L’imprenditore Vittorio Merloni è mancato il 17 giugno all’età di 83, dopo una lunga malattia. Figlio di Aristide Merloni, ha fondato nel 1975 la Merloni Elettrodomestici di cui è stato il presidente fino al 2010, dopo averne cambiato il nome in Indesit Company nel 2004 in omaggio al marchio in portafoglio più noto. Grande imprenditore, con una caratura umana oltre che professionale di alto livello riconosciuta da tutti - collaboratori, clienti e competitor - Vittorio Merloni è stato anche presidente di Confindustria dal 1980 al 1984. A lui è legato un pezzo importante di storia del settore italiano dei grandi elettrodomestici attraverso i marchi Ariston, poi divenuto Hotpoint Ariston, Hotpoint e Indesit.
Consapevole che per stare sul mercato bisognasse guardare al mondo e continuare a investire, in processi e uomini, Vittorio Merloni aveva affidato l’operatività dell’azienda a manager di alto profilo, tra cui Francesco Caio e Andrea Guerra, mantenendo la guida strategica dell’azienda. Fu lui a volere la quotazione in borsa del suo Gruppo nel 1987. Un volano importante di crescita, avvenuta anche per acquisizioni, che ha portato l’azienda ad essere il numero 2 in Europa nei primi anni 2000, diventando una case history nelle Business School americane.
Lungimirante e consapevole che si dovesse crescere aumentando la presenza sui mercati esteri, Merloni era, però, profondamente attaccato al territorio, in particolare al distretto di Fabriano, che lui stesso aveva contribuito a far nascere. Da sempre aveva fatto suo il motto del padre Aristide «Non c’è valore nel successo economico se non si accompagna al progresso sociale» e anche per questo era particolarmente amato dai suoi dipendenti che hanno condiviso con lui i momenti di crescita, tanti, e i momenti di difficoltà. Solo la sua malattia irreversibile lo ha allontanato dall’azienda, che nel 2014 è stata rilevata dalla società di elettrodomestici a Whirpool.
L’ultimo saluto, affettuoso, è avvenuto nella camera ardente allestita nello stabilimento Whirlpool (ex Indesit) della frazione fabrianese di Albacina mentre i funerali si sono svolti nella Cattedrale di Fabriano dove erano presenti personalità politiche, manager e tantissimi dipendenti.