Dalla Divisione Franke Kitchen Systems, un messaggio potente

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Con la nomina del nuovo direttore, Barbara Borra, la Divisione Franke Kitchen Systems rafforza la sua missione in tutto il mondo

Nel 2019 il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Franke ha nominato Barbara Borra direttore della Divisione Franke Kitchen Systems. Italiana, un curriculum che la vede impegnata come manager in ruoli chiave a livello internazionale, una solida esperienza nel settore kitchen, Barbara Borra spiega ad Ambiente Cucina la sua visione e le strategie della Divisione di cui è responsabile.

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Barbara Borra, direttore Divisione Franke Kitchen Systems

Partiamo proprio dalla cucina, oggi più che mai centrale e protagonista nella vita quotidiana.

Quali sono gli ambiti di ricerca prioritari che potranno rendere ancora più piacevole l’esperienza del cucinare?

La cucina è sicuramente molto cambiata rispetto al passato.

Da una stanza piccola e confinata, si è passati a un ambiente aperto inserito nello spazio living. Un luogo dove vivere e condividere esperienze piacevoli. Franke ha saputo interpretare molto bene questo trend e, unico nel panorama del settore, ha puntato sul concetto di sistema integrato che sappia essere funzionale e nello stesso tempo fonte di benessere. Un vestito cucito su misura il cui cuore è la zona di preparazione del cibo che comprende lavello, miscelatore e worktop. Un’area tecnica dove si “combatte” molto e che perciò deve offrire prestazioni ineccepibili ma che nello stesso tempo deve essere armonica con il progetto della cucina e della casa. Franke vuole enfatizzare questo approccio a 360 gradi grazie alla ricerca continua su texture e colore, elementi che comunicano personalità e feeling.

Con la sua tradizione nell’arte culinaria e la sua cultura del design, quale ruolo gioca l’Italia nel definire le nuove tendenze?

Possiamo dire che in generale l’Europa gioca un ruolo di anticipatore e che nell’area l’Italia è sicuramente fondamentale per la definizione del design. Non è un caso che una manifestazione come Eurocucina si svolga a Milano, ma anche che Franke, pur avendo l’head quarter in Svizzera, abbia stabilito il centro R&D a Peschiera sia per la cottura sia per il lavaggio e che lo sviluppo delle cappe sia concentrato in Faber. Con una indiscussa competenza artigianale, l’Italia ha una specificità riconosciuta anche nella meccanica così detta “fine” come possiamo vedere anche nei nostri stabilimenti. Per Franke, infine, l’Italia è un paese importante anche come mercato e merita sempre la massima attenzione.

Ci sono ancora esigenze molto diverse tra paese e paese?

Il focus sulla cucina è un fenomeno mondiale e sono comuni anche i due trend progettuali diametralmente opposti giocati sulla necessità di caratterizzare in modo forte l’ambiente con elementi iconici o, al contrario, di mimetizzare le aree tecniche.  Specialista in “food preparation”, Franke investe molto sia su soluzioni dalla grande personalità sia su elementi perfettamente integrati come i piani aspiranti o le cappe down draft.

Essendo presenti in tutto il mondo sappiamo, però, che le abitudini in cucina rimangono molto diverse. Wok e cappe molto potenti con la raccolta dell’olio, ad esempio, sono caratteristici dei paesi asiatici, a partire dalla Cina (paese in cui Barbara Borra ha vissuto a lungo quando ricopriva la carica di Vice President & General Manager per Whirlpool, ndr ) in cui prevale l’abitudine a cucinare cibi freschi comprati in giornata che richiedono una fase di preparazione lunga e poi una cottura veloce ad alte temperature. L’induzione, che predomina nel Nord Europa, sta conquistando anche gli Stati Uniti, ad esempio, mentre in Italia è ancora radicata la cultura della cottura a gas. In ogni caso, il nostro concetto di sistema si articola in modo completo e fornisce risposte ad ogni esigenza progettuale.

Attenzione locale, sfide globali. Come si coniugano questi due aspetti per Franke?

