I dati dell’assemblea annuale fotografano le difficoltà del 2008 e la realtà di un 2009 in contrazione: export ed evoluzione del mercato interno i due pilastri di una possibile svolta, seppure in salita, per il 2010. Una leva determinante potrebbe essere il varo del “piano-casa”
L'assemblea annuale di FederlegnoArredo, tenutasi a Milano nella cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia, location che evoca ricerca ed innovazione, ha evidenziato che il settore legno-arredamento ha chiuso il 2008 in negativo, con una diminuzione del fatturato pari a -5,6%, e che il 2009 si delinea come un anno difficile, in cui, già dai primi mesi, il calo è diventato pesante e generalizzato. Certo il settore mantiene il valore prodotto appena sotto i 38 miliardi di euro, ritornando ai livelli di due anni fa, continuando ad essere il secondo comparto dell'industria manifatturiera italiana per numero di imprese e il terzo per saldo commerciale attivo.
Il 2008, quindi, si chiude con quasi tutti gli indicatori al negativo, soprattutto perché gli ultimi mesi dell'anno hanno più che compensato il trend favorevole del primo semestre, che era sostanzialmente in linea con quanto avvenuto nel biennio precedente.
I consumi interni, che hanno generato quasi 31 miliardi di euro nel 2008, hanno subìto un calo del 7,8%, accompagnato da una diminuzione delle importazioni dell'8,6% rispetto all'anno precedente con un indotto di 6.833 miliardi di euro. In questo dato vi sono ovviamente anche le importazioni di legname e di semilavorati in legno che, con il loro calo, anticipano e confermano la crisi del settore a valle e il fenomeno di destoccaggio che ha riguardato molti dei comparti della filiera, come molti altri settori dell'economia.
Per quanto riguarda le esportazioni, che per la filiera nel complesso rappresentano il 35% del fatturato ma che nell'arredamento raggiungono il 52,5%, il decremento è stato certamente inferiore ad attese più pessimistiche. Dopo la forte crescita delle vendite estere del 2006 e del 2007, un calo del 2% rappresenta un risultato certamente non positivo, ma è anche un segnale importante della competitività dei prodotti italiani. A maggior ragione si può rilevare che, in un anno così difficile, il saldo commerciale si è attestato a 6,6 miliardi di euro in crescita del 5,9% rispetto al 2007.
Si può parlare di un risultato ancora benevolo per il settore, ma, come enunciato da Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo, i mesi a venire saranno più complessi dal momento che le esportazioni nel periodo gennaio-marzo 2009 sono scese del 22,1% nel legno-arredamento, segnale sconfortante che rispecchia che tutti i mercati esteri hanno ridotto i loro acquisti in modo importante. Considerando lo scenario internazionale, una ripresa più convinta dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2010.
In questo contesto, Messina ha ricordato come gli istituti di credito italiani non siano caduti nelle trappole di molte banche estere e ha riconosciuto ai nostri imprenditori un grande senso di responsabilità per non avere scaricato sull'occupazione tutto il peso della crisi. Proprio perché la crisi non nasce da noi e dal nostro Paese, è necessario tenere d'occhio il mercato interno, comprendendo il ruolo strategico che la spesa per l'abitazione può avere sul favorire i nuovi nuclei famigliari e sulla società.
Continua inoltre l'impegno confederale sulle grandi missioni all'estero - apripista per la successiva presenza mirata e specializzata delle imprese italiane -, sulla lotta alla contraffazione, con l'auspicio che il Consiglio d'Europa approvi l'obbligatorietà del “made in” rispetto al paese di provenienza, su un sostanziale alleggerimento del costo del lavoro in Italia, con la riduzione della forbice tra costo globale e salario netto del lavoratore.