Export Italia oltre i confini della Russia

Se la crisi politica e valutaria della Russia condiziona l'export italiano, è importante diversificare e guardare agli stati limitrofi ex Urss.

"La Russia è un mercato importantissimo per l'export delle nostre aziende di arredo, e resta tale anche se oggi presenta delle criticità evidenti. A cominciare dai problemi di carattere politico (le tensioni con l'Ucraina e le conseguenti problematiche con Unione Europea e Stati Uniti, ndr) per finire con i più recenti problemi di carattere valutario". Con Roberto Cuneo, responsabile della Promozione Internazionale di FederlegnoArredo, parliamo di Russia. Mercato e meta importante, che nell'ultimo decennio ha supportato il decollo del nostro export e che non a caso ha visto il nascere dei Saloni World Wide Moscow, trasferta del nostro salone milanese nella capitale russa, front line di un mercato che si è dimostrato straordinariamente ricettivo nei confronti del nostro arredo, cucine comprese. Oggi i dati sono in flessione, seppure contenuta, ma l'area della Federazione Russa e i paesi ex-CSI continuano a essere tra i mercati preferiti dagli esportatori italiani, per diverse ragioni, tra cui il volume del mercato, tassi di crescita ancora oggi elevati e la progressiva evoluzione del sistema distributivo.

"L'export delle nostre aziende verso la Russia non si è bloccato ma si è evidentemente rallentato - conferma Cuneo -. Ciò nonostante l'area dell'ex-Unione Sovietica, che gravita quindi intorno alla Russia, geograficamente e non solo, resta importantissima. Pensiamo soprattutto alle potenzialità e alle ricettività di paesi come il Kazakistan e l'Arzebaijan, e allo sviluppo e all'interesse che – non da ora – hanno per l'arredo made in Italy. Perché in questo momento è d'obbligo diversificare". E la stessa Federazione degli industriali del legno-arredo punta proprio su questa strategia, allargando gli orizzonti, dentro e fuori la Russia. "L'area delle regioni russe, già esplorata con tre missioni imprenditoriali negli ultimi due anni (Ekaterinburg-Krasnodar, Kazan-Ufa e Novosibirsk-Omsk), alimenta e contribuisce alla crescita del paese, grazie a operatori lontani da Mosca, molto attivi nella ricerca di fornitori e partner italiani per quanto riguarda i settori dell'arredo, dell'ufficio, delle finiture, del bagno e dell'illuminazione. Arzeibaijan e Kazakistan sono mercati grandi, emergenti, vicini geograficamente e non lontano culturalmente, con una spiccata sensibilità per le tematiche culturali, storiche e artistiche che spesso rimandano all'Italia e perciò particolarmente attratti dall'offerta italiana".

Oltre Mosca e San Pietroburgo
"Oggi per chi è presente in Russia i maggiori problemi sono dovuti alle normative doganali e ai problemi valutari. Certo, ci auguriamo che la situazione possa migliorare, anche ci si aspetta che nei prossimi sei mesi dal punto di vista valutario si possa assistere a un miglioramento e quindi a una ripresa dell'export verso questo grande paese. Ma se dovessi dare un consiglio - sottolinea ancora una volta il responsabile Promozione Internazionale di FederlegnoArredo - alle aziende che oggi operano con crescenti difficoltà in Russia, sarebbe anche in questo caso di

guardare più lontano nella stessa area russa, ovvero non limitarsi a Mosca e a San Pietroburgo, già abbondantemente presidiate, ma rivolgersi alle aree interne, come la Siberia

, che si sono arricchite in un secondo tempo rispetto alle zone occidentali, ma che oggi sono estremamente ricettive. Non a caso una delle nostre ultime missioni in Russia è stata proprio a Ekatheriburg e a Tiumen. Occorre trovare nuovi sbocchi, anche in aree già presidiate".

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FedelegnoArredo ha individuato i mercati più interessanti per la filiera dell'edilizia arredo, e su questi ha costruito le proposte del Progetto Russia/ex CSI. Vediamone alcuni in dettaglio.

  • Azerbaijan (capitale: Baku)

    Export made in italy in russia baku - ambiente cucina
    Baku è la capitale e la più grande città dell'Azerbaijan

    Repubblica laica, membro del Consiglio d'Europa, è il paese più grande del Caucaso per superfice e popolazione, estendendosi su 86.600 km quadrati e con oltre 9 milioni di abitanti (la maggior parte musulmani sciiti). Paese esportatore di petrolio, ricco anche di gas naturale e di altre ingenti risorse minerarie, che alimentano le principali industrie, registra continui tassi di crescita (pil pro capite 10,800 dollari, dato 2013, fonte Cia World Factbook).

    "In Azerbaijan si assiste a una forte espansione del comparto edile e delle infrastrutture, per quanto riguarda sia le nuove costruzioni sia l'ammodernamento del patrimonio edilizio esistente. Il mercato azero è uno dei Paesi a maggiore tasso di crescita fra quelli dell'ex Unione Sovietica. Le esportazioni italiane della filiera legno-arredo continuano a crescere a ritmi molto sostenuti e certamente si tratta di un paese che, ad oggi, offre alle aziende italiane interessanti opportunità di business nella filiera abitare (mobile, arredo, edilizia, impiantistica, servizi di urbanizzazione primaria e secondaria, ecc.), anche in virtù del prestigio di cui gode il marchio italiano presso il pubblico di questo paese". (Estratto dalla documentazione del progetto Russia/ex CSI)

  • Kazakistan (capitale: Astana)

    Export made in italy in russia astana - ambiente cucina
    Astana è dal 1997 la capitale del Kazakistan.

    In termini di risorse naturali il Kazakhstan è considerato tra i Paesi con la maggiore ricchezza pro capite al mondo (con un PIL di 14,100 dollari, dato 2013, fonte Cia World Factbook). Possiede circa il 60% delle risorse minerarie dell'ex Unione Sovietica (tra cui ferro, carbone, petrolio, metano e altri metalli, alcuni dei quali utilizzati in settori avanzati quali elettronica, ingegneria nucleare e missilistica). Eni è stato uno dei primi investitori stranieri in Kazakistan (dal 1992, con lo sviluppo del giacimento gas di Karachaganak, di cui dal 1997 l'Agip è operatore e da cui già estrae il petrolio con una licenza per quaranta anni). Nel 2014 il paese ha firmato con Russia e Bielorussia il trattato che istituisce l'Unione economica euroasiatica, volta a riunire in un mercato unico le economie dei tre paesi.

    "Il Kazakistan ha registrato nei 20 anni successivi all'indipendenza un tasso di crescita tra i più alti al Mondo (in media circa l'8%, secondo soltanto a Cina e Qatar). Nel 2013 il PIL è cresciuto del 5,9% trainato in particolare dal consumo privato (+10%). Con un flusso di export pari a oltre 700 milioni di euro nel 2013, l'Italia è il secondo maggiore esportatore europeo in Kazakistan dopo la Germania, e il sesto a livello globale. Nel 1° semestre 2013 il Kazakistan ha registrato un tasso di crescita del 5,1%. Nel biennio 2014-15, la dinamica del PIL beneficerà del previsto aumento della produzione dell'importante giacimento di Kashagan, che porterà ad un aumento del 5,8% nel 2014 e al 6,5% nel 2015. In prospettiva, la domanda riceverà una spinta dal piano "Kazakistan 2050" di modernizzazione del Paese, di potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di istruzione e sanitari lanciato dal Governo alla fine del 2012". (Estratto dalla documentazione del progetto Russia/ex CSI)

  • Ekaterinburg
    Terza città russa per numero di abitanti (oltre un milione e 400 mila) situata sul lato asiatico degli Urali, importante centro industriale e di ricerca, è la capitale della regione federale degli Urali, ricca di risorse minerali e materie prime, oltre che di industrie metallurgiche e meccaniche. La città si trova all'incrocio di Asia ed Europa, situandola da sempre al centro di relazioni politiche, culturali ed economiche tra i due continenti, con un potenziale intellettuale e tecnologico che ne favorisce lo sviluppo come centro di affari nell'economia russa, contribuendo allo sviluppo della cooperazione con paesi stranieri, come testimonia anche l'aumento del numero della presenza di società estere che vi aprono uffici rappresentativi e creano joint venture.
  • Tjumen
    Città russa della Siberia occidentale, con quasi 600 mila abitanti, è uno dei più importanti centri industriali ed economici ad est della catena degli Urali, centro di affari per tutta la Russia e con un ruolo di primo piano nella vita politica e culturale del paese. Situata all'incrocio di diverse ed importanti vie commerciali e con facile accesso alle vie navigabili, è il fulcro del trasporto industriale dell'Oblast , vasta regione ricca di petrolio che si estende dal confine con il Kazakistan all'Oceano Artico, oltre ad essere la sede di molte aziende russe che si occupano di petrolio e gas naturale.