USA +75,5, Regno Unito +42,8%, Cina +40,3%.
I dati, eccezionali e rilasciati dal Centro Studi di Federlegno Arredo Eventi, si riferiscono alla variazione dell’andamento dell’export di cucine nel 2015, periodo gennaio-ottobre, rispetto all’anno precedente.
Risultati che risentono sicuramente anche di cambi più favorevoli, ma che testimoniano soprattutto la capacità delle aziende italiane di muoversi con tempestività, e struttura adeguata, su mercati con economie in crescita.
In generale anche l’Europa presenta segnali positivi.
Secondo una ricerca GFK, la propensione all’acquisto nel dicembre 2015 è salita del 15% e anche in Italia, seppure più lentamente, l’indice di fiducia cresce e di conseguenza la disponibilità a incrementare i consumi. Una svolta non eclatante come i dati da cui siamo partiti, ma che è confermata comunque dai risultati di mercato.
Per la prima volta dal 2009, secondo quanto dichiarato da Confindustria Ceced Italia, il comparto dei grandi elettrodomestici è cresciuto del 5% rispetto al 2014 e ha registrato nel 2015 un risultato positivo nel sell in per tutte le tipologie di prodotto.
Se parliamo di arredi, la ricerca KFA di Katoida doo, di cui pubblichiamo un articolo in esclusiva a pagina 38, conferma una previsione di chiusura 2015 a volume pari a 600mila cucine, che sulle stime del 2014 rappresenta una crescita significativa di circa 60mila unità.
Pur soggetti come sempre a variabili non controllabili dall’industria, e talvolta neppure dalle politiche nazionali, i mercati sembrano dunque confermare che ci si potrebbe aspettare per il 2016 un secondo anno in positivo e, dopo i sette anni di crisi, ciò rappresenterebbe un’ottima opportunità di ulteriore consolidamento delle aziende del settore.
Nel frattempo, infatti, il panorama dell’industria di cucine si è modificato, da una parte riducendo i soggetti attivi e dall’altra rendendo più forti le realtà che hanno resistito e che nel periodo buio hanno in alcuni casi addirittura incrementato il proprio giro di affari mettendo in campo strategie più raffinante e modelli industriali più managerializzati.
Ne è una prova l’ampio speciale di questo numero dedicato al tema del marketing e della comunicazione, dove alcune delle aziende più importanti raccontano obiettivi e strumenti per dialogare con il mondo del consumatore, del trade e del progetto. Azioni mirate e nello stesso tempo connesse tra loro che traggono nuova linfa dal digital, ma che, per fortuna, non dimenticano mai la centralità delle relazioni. Che in cucina, si sa, scaldano e aprono il cuore, oltre che la mente.