AMDL Circle, progetti consapevoli e rispettosi

Davide Angeli - deputy managing director di AMDL Circle - si addentra nel significato di sostenibilità e racconta come tale concetto venga declinato, dallo Studio, nella progettazione di luoghi e di spazi che si possono definire non solo di carattere eco e sostenibili, ma eccellenti in tutti gli aspetti

"Per noi la sostenibilità non è un’unica definizione, ma un insieme di attenzioni", afferma l’architetto Davide Angeli, Deputy Managing Director di AMDL Circle, lo studio fondato dall’architetto Michele De Lucchi e rinomato in tutto il mondo, che vanta quarant’anni anni di professione. Riconosciuto a livello internazionale per il suo approccio umanistico e interdisciplinare, lo Studio si occupa di progetti che abbracciano i campi di architettura, interior design, design e grafica. All’attivo, un numero quasi infinito di progetti, realizzazioni e premi. Tra questi, il Premio Architetto Italiano 2025 promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), assegnato il 31 ottobre 2025 a Venezia durante la Festa dell'Architetto per il progetto del museo delle Gallerie d'Italia a Torino, in Piazza San Carlo. Oltre a quest'ultimo, tra i progetti più celebri dello Studio si annovera il padiglione IBM Studios (ex Unicredit Pavilion) sito in piazza Gae Aulenti, a Milano (FOTO SOTTO), un involucro organico in legno ispirato alla forma di un seme, che "si memorizza con la forza emozionale di un monumento, un simbolo tra la natura del parco e gli uomini dei grattacieli", afferma Michele De Lucchi.

AMDL Circle:: il padiglione IBM Studios (ex Unicredit Pavilion) sorge in piazza Ge Aulenti, a Milano - Foto: Tom Vack

«Parliamo di “più sostenibilitàperché ogni progetto richiede risposte diverse: ambientali, sociali, economiche e culturali. Nasce da un approccio progettuale consapevole, che mira a creare spazi e oggetti capaci non solo di ridurre l’impatto, ma anche di incoraggiare comportamenti responsabili. Le soluzioni tecniche sono importanti, ma non bastano se non costruiamo una mentalità consapevole. Si tratta soprattutto di un processo di lettura e interpretazione: osservare un luogo, ascoltare chi lo abiterà, immaginare come evolverà nel tempo. Da questa comprensione derivano le scelte che guidano il progetto: la capacità di adattarsi a usi futuri, integrare funzioni diverse, ricorrere a materiali naturali, attivare cicli di riuso e valorizzare ciò che già esiste. È un modo di progettare che unisce responsabilità e bellezza, estendendosi anche alla selezione delle filiere e dei fornitori, privilegiando competenze locali e criteri etici per ridurre la distanza tra risorse, persone e luoghi".

Dal generale al particolare, il concetto di sostenibilità non è solo appannaggio di grandi visioni progettuali, ma può essere adottato anche per progetti su scala inferiore, dall’interior design fino all’arredo cucina. Continua l'architetto Angeli: "la casa è il primo luogo in cui la sostenibilità diventa comportamento quotidiano. E la cucina, più di ogni altro ambiente, è il punto in cui si concentrano risorse, gesti e scelte: acqua, energia, cibo, materiali. Qui il progetto consapevole può davvero orientare le abitudini".

MDL Circle: tavoli e sedute in legno di Produzione Privata

"Una cucina sostenibile, per noi, nasce da materiali naturali e di prossimità, da strutture modulabili e riparabili, da superfici pensate per durare. È uno spazio che aiuta a evitare sprechi, organizza con chiarezza scorte e rifiuti, integra elettrodomestici efficienti e un’illuminazione progettata con attenzione. Ma può essere anche qualcosa di più: un piccolo ecosistema domestico, capace di ospitare coltivazioni, favorire la conservazione, stimolare la trasformazione del cibo e la rigenerazione delle risorse. Ad esempio, per lo showcase Arrital Milano abbiamo progettato un orto sospeso, che trasforma la cucina in un luogo dove il gesto di cucinare diventa consapevole, creativo e attento alle risorse, invitando a prendersi cura di ciò che ci circonda». L’edificio di Corso Europa 22 firmato dall’architetto e maestro Vico Magistretti e costruto tra il 1955 e il '57 a Milano, è stato ristrutturato da AMDL CIrcle che lo ha trasformato nello showcase di Arrital (FOTO SOTTO). Nello spazio si staglia la scala rossa dedicata al Maestro, che attraversa i tre livelli dell’edificio.

AMDL Circle: nello showcase Arrital, in corso Europa 22, a Milano, l'orto sospeso e la scala rossa - Foto: Andrea Martiradonna

Si tratta sempre di un approccio globale, sistemico e originale. «Nei nostri progetti cerchiamo di tradurre consapevolezza e rigenerazione in spazi e oggetti che dialogano con chi li vive e con l’ambiente. Dal Novartis Pavillon a Basilea, con la sua zero-energy media façade, agli spazi certificati LEED, come l’UniCredit Pavilion (ora IBM Studios) a Milano e le torri di OpenZone a Bresso (MI), l’efficienza e la tecnologia si integrano con il comfort e l’esperienza quotidiana". Di questi progetti emblematici in tal senso, spicca il Novartis Pavillon, a Basilea (GALLERY SOTTO) dedicato a eventi e mostre, concepito per favorire l’incontro tra le persone. La sua architettura a pianta circolare si avvale di una membrana multimediale che riveste la parte superiore e che comunica immagini significative grazie un sistema energetico sostenibile, integrando una nuova generazione di pannelli fotovoltaici a doppia faccia e una griglia di luci Led.

"Stiamo portando avanti l’approccio dell’architettura fertile, che guarda a strutture non eterne, ma a spazi che diventano parte dell’ecosistema. Progetti come la casa Fornetta sul Lago Maggiore e l’Urban Chalet sul lago di Lucerna, costruito senza colle o cemento, il Pedrali Pavilion a Mornico al Serio, agile, temporaneo e riprogrammabile, e i Leaveitbe, cerchi lasciati liberi dall’azione umana, mostrano come l’architettura possa dialogare con il tempo, gli elementi e la natura. Le nostre ricerche senza committenza, come le Earth Stations, esplorano nuovi modi di abitare e stimolano comportamenti consapevoli. Anche l’arredo riflette questi principi: ad esempio, la sedia Teseo, realizzata con legni cuciti per Roda, e gli oggetti sviluppati con Produzione Privata valorizzano le pratiche artigianali e mostrano come modularità, materiali naturali e durabilità possano trasformare oggetti quotidiani in strumenti di attenzione e responsabilità".

AMDL Circle: il Pedrali Pavilion