Risponde alle nostre domande Giuseppe Bavuso, architetto e designer, fondatore dello studio GB Studio, collabora con Ernestomeda per cui ha realizzato Icon e Soul.
Il nostro rapporto con il cibo è mutato notevolmente nel corso degli ultimi anni, un cambiamento importante, che si esprime in modo evidente anche nei dualismi fast food/alta cucina, gusto/salute...
"Come premessa è giusto ricordare come anche il mondo sia diviso in due. In occidente, cibo e cucina sono diventati sempre più oggetto di "culto" e di spettacolarizzazione. Completamente diverso il punto di vista di quella parte del mondo per cui il cibo è una necessità quotidiana. Noi ci possiamo permettere il lusso di pensare al gusto in tutte le sue accezioni, mentre altrove il problema è soddisfare un'esigenza primaria. In questo senso sarà molto interessante capire come Expo suggerisca risposte per quella parte del pianeta meno fortunata".
In che modo questi cambiamenti hanno influenzato il progetto dell'ambiente cucina?
"L'importanza e la centralità che la cucina e il cucinare hanno assunto in questi anni influenza necessariamente anche il design. Da una parte cresce l'interesse per strumenti sempre più vicini a quelli professionali, alcuni dei quali come l'abbattitore o la cottura sotto vuoto derivano direttamente dalla ristorazione, dall'altra la cucina diventa un palcoscenico in cui si mette in scena la propria capacità di cucinare e, nello stesso tempo, in cui si condivide, con famiglia e amici, il piacere della tavola. In entrambi i progetti realizzati con Ernestomeda, l'idea della convivialità ha guidato la ricerca di soluzioni tecniche che rendano più semplice qualsiasi azione, come il sistema Medley, o che arricchiscano la cucina di dettagli come il "wine dispenser" o la serra in cui coltivare le piante aromatiche. Nello stesso tempo, la cucina deve essere anche il più salubre possibile essendo un ambiente di lavoro. La ricerca si è concentrata anche sulle finiture antibatteriche, grazie alle nanotecnologie, e su sistemi di aerazione brevettati come l'anta Air di Icon e la maniglia "Tag Filter" di Soul".
Buongustaio e/o salutista: qual è l'aspetto più importante rispetto alle sue personali abitudini a tavola?
"L'obiettivo è mangiare bene e in modo sano, ma è chiaro che l'aspetto del gusto è più trainante perché lavora sulla soddisfazione di un senso che assicura un piacere immediato e che in noi italiani, me compreso, è molto sviluppato. L'attenzione alla salute richiede una riflessione più profonda ma è sicuramente altrettanto vitale e importante, tanto più in paesi evoluti come quelli occidentali".
"Nutrire il pianeta, energia per la vita" è il tema di Expo 2015: come potrebbe essere declinato in un progetto di cucina?
"Riallacciandomi alla prima risposta, credo che il vero obiettivo su cui tutti debbano lavorare sia quello di unificare sempre più i due mondi, eliminando le servitù che derivano dal non essere autonomi dal punto di vista nutrizionale e anche energetico. Sono scelte politiche ovviamente, molto più grandi di qualsiasi designer, ma i concetti della buona cucina italiana, ancorata alla tradizione, sana e ricca di sfumature e diversità, possano mettere "attorno al tavolo" davvero tutto il mondo".