Gaggenau, quarta mostra di “Materiabilia”

Debutta oggi a Roma nello showroom Gaggenau DesignElementi “Il giardino dei fuggitivi", personale di Giulia Manfredi, parte del progetto promosso in collaborazione con Cramum

Al via oggi 14 novembre a Roma nello showroom Gaggenau DesignElementi “Il giardino dei fuggitivi”, mostra personale di Giulia Manfredi a cura di Sabino Maria Frassà, quarto appuntamento del ciclo “Materiabilia”, un racconto della materia che si fa meraviglia attraverso il genio umano promosso da Gaggenau e Cramum, progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel mondo.

“Il giardino dei fuggitivi” è la mostra della maturità di Giulia Manfredi, in cui l’artista emiliana sintetizza la propria visione della realtà in una poetica ricerca artistica che porta inevitabilmente alla mente il pensiero di Giacomo Leopardi. Spirito libero e irrequieto, Giulia Manfredi - come il poeta marchigiano - riflette sulla fugacità dell'esistenza e trova nell'arte il modo per dare forma e trasformare le proprie emozioni. L'orto in cui tredici fuggiaschi cercarono di scappare dall'eruzione che distrusse Pompei è per l'artista un'immagine emblematica e metafora stessa dell'esistenza umana: non esiste fine né principio, tutto, come in un giardino, si trasforma.

La scultura Sacrarium (©Francesca Piovesan - Courtesy Giulia Manfredi, Gaggenau, Cramum)

La mostra espone l’inedito ciclo di opere “Psyche”, composto da quadri in cui frammenti di ali di farfalla sono inglobati come una tarsia nel marmo, creando delle forme che richiamano le macchie del noto psichiatra svizzero Hermann Rorschach. Al centro del Giardino dei fuggitivi l'artista colloca una grande scultura bianca: un albero sospeso nell'aria e avvolto dalla nebbia. Il titolo dell'opera, “Sacrarium”, spiega il senso più profondo della ricerca artistica di Giulia Manfredi: non si tratta di una visione nichilista, ma della “sacra” accettazione che sia impossibile abbracciare e appropriarsi dell'immensità del cosmo; eppure contemplare l’Infinito è già espressione di una ricerca, tutta interiore, di un possibile senso dell’esistenza.

Le visite della mostra del ciclo promosso da Gaggenau sono aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail (gaggenau.roma@designelementi.it) o telefonico (+39 06 39743229).