Energia, l’allarme di FederlegnoArredo

Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin richiede interventi immediati dell’Europa o del governo italiano per arginare gli aumenti di gas ed energia, a ottobre potrebbe già essere troppo tardi

Il caro energia tocca anche la filiera del legnoarredo, tanto da far temere il peggio, ovvero il blocco totale, già entro il prossimo ottobre. A lanciare l’allarme è Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, che come contromisura chiede di fissare un tetto al prezzo del gas e il raddoppio del credito di imposta sulle bollette delle imprese attualmente al 25%.

Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo

Se l’Europa e, o il governo italiano non mettono in campo a strettissimo giro misure volte a bloccare gli aumenti ormai insostenibili di gas ed energia – ha dichiarato Feltrin ad AdnKronos - devono essere consapevoli che tireranno il freno a mano a intere filiere produttive, fra cui quella del legnoarredo, che saranno costrette a fermare la produzione, a mettere i lavoratori in cassa integrazione e a perdere competitività sui mercati”. “Purtroppo nel giro di pochi giorni la situazione è precipitata” ha proseguito il presidente di FederlegnoArredo, avvertendo che le aziende del settore si trovano davanti a uno scenario “fosco che in tempi celeri coinvolgerà l’intera filiera del legnoarredo che riuscirà a evadere gli ordini solo in base alle scorte di magazzino che, a voler essere ottimisti, possono durare al massimo un mese e mezzo. Tradotto, già ad ottobre ci sarà il black out della nostra filiera”.

La sua richiesta d’aiuto è proseguita constatando che dovrebbe essere nell’interesse di tutta la classe politica evitare che le tante filiere su cui si poggia il pil italiano si fermino “altrimenti il futuro governo dovrà occuparsi, per prima cosa, di rianimare un paese con i battiti a zero - ha aggiunto Feltrin -. Per questo FederlegnoArredo chiede oltre a un tetto europeo e/o italiano al prezzo del gas, il raddoppio del credito d’imposta per le aziende che hanno perso marginalità e fatturato e la salvaguardia dell’uso a cascata del legno, onde evitare che sia più conveniente bruciarlo anziché lavorarlo e produrre valore aggiunto”.