Il focus del numero 266 di Ambiente Cucina, gennaio-febbraio 2022, è sul tema della Ricerca&Sviluppo, strategico per qualsiasi azienda come sottolinea l'editoriale di Raffaella Razzano.
Big data e immaginazione
L’appuntamento con Eurocucina e FTK è stato ragionevolmente riprogrammato a giugno, dopo ben quattro anni dall’ultima edizione. L’attesa e l’aspettativa nei confronti dell’evento sono direttamente proporzionali al lungo tempo trascorso, ma nel frattempo la ricerca da parte delle aziende non si è mai fermata e la riscoperta della centralità della casa, e della cucina, ha trainato sicuramente lo studio di nuove soluzioni.
In attesa di vederle sul palcoscenico più importante del mondo del design, abbiamo voluto capire come è cambiato l’approccio al tema R&D, cruciale per ogni settore industriale, da chi studia le singole componenti o i materiali fino a chi propone il prodotto finito. Se l’approccio e gli investimenti possono variare, emergono alcuni denominatori comuni che vale la pena di sottolineare. Premesso che il reparto di Ricerca & Sviluppo è per tutti il cuore dell’azienda, strettamente connesso agli altri - produttivo, marketing, commerciale - quello che oggi connota la ricerca è la spasmodica attenzione alle esigenze del consumatore.
Mentre in passato la sfida dell’innovazione era un processo più pionieristico e affidato all’intuito, spesso geniale, del singolo individuo, oggi a dettare legge sono i così detti “big data”. Patrimonio di enorme valore per le grandi aziende tecnologiche, che hanno costruito la loro fortuna sui dati che ogni giorno forniamo loro con le nostre attività sul web e sui social, oggi rappresentano un interessante e costante flusso di informazioni anche per le aziende del design. Si parla ormai di marketing analitico e di raffinate ricerche sul target di riferimento attraverso i dati digitali, e la creatività diventa sempre più spesso interpretazione di prodotti, o anche di servizi, conformi all’attesa di un consumatore che svela le sue preferenze a colpi di click.
Nulla da eccepire sul metodo, sicuramente meno empirico di quelli utilizzati in tempi neppure troppo lontani, ma crediamo che la capacità visionaria di alcune menti in grado di immaginare il futuro sia uno strumento straordinariamente potente per anticipare l’evoluzione, in ogni ambito. Ancora di più se parliamo di un mondo creativo come quello del design. Forse un domani saranno gli algoritmi a determinare i nostri spazi abitativi, ma ci piace immaginare che sarà sempre la mente libera dell’uomo a ridisegnarli e a farli vivere con nuove idee. Come le innovazioni cui abbiamo dedicato la rassegna di questo numero, prodotti che più di altri hanno richiesto importanti investimenti in ricerca e che sono portatori di autentiche rivoluzioni, piccole o grandi che siano.