I dati comunicati da Applia Italia, l'associazione che riunisce i produttori di elettrodomestici, confermano che il 2021 è stato un anno record. Lo ha ricordato il presidente Paolo Lioy, nonché CEO di Whirlpool Italia, nel corso della conferenza stampa tenutasi a Milano il 28 marzo. In particolare ha sottolineato come l'aumento della domanda di prodotti premium abbia confermato la ritrovata centralità della casa e come tale aumento si sia riflesso anche sulla produzione nazionale, cresciuta del 18%.
Un vero e proprio boom ha coinvolto tutti i comparti rappresentati da Applia Italia e in particolare ha riguardato i grandi elettrodomestici. “Nel solo settore del bianco si segna un incremento di oltre il 18%, secondo i dati Applia Italia, superando gli 11 milioni di apparecchi prodotti. Analoga la performance dell’export che segna un eccellente +18,5% - ha ricordato Paolo Lioy - L’industria degli apparecchi domestici e professionali (in netta ripresa dopo il calo del 2020, ndr) si conferma quindi un’eccellenza manifatturiera del Paese, nonostante le pesanti difficoltà logistiche, di costo e reperimento delle materie prime affrontate".
Ad entrare nel vivo dei dati sul mondo elettrodomestico è stato come di consueto Roberto Fogliata di GfK. Come si diceva, quello dei grandi elettrodomestici ha segnato nel 2021 un aumento delle vendite del +18,8% a valore e +14,4% a unità (quest’ultimo in linea con il dato sell-in +17,9%) con positività importanti su tutte le linee di prodotto. Ottima la performance, in controtendenza con il 2020, del canale dei mobilieri in piena ripresa con un +40% a valore mentre il retail registra un +11 e l'e-commerce un +6. Grazie a queste eccezionali performance il canale dei mobilieri oggi vale il 36% di quota, contro il 33 del 2019, mentre l'e-commerce si assesta al 13 e il retail al 51.
I prodotti trainanti
Premesso che sono quattro i driver che trascinano maggiormente le vendite - grandi capacità, salute&igiene, semplificazione, multifunzionalità - tutte le tipologie hanno un segno più. Cresce più a valore che a volume il lavaggio (rispettivamente +13,7% e +9,7%) trainato dalla vendita di asciugatrici e lavastoviglie a incasso, così come il settore del freddo (+12,3%, +4,9%). Le migliori performance vengono registrate dalla cottura con +35,6% a valore e +29,6% a volume.
Anche il settore delle cappe ha beneficiato del contesto favorevole; con una crescita 2021 dell’8% sono stati superati i valori pre-pandemici, sia nel mercato interno sia in quello export.
Di particolare rilievo il successo dei prodotti di alta gamma quali i piani cottura a induzione dotati di zone flex (+97%) e i piani aspiranti (+148%). Da segnalare inoltre l’incremento delle vendite online, che in Italia non ha però raggiunto i livelli di altri paesi, segno di un tradizionale legame del consumatore con il territorio e i canali di vendita fisici. Nell’anno dell’introduzione della nuova etichetta energetica (esposta da marzo 2021), è importante infine evidenziare l’interesse sempre maggiore dei consumatori per i prodotti più efficienti, segno di attenzione sia per l’ambiente che per la riduzione dei consumi domestici.
2022. Quali le prospettive?
L'intervento di Enrico Hoffmann, vice presidente di Applia e AD di BSH Italia, ha sottolineato la straordinarietà dell'anno appena concluso in cui la domanda ha superato la capacità dell’offerta causando problematiche di approvvigionamento. Hoffmann si è inoltre interrogato sul 2022: "Ad oggi possiamo dire che la domanda resta alta anche se nei primi due mesi c'è stata una leggera flessione in quantità soprattutto nel canale retail. Si mantiene alta, invece, nel canale kitchen, particolarmente favorito dal bonus sull'edilizia. Allo stesso tempo rimangono inalterati i problemi di approvvigionamento con una situazione estremamente volatile. Inoltre la situazione che si è creata con la guerra tra Russia e Ucraina sta creando problemi su tutta la supply chain. L'aumento dell'energia si riverbera su tutta la catena e giustifica ampiamente l'aumento del 5% dei prezzi medi che peraltro non compensano i costi che sono aumentati ancora di più del 5%. Rimane la domanda aperta su quale potrà essere l'impatto di aumenti ulteriori e sulla situazione geopolitica ma nonostante il clima di incertezza speriamo che il valore che si è creato in quest'ultimo anno non si vanifichi".
