi", non
comporterebbe alcun incremento dei costi per lo Stato e, al contrario,
genererebbe un aumento dei consumi nazionali d'Arredamento di oltre il 20%
rispetto all'anno precedente. Infatti la spesa aggiuntiva delle famiglie,
attivabile grazie a questa misura nel primo semestre 2013, è valutabile in oltre 1
miliardo di euro. In assenza di interventi di sostegno i consumi nazionali d'arredamento sono
attesi ancora in calo per il sesto anno consecutivo.
La misura contribuirebbe, inoltre,
a sostenere il mantenimento dell'occupazione nel settore, evitando il ricorso agli ammortizzatori sociali e,
particolarmente, ai licenziamenti. ln cinque anni di crisi sono oltre 50.000 i posti di
lavoro perduti, con una contestuale impennata del del ricorso
alla cassa integrazione 700%.
Considerando il massimale introdotto dalla Legge
Sviluppo, non vi sarebbe spiazzamento rispettoalle altre tipologie di opera, in
quanto il budget annuale di una famiglia italiana per il rinnovo dell'arredamento è mediamente paria soli 3.000 euro.
Di più, questa
estensione all'arredamento potenzierebbe la portata del provvedimento varato dal
Governo, offrendo uno stimolo effettivo, e non presunto, ad avviare le pratiche anche per
piccole ristrutturazioni, gene­rando una valorizzazione del bene patrimoniale più importante delle famiglie italiane:
la casa di proprietà.

Confidiamo nell'attenzione che Lei
vorrà e saprà riservare alla drammatica situazione evidenziata in apertu­ra alla presente lettera e, di
conseguenza, a questa nostra proposta, che da giorni portiamo all'attenzionedel
Governo e di tutte le più alte cariche istituzionali per il raggiungimento di un comune obiettivo che non ci è piu
possibile rimandare oltre: la ripresa del nostro Paese.

I firmatari
Roberto Snaidero - Presidente FederlegnoArredo
Domenico Gambacci - Presidente Confartigianato
Gaetano Bergami - Presidente CNA Produzione
Mauro Tambelli - Presidente Federmobili
Paolo Buzzetti - Presidente Ance
Paolo Acciai - Presidente Filca/Cisl
Fabrizio Pascucci - Presidente Feneal/Uil
Marinella Meschieri - Presidente Fillea/Cgil

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