Ritorno al futuro, a cominciare dai numeri, per Berloni. Se il 2018 si era chiuso per l’azienda pesarese con una crescita del +22% sul 2017 e 50 nuovi punti vendita, il 2019 è partito in accelerazione con un +40% di vendita in Italia, cui si aggiungono nuovi contract all’estero (il peso dell’export sul fatturato è di circa il 30%) e circa 25 nuovi rivenditori. Numeri che confermano la bontà delle strategie di sviluppo, nazionali e internazionali, fortemente volute da Roberto Berloni, alla cui base sta il potenziamento dei punti forti sui quali l’azienda ha lavorato incessantemente: progetti e prodotti innovativi, servizio di qualità, potenziamento del contract e un rapporto con la distribuzione specializzata fondato su partnership e affidabilità.
Il rilancio del grande brand italiano, già avviato negli scorsi anni, oggi prende una forma e una direzione compiute.
Come ci conferma lo stesso Roberto Berloni, amministratore delegato e anima dell’azienda fondata nel 1960 da Antonio e Marcello Berloni. «Non c’è stato bisogno di lavorare molto sulla notorietà di brand - esordisce l’ad -. Quando si parla di Berloni il marchio risuona nelle orecchie di tutti gli italiani (e non solo), nuove generazioni comprese, anche se su queste ultime stiamo lavorando con azioni specifiche, perché una cucina Berloni è stata ed è ancora nelle case di tanti. Il brand è già una garanzia e racconta una storia importante: aveva solo bisogno di essere riscoperto, rivalorizzato, per molti versi innovato, sintonizzato con il mercato e i suoi mutamenti». È quello che ha fatto la famiglia Berloni in anni recenti, capitanata da Roberto e coadiuvata da uno staff manageriale “fedelissimo” (anche questo un segno dei “valori” aziendali) sino al rilancio reso evidente lo scorso anno a Eurocucina, arrivando a definire una gamma prodotti firmata da designer quali Enzo Eusebi, Telemaco, Marco Fumagalli e Luciano Grugni, in collaborazione con il Design Lab Berloni.
In controtendenza
In questo contesto un altro numero importante è il 100% made in Italy di Berloni, la cui area produttiva e l’head-quarter sono rimasti a Pesaro, a conferma del legame con il territorio, con il saper fare artigianale e la creatività alla radice dello stile inconfondibilmente italiano che la contraddistingue.
«Oggi Berloni è in controtendenza - commenta Roberto Berloni - perché stiamo crescendo e recuperando il terreno, ritrovando una strada tracciata dalla forza del nostro marchio, cha ha quasi 60 anni. Sono poche le aziende del settore che possono vantare una tale longevità, anche in termini di notorietà di marchio (siamo i secondi in Italia). Una ricchezza, un vero patrimonio. Dopo anni di scetticismo stiamo tornando ad avere un peso anche per i rivenditori, che invitiamo a toccare con mano il rilancio, la qualità di rapporti, servizio e prodotti».
Su quest’ultimo fronte, in particolare, l’azienda si sta posizionando in maniera innovativa: «Stiamo lavorando molto sulla gamma - sottolinea l’ad - che si rivolge a una fascia medio-medio/alta. Pensando anche a chi compra all’estero e che da un prodotto italiano si aspetta dei “contenuti” importanti di stile, materiali e finiture. Va in questa direzione l’ampliamento della collezione avviato nel 2017 e culminato nella linea Charisma, che diversifica la gamma sotto un unico marchio, offrendo soluzioni per ogni esigenza progettuale e di gusto».
Pdv partner selezionati
«Anche per quanto riguarda la strategia commerciale e distributiva - precisa Roberto Berloni - ci vogliamo diversificare dalla realtà del mercato, perché non vogliamo tanto aumentare il numero dei punti vendita, sovrapponendoli o creando altri marchi, quanto offrire ai nostri rivenditori la possibilità di essere davvero esclusivisti per la loro zona di riferimento. La nostra storia parla chiaro, in questo senso: a suo tempo siamo partiti con punti vendita monomarca prima degli altri, il nostro è un marchio conosciuto e Berloni vuole dare l’opportunità al rivenditore di poter crescere senza avere vicino un concorrente, selezionando e ricercando i partner ideali. Sul fronte del prodotto, oggi abbiamo una gamma che si è ampliata anche per rispondere alle loro esigenze, perché deriva proprio dalla nostra esperienza passata con ben 140 punti vendita esclusivisti monomarca».
Verso nuovi consumatori
L’aria nuova che si respira in Berloni si è espressa anche in una virata sul fronte della comunicazione. A cominciare dalla nuova agenzia Pil, incaricata di seguire la nuova immagine coordinata, il nuovo sito, le proposte creative, pr e social. E in una direzione di “ritorno al futuro” va anche la scelta di investire in una sponsorizzazione che affonda ancora una volta le radici nel territorio, pur rivolgendosi al più vasto contesto internazionale. «Partendo dall’idea di lavorare sul branding e sui nuovi consumatori, anche la ripresa delle sponsorizzazioni va in questa direzione - afferma l’ad - lavorando in un ambito radicato a Pesaro come quello dei motori e ricreando un gruppo “familiare” collaudato con Severino Ridolfi, con il quale da quest’anno siamo in partnership per la presenza delle cucine Berloni all’Hospitality del Motomondiale»
Contract in crescita
Un’operazione di livello internazionale per un’azienda che, come Berloni, vende in più di 60 paesi nel mondo (le aree con le maggiori vendite nel 2018 sono state Russia, Paesi Arabi e Americhe). Un segnale positivo arriva dall’Oriente dove «sembrano germogliare i primi frutti della semina di questi ultimi 3 anni». Anni in cui Berloni ha messo a regime la sua capacità di recepire le necessità dei diversi mercati (di gusto, dimensioni, servizio) senza mai perdere l’identità di made in Italy di qualità che fanno del brand uno dei riconosciuti ambasciatori del design italiano della cucina. Il settore contract oggi copre circa 1/3 del fatturato estero, ma è una tendenza in crescita grazie ai nuovi progetti in previsione soprattutto nell’area asiatica dove, anche grazie ai partner orientali, l’azienda ha investito su una gamma di prodotti e servizi idonei a poter affrontare i progetti con maggiore continuità. Spiega Roberto Berloni: «Sul mercato asiatico c’è voluto il tempo di creare una squadra, trovare interlocutori (costruttori e developer) e capire sia il funzionamento e i tempi del mercato sia le diverse abitudini di vita. Anche in questo contesto ci interessa sempre selezionare partner di qualità».
Dal 1960 al futuro
Nel 2020 Berloni compirà i 60 anni di attività.
Ma quali sono gli obiettivi e i progetti per questo anniversario? «L’obiettivo principale è attuare insieme ai nostri partner questa “ripartenza” a segnare il traguardo ma soprattutto la direzione verso i prossimi sviluppi». Roberto Berloni non si sbilancia, ma si avverte un sorriso nella voce che conferma la forza dell’head-line che troneggia nella postazione Berloni nell’Hospitality del MotoGP: “Our story, Your kitchen - from Pesaro since 1960”.
In pole position per il futuro, Berloni c’è.
CHARISMA: il concetto di bellezza made in Berloni
Centralità del design e impostazione sartoriale, estetica emozionale e soluzioni razionali, interconnessione funzionale e creatività contemporanea. Tutti questi elementi compongono il concetto di Bellezza che Berloni esprime nella linea Charisma.
Modelli diversi che hanno in comune una vocazione esclusiva e che si rivolgono a chi vuole comporre un ambiente cucina personalizzato. Linee, volumi e materiali sono gli elementi formali che definiscono le differenze tra i diversi modelli della gamma Charisma: Cave, dal concept sofisticato, esaltato dall’anta in legno nero (nella foto sopra); Clay, dalla funzionalità sostenibile epressa dall’impiego dell’Ecomalta e della tecnologia Ecopur; Monolit, la cui imponente eleganza si afferma in un unico blocco lavorato in pregiato marmo o in pietra grey; Meeting, contraddistinta dalla penisola protagonista; Catch dalla fresca versatilità di colori, forme e finiture; e l’appealing internazionale di Groove.
SPONSORIZZAZIONE: le cucine Berloni al Motomondiale
Un ritorno alla sponsorizzazione particolarmente centrato, coerente e pertinente, quello di Berloni all’Hospitality/MotoGP in partnership con Severino & Son Hospitality. Perché Berloni entra nel team passando per la cucina, in sintonia con il know-how e la vocazione del brand, oltre che confermando il forte legame con il territorio d’origine.
L’Hospitality per offrire un servizio di ristorazione ai Team e ai piloti del Motomondiale, creata da Severino Ridolfi (nella foto sopra, il figlio Daniele Ridolfi alla destra di Roberto Berloni) e in attività dal 1997, oggi con la collaborazione di Berloni realizza una partnership tutta made in Italy, anzi made in Pesaro. Due eccellenze originarie della “terra dei motori” e delle cucine: Berloni ha realizzato un kitchen point per l’interno dell’Hospitality, gestita dalla famiglia Ridolfi, che sarà presente in tutte le date europee del motoracing 2019 e 2020.
La struttura di “ristorante mobile” sarà il fulcro del servizio di accoglienza e ristorazione per i team di addetti ai lavori e staff tecnici, piloti, celeb, stampa, tv e guest, per un servizio totale che riguarderà circa 720mila utenti durante 9 mesi di competizione in 4 continenti, con una rombante risonanza internazionale.
Nell'immagine in apertura: Monolit, un modello-gioiello della linea Charisma (Berloni Design Lab) che si distingue per il sontuoso blocco lavorato in pregiato marmo finitura pietra grey. Ideale per chi vuole un habitat forte, pulito e senza tempo, Monolit utilizza il sistema di apertura “premi ed apri” che, oltre a potenziare la funzionalità, regala pulizia e raffinatezza al blocco.