Pur garantendo sempre soluzioni mirate, una delle sfide che stiamo affrontando è quella di razionalizzare il nostro portafoglio per soddisfare meglio i nostri clienti. Anche il catalogo deve saper dimostrare la personalità del brand eliminando ogni ridondanza.

Un investimento e una razionalizzazione che coinvolgono anche la struttura dell’organizzazione. Per comprendere meglio le specificità delle singole aree abbiamo definito dei cluster che fanno a capo a un responsabile. Per l’Italia, ad esempio, è stato nominato recentemente Andrea Paiusco che segue anche l’Europa Orientale dove ha maturato una grande esperienza. Tutti i responsabili riportano all’head quarter e pur nelle loro peculiarità, le best practices dei vari paesi diventano esempi da seguire per tutti. Solo così si può essere più proattivi e si può mettere a sistema la creatività espressa dai singoli pur mantenendo una chiara identità di marchio. Ogni paese potrà contare sulle risorse specifiche per il trade marketing, ma vogliamo concentrare le forze per costruire un messaggio potente e il più possibile globale, definito a livello centrale.

Nello stesso tempo stiamo costruendo un network di progettisti internazionali con cui dialogare. Consulenti che si scambiano idee tra di loro, che ci conoscono e ci capiscono e che costruiscano con noi un legame solido per rafforzare ulteriormente il brand.

Quali sono gli obiettivi in vista di Eurocucina 2020?

Come già detto, vogliamo presentarci all’appuntamento di Milano con un’immagine ancora più definita e con un messaggio univoco su cui stiamo lavorando proprio in questi mesi.  Sappiamo che il brand è riconosciuto e anche molto amato. Vogliamo nutrire questo affetto focalizzando al massimo la missione del brand con nuovi prodotti di grande design e funzionalità. Vogliamo, inoltre, essere sempre più riconosciuti dai nostri partner dell’industria e della distribuzione come player in un progetto di valore che abbraccia la cucina a 360 gradi. A Milano presenteremo dei prodotti eroi, ma rimane saldo il concetto che per noi la cucina è un sistema.

Parlando ancora di tendenze, quali sono le risposte di Franke alla crescente consapevolezza del consumatore in tema di sostenibilità?

Il concetto di “health” è sempre più diffuso e riguarda sia il benessere dell’individuo sia quello del pianeta. Ne siamo profondamente consapevoli e una delle risposte di Franke è il nuovo Vital Water Filter Capsule System che abbiamo lanciato a giugno anche in Italia. Un piccolo filtro che consente di bere acqua pura con la massima semplicità, che non impatta sull’ambiente e fa risparmiare anche sullo spazio disponibile in cucina.

La nuova gamma di miscelatori Vital di Franke vanta un sistema di filtrazione brevettato dall’azienda che permette di avere acqua sicura e pulita direttamente dal miscelatore senza nessun ingombro sottotop.  Il filtro Vital Water Filter Capsule System, dalle dimensioni ridottissime, è un sistema efficiente, altamente igienico, facile da usare e in grado di garantire risultati eccellenti.

Quest’ultimo è uno dei grandi temi su cui Franke sta lavorando, perché l’urbanizzazione impone di razionalizzare ogni centimetro.

Con Box Center abbiamo già creato un’area di preparazione compatta e multifunzione, ma lavoreremo ancora su questo tema, non dimenticando la zona sotto lavello. Ogni innovazione deve avere come obiettivo la soddisfazione di un bisogno e parlando al futuro crediamo che la connettività possa essere una sfida vincente solo se risolve un problema reale e non se aumenta la complessità.

E la funzione non deve dimenticare il ruolo del design perché solo così si regala al consumatore quell’emozione che rende unica e gratificante la quotidianità in cucina.

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Box Center è un lavello modulabile che trasforma l’area lavaggio in una vera e propria work station, una zona lavoro efficiente e attrezzata per la preparazione dei cibi, grazie agli accessori in dotazione.

Nell'immagine in apertura: Maris Free è un chiaro esempio di come Franke sappia interpretare il sistema cucina puntando in modo unico anche sul colore