Brid, depurare l’aria con le nanotecnologie

Brid è il nuovo depuratore d'aria a nanotecnologie e luce Led sviluppato dal centro di ricerca di Colorobbia. Perfetto sia per ambienti domestici sia per quelli professionali

Colorobbia, azienda storica nel mondo della ceramica, ha messo a punto Brid, un innovativo depuratore d’aria a nanotecnologie e luce LED, che sfrutta la fotocatalisi per annientare polveri sottili, batteri e virus.

Il cuore del sistema è ceramico e come ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione Marco Bitossi, presidente di Colorobbia, "rappresenta la linea di continuità tra la nostra tradizione centenaria e il futuro della tecnologia: dalle maioliche alle nanotecnologie è sempre arte, che scaturisce dalla fantasia e crea innovazione. Senza storia non c’è futuro né innovazione”.

Con un design elegante e compatto, Brid riesce a intercettare e annientare batteri e virus e rendere più salubre l’aria degli ambienti confinati. Unico nel suo genere per l’innovativa tecnologia, ha ottenuto l’attestazione di abbattimento del Betacoronavirus nell’aria degli spazi indoor, a seguito di specifici test per il tracciamento del SARS-CoV-2. Un dato avvalorato da test di certificazione, affidati a un laboratorio esterno, Eurofins Biolab. Si tratta di un prodotto pensato per l’indoor, che trova un suo primo sicuro luogo di elezione negli ambienti domestici ma che si inserisce perfettamente negli ambienti professionali e pubblici, grazie alla sua scalabilità, che permette di adattarsi alle diverse esigenze degli spazi.

Nanotecnologie, il cuore funzionale di Brid

Il cuore tecnologico di Brid è rappresentato dall’applicazione delle nanotecnologie, campo di indagine di Colorobbia sin dalla fine degli anni ’90 come sottolinea Giovanni Baldi, Responsabile R&D di Colorobbia. “L’elevata flessibilità di queste tecnologie – ha affermato Giovanni Baldi – genera multifunzionalità. Sfruttando la nostra competenza nel settore dei materiali ceramici, utilizziamo il biossido di titano, pigmento bianco che, ridotto a pochi nanometri, diventa capace di interagire con la luce e rendere le superfici intelligenti. Si ottengono così superfici antibatteriche, antismog e idrofiliche. Questa è la base del nostro filtro ceramico, che grazie all’intervento della fotocatalisi, interagendo con la luce UV, produce radicali liberi, sostanze ossidanti che permettono di ossidare gli inquinanti gassosi, distruggere i Voc (Composti organici volatili), e nel caso di batteri e virus, intaccarne la membrana riducendone la carica batterica. Abbiamo quindi applicando questa tecnologia PHOEBE, attivata dalla luce, su un nanomateriale fissato su uno strumento opportuno. E’ nato così il filtro fotocatalitico di BRID: a differenza di altre tecnologie simili, noi siamo riusciti a creare un coating che attiva il titanio anche con l’impiego di una normale luce LED, più green della luce UV, più dannosa e inquinante. Questa tecnologia di coating, interamente Made in Italy, potrà essere declinata in una varietà di applicazioni industriali potenzialmente infinite”.

Alcuni esempi? Negli impianti di condizionamento, sui materiali di cui si compongono i corpi illuminanti, sulle lastre di acciaio per i piani cottura delle cucine, sulle vernici murali di coating, sia per esterno che per interno, fino ad arrivare al trattamento delle emissioni industriali.

Come funziona Brid

Brid viene alimentato attraverso un normale cavo elettrico con voltaggio 220, funziona a 3 velocità e consuma quanto una lampadina da 40watt nella funzionalità di massima potenza. Ha un consumo inferiore nella modalità notte.

Un modulo depura fino a 90 metri cubi, 2 moduli purificano fino a 180 metri cubi mentre la versione XXL a 3 moduli arriva a garantire una purificazione dell’aria per ambienti fino a 360 metri cubi, compatibilmente con la carica di inquinanti presenti.

Il filtro ceramico è una griglia quadrata, trattata con la tecnologia nanotitanio. Non deve essere sostituito ma può essere lavato a mano o in lavastoviglie. Non necessita ricambi come i purificatori d’aria a filtri Hepa, a carboni attivi, a lampade UV o sistemi di ionizzazione. Questi filtri una volta esauriti possono diventare un ricettacolo per la proliferazione microbica.

"Brid non assorbe ma distrugge i microorganismi, di dimensione fino a tre micron” ha concluso Laura Niccolai, Direzione Colorobbia Consulting, che ha spiegato il suo funzionamento.Interamente prodotto in Italia, Brid è un oggetto modulare declinabile in 3 versioni, il modello base con un modulo con un filtro e le luci led che attivano la fotocatalisi; una versione XL con 2 moduli e una versione XXL con tre moduli. Le dimensioni sono funzionali allo spazio da depurare. Lo sviluppo della sua tecnologia è frutto di dieci anni di ricerche compiute da Colorobbia sulla fotocatalisi. Inizialmente concepito per depurare l’aria dai composti organici volatili, si sono poi riscontrati i benefici effetti anche sulla carica microbica, come muffe e batteri, fino alla sfida più attuale. Abbiamo deciso infatti di testare il suo comportamento in presenza di Betacoronavirus e il risultato è stato entusiasmante. Abbiamo quindi proceduto con l’effettuazione di test sia sul filtro che in aerosol, eseguiti da enti esterni autorizzati. I risultati sono disponibili sul nostro sito"

Il parere di Fabrizio Pregliasco

Alla  conferenza stampa di presentazione, condotta dalla giornalista Daniela Dirceo, è intervenuto anche Fabrizio Pregliasco Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano che ha ricordato come proprio la pandemia ha rilanciato le numerose problematiche sulla qualità dell’aria indoor, su cui da tempo gli igienisti si confrontano. “Al di là del Covid, ci sono moltissime patologie che possono essere collegate agli ambienti chiusi: malattie dell’apparato respiratorio, alterazioni della funzionalità polmonare, fenomeni allergici e infettivi; così come problematiche irritative e dermatiti possono essere causate dall’esposizione prolungata a contaminanti chimici. Virosi respiratorie, le varie forme di Legionella, fino a polmoniti, da ipersensibilità a funghi e microtossine o tubercolosi, traggono la loro origine da ciò che respiriamo negli ambienti confinati. Queste patologie, che sono tutte influenzate dalla qualità dell’aria dell’ambiente indoor, possono essere sicuramente legate a una sopravvivenza ambientale di alcuni patogeni, fino al fenomeno più grave di questa correlazione, conosciuta come la sindrome da “Edificio malato”. “Sicuramente – ha concluso il Prof. Pregliasco - uno sistema di depurazione come Brid, oltre ad affrontare il rischio microbiologico, può costituire una valida azione preventiva per difendere la nostra salute dagli effetti di inquinanti derivati dal particolato, dai gas di combustione e dai composti volatili organici”.