Giacomo Moor: design e tradizione artigiana

Nell'intervista, il designer Giacomo Moor parla della sua attività e della sua produzione di cucine e di mobili artigianali di alta gamma, frutto di sensibilità manuale e rigore formale

Innovare ispirandosi non solo ai grandi maestri del design, ma soprattutto al sapere artigianale che contraddistingue da sempre la qualità del mobile Made in Italy. È così che lavora Giacomo Moor, giovane designer che ha già maturato un lungo curriculum e che opera nel suo studio-falegnameria a Milano realizzando mobili e cucine di alta ebanisteria, “densi” di concetti legati all’ergonomia e animati da buon gusto e da uno stile essenziale.

Collezioni esclusive su disegno

Il legame di Giacomo Moor con la tradizione, sia rispetto al design sia ai materiali e alle tecniche costruttive, è presente in tutte le sue collezioni, da quelle Limited, create per gallerie di art-design, fino ai prodotti Industrial, studiati per aziende del settore, e ai progetti Bespoke, per architetti e clienti privati. “Studiare quel che è stato fatto in passato è un presupposto imprescindibile e lavorando con un materiale come il legno, che ha una lunga tradizione, è ancora più  importante”, spiega Giacomo Moor. “Attingere a lavorazioni secolari e farle proprie ricontestualizzandole, magari usando nuove tecnologie, è un approccio che ho sempre condiviso e che ho riproposto per alcune edizioni limitate. Non ho avuto veri maestri, ma riferimenti precisi che apprezzo sia per la coerenza progettuale sia per l’approccio ai materiali. Penso a Mangiarotti, a Kostantin Grcic o a Paolo Ulian”.

Giacomo Moor: cucina Mesin in legno di olmo fossile, con taglieri/coperchi in pietra Oceanblack - Foto di Omar Sartor

Avviata dopo la laurea, l’attività di Moor si svolge nel suo atelier milanese. Ma tutto ebbe inizio dentro una bottega. “Mi sono laureato al Politecnico di Milano, e già in quegli anni frequentavo la bottega di un falegname; lavorare la materia per capirne caratteristiche fu una necessità. Finiti gli studi decisi di tentare di disegnare e realizzare mobili per i miei futuri clienti. Inizialmente, sfruttando artigiani e fornitori della Brianza e poi strutturandomi in uno spazio con macchinari. Ancor ora lavoro così: una parte delle lavorazioni le gestisco io e, una parte, con gli artigiani che frequento da sempre. Il mio spazio di lavoro oggi comprende lo studio di progettazione e la falegnameria, al piano inferiore”.

Fondere l'arredo nello spazio architettonico

Nel suo atelier Moor crea i mobili e cucine Bespoke, create, appunto, su disegno e secondo concept contemporanei. Per capire la filosofia di progetto per cucina di Moor, bisogna però fare un passo indietro e “considerare la trasformazione della casa negli ultimi decenni, coincisa con un cambiamento socio-culturale e con il fatto che, chi vi  abita, è sempre più coinvolto nello spazio cucina, premette il designer. Tra progettisti che hanno segnato l’inizio di questa trasformazione vi è di sicuro Vico Magistretti per Schiffini. L’importanza crescente assunta dalla cucina, che sconfina in altri ambienti, ha reso necessaria la cura dell’aspetto estetico, oltre che funzionale".

Giacomo Moor: il retro della cucina Veder è un'area snack

"La mia produzione di cucine, che rientra in uno studio di progetto ampio e sartoriale, è nata dai miei clienti; la cucina era un prodotto con budget interessanti e si doveva disegnare su misura. Oggi l’obiettivo di progetto è lasciare in secondo piano, fino al momento in cui servono, le reali funzioni. Da qui l’esigenza di creare corpi monolitici e chiusi da integrare in qualsiasi spazio, come piani che diventano tavoli e quinte mobili che separano gli ambienti senza chiuderli. Ecco che top scorrevoli celano lavelli o piani cottura; ante rientranti “depistano” facendo sembrare armadiature le zone operative. La cucina diventa tutt’uno con lo spazio architettonico mimetizzandosi con esso e segnandone i confini. Anche la scelta delle finiture segue questa logica, e la possibilità di customizzare il mobile al 100 % mi permette di assecondare le caratteristiche di ogni ambiente”.

Cucine Bespoke

La cucina Grid disegnata da Moor con una griglia metallica/ struttura per contenitori e mensole - Foto di Jacopo Carapelli

Tra i diversi concept cucina Bespoke che Moor crea nel suo atelier, si annovera Grid, sistema di vocazione  living "disegnato attorno ad una griglia metallica che funge anche da struttura per volumi e mensole”. Grid si integra così alla zona giorno proprio grazie alla libreria con i montanti in appoggio sul blocco sospeso, in noce canaletto. Il top è in pietra  Oceanblack con vasca integrata ed è dotato di piano cottura con coperchio a ribalta. Le colonne a scomparsa sono in finitura muro.

Altro significativo programma cucina è Mesin, che impiega materiali pregiati: il blocco sospeso è in legno di olmo fossile, il coperchio scorrevole del lavello e del piano cottura sono in pietra Oceanblack. “È importante scegliere materiali che, oltre al “gusto”, resistano al tempo; la cucina deve essere usabile e usata”, sottolinea Moor. Gli interni delle cucine sono in legno multistrati, non lavoriamo pannelli in truciolare”. Ad esempio, per Mesin, cassetti e cestoni sono legno di olmo e sono dotati di gola per la presa in metallo. “Gli elementi su cui spesso ruotano i progetti cucina sono le maniglie, i top e le vasche”, continua Moor.

Mesin: il legno valorizza interno ed esterni. Lavaggio e cottura si svelano togliendo i coperchi - Foto di Omar Sartor

Importante citare anche il modello Veder, che  trasforma l'arredo cucina in “oggetto” capace di separare gli ambienti grazie a pannelli scorrevoli in vetro cannettato, che lasciano passare la luce e si aprono. Le basi con elettrodomestici sono realizzate in acciaio inox satinato.

Forma uguale funzione

Ma qual è l’idea che anima i progetti cucina di Moor?  “Per la cucina vale più che mai l’equazione forma=funzione, si devono “fare i conti” con un uso continuativo e in ogni condizione. Un cassetto deve sopportare infiniti cicli di apertura, un top deve resistere ad alte temperature e così via… "

Giacomo Moor: la cucina Veder funge da separè tra due ambienti

"Come progettista e “costruttore”, la resistenza dei materiali non va sottovalutata, ma, anzi, deve essere occasione per aggiornarsi su nuove possibilità e tecnologie", conclude il designer. "Dal punto di vista formale credo sia interessante “liberare” la cucina da alcuni vincoli dimensionali-estetici che l’hanno connotata per anni e cercare di trasformarla in un vero mobile con una sua intrinseca bellezza”.