Il forte rincaro energetico che sta avendo proprio ora impatto sulle famiglie potrebbe però favorire l'attenzione nei confronti dei prodotti più efficienti. Proprio per questo Paolo Lioy si auspica che il Governo possa prendere in considerazione di incentivare un ricambio che agevolerebbe tutti. "L'attuale bonus mobili è limitante perché riguarda solo chi è in fase di ristrutturazione. Il modello potrebbe essere quello del bonus TV che ha dato una forte accelerazione al settore".
Si ricorda che gli elettrodomestici impattano per circa un terzo di tutti i consumi residenziali e che negli ultimi 10 anni, grazie all’efficienza delle nuove apparecchiature, i risparmi hanno superato i 190 GWh/anno a livello nazionale. Il rinnovo del parco installato riveste dunque un’importanza primaria dal punto di vista della riduzione dei consumi: si consideri che - prendendo ad esempio la lavatrice - la sostituzione con un prodotto con più di 10 anni di vita garantisce un saving di oltre 200 kWh/anno che, con i costi dell’energia attuali, equivalgono a quasi 100€ di risparmio in bolletta. Applia Italia stima a livello paese possibili ulteriori risparmi energetici superiori a 280 GWh/anno, indicativamente il consumo energetico di una città di circa 90mila abitanti.
CBAM, le insidie per il settore
Commentando i principali temi di natura ambientale, nel confermare la volontà e l’impegno costante di Applia Italia nel supportare pienamente l'obiettivo di decarbonizzazione dell'Unione europea per il 2050, Paolo Lioy ha inoltre ribadito la posizione dell’associazione riguardo il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) e contestuale rimozione delle quote gratuite dell'Emission Trading System (ETS), che combinati hanno come obiettivo principale la riduzione dei cambiamenti climatici fissando un prezzo per le emissioni di CO2.
Come ha spiegato Marco Imparato, direttore di Applia Italia, il meccanismo del CBAM, su cui ancora poco si è parlato, riguarda solo l'import di materie prime provenienti da paesi che non applicano le stesse norme di politica ambientale, e questo fa sorgere la domanda sulla sua reale efficienza e su come possa in verità diventare un'arma a doppio taglio penalizzando fortemente la produzione europea. L'urgenza di trovare oggi una soluzione a un provvedimento che troverebbe applicazione tra tre anni, è determinata dalla votazione che verrà fatta in merito in sede UE a giugno di quest'anno.
"La proposta di regolamento della Commissione sul CBAM riguarda solo le materie prime, come acciaio e alluminio - ha spiegato ancora Paolo Lioy - e non include i prodotti finiti, come gli elettrodomestici. Nel complesso, i produttori europei di elettrodomestici dovranno affrontare un aumento del 5-10% dei costi di fabbricazione per tutta la produzione con sede nell'UE, a causa dei prezzi più elevati delle materie prime e dell'energia quando le quote ETS gratuite saranno completamente eliminate, con grave impatto sulla loro competitività rispetto ai concorrenti extra europei. In assenza di un correttivo in fase di approvazione della proposta, nei fatti ciò spingerà a rilocalizzare la produzione e quindi le emissioni di carbonio al di fuori dall'Unione europea, dove meccanismi equivalenti all’ETS non sono in vigore. Danni incalcolabili per i livelli occupazionali continentali e nessun beneficio ambientale".
A proposito di politica ambientale, ha chiuso la conferenza, un interessante dialogo tra Paolo Lioy e Chicco Testa, noto manager e politico italiano che è intervenuto in qualità di presidente di Assoambiente. "Sui temi della transizione energetica l'Europa è partita a passo di carica ma talvolta non si studiano a fondo tutte le conseguenze dei provvedimenti e il caso della CBAM lo testimonia. Purtroppo in passato sono stati criminalizzati i combustibili fossili e non si sono più fatti investimenti in quel settore. È giusto potenziare le energie rinnovabili, che sono una risorsa e vanno sfruttate sicuramente di più, ma purtroppo sono una fonte a intermittenza e non garantiscono quel flusso costante di energia di cui si ha bisogno".
Chicco Testa ha ricordato inoltre che l'obiettivo è risolvere la difficile equazione di una domanda di energia che continua ad aumentare nel mondo, prima causa dei rincari attuali, e la necessità di limitare le emissioni di anidride carbonica. "Oggi sono state collocate tante risorse nei bonus ma si potrebbe razionalizzare e capire meglio dove investire con una analisi costi e benefici corretta. Sicuramente si deve lavorare sulle tecnologie che catturano le emissioni, sviluppare le energie rinnovabili e lavorare sul risparmio energetico".
Una missione, quest'ultima, che da anni sta perseguendo il settore degli elettrodomestici.