Siamo ormai ben oltre la definizione della corrente architettonica nata negli anni ‘50 in Inghilterra: il brutalismo è diventato una forma estetica che attraversa gli stili e un vero e proprio trend, la cui diffusione generalista è certificata anche dal successo di un film come “The Brutalist” diretto da Brady Corbet, già premiato dalla critica con il Leone d’Argento per la regia all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2024 di Venezia e con tre Golden Globes (miglior film drammatico, miglior regista, miglior attore in un film drammatico) a Los Angeles, in attesa del verdetto della notte degli Oscar, a cui la pellicola concorre con 10 candidature.

Il film ha messo d’accordo stampa nazionale e internazionale: all’anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia ha ricevuto un'ovazione di 12 minuti, mentre sull'aggregatore di recensioni online Rotten Tomatoes il film ha riscosso da parte della critica voti positivi nel 93% di casi, sulla base di 254 recensioni, con una media dell’8,8; il sito Metacritic gli ha assegnato una media ponderata di 90 su 100, basata sulle recensioni di 57 critici. Stiamo parlando di un film d'epoca con una durata di 3 ore e 35, girato dopo una “gestazione” pluriennale in 34 giorni (tra marzo e maggio 2023) in pellicola 35 mm formato VistaVision, con un budget di solo 10 milioni di dollari.

Quale sarà il verdetto del pubblico su questo grande affresco sul potere e l’ambizione umana? Negli Usa nella prima settimana di proiezione “The Brutalist” ha incassato ben 1,39 milioni di dollari da appena 68 schermi, coni una media di 20,4 mila dollari a schermo. In Italia il film sarà programmato nelle sale dal 6 febbraio, distribuito da Universal Pictures International Italy, con qualche anteprima.

Protagonista del film è l’ebreo ungherese László Tóth, architetto della Bauhaus scampato a Buchenwald (interpretato da Adrien Brody) che dopo la seconda guerra mondiale emigra negli Stati Uniti. Un personaggio immaginario, che trae però ispirazione da tre grandi nomi reali: Louis Kahn, Paul Rudolph e Marcel Breuer. Mentre László aspetta che la moglie Erzsébet ottenga il visto per raggiungerlo, si cimenta in piccoli progetti di design d’interni e ristrutturazioni, dando prova delle sue nuove sensibilità brutaliste nate dall’esperienza dell'Olocausto: attira così l'attenzione di un ricco mecenate, Harrison Lee Van Buren, che gli commissiona un ambizioso progetto architettonico, un centro culturale polifunzionale in onore della madre defunta. La vicenda narra quindi dello scontro tra la libertà creativa dell’artista e obblighi e vincoli del contesto sociale americano.

The Brutalist. Regia: Brady Corbet; sceneggiatura: Brady Corbet, Mona Fastvold; fotografia: Lol Crawley; montaggio: Dávid Jancsó; musiche: Daniel Blumberg; interpreti: Adrien Brody, Guy Pearce, Felicity Jones, Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Isaach De Bankolé, Alessandro Nivola; produzione: Andrew Lauren Productions, Yellow Bear Films, Brookstreet Pictures, Intake Films, Killer Films, Protagonist Pictures, Three Six Zero Group, Proton Cinema; origine: Regno Unito; durata: 215’; anno: 2024.