Stosa Cucine, dalla Toscana alla Cina in continua espansione

Stosa Cucine ha chiuso il 2016 con un +11% sul mercato mondiale e +21,5% su quello italiano. A David Sani, direttore commerciale Italia, abbiamo chiesto di indicarci le ragioni di questa crescita record e le prossime tappe di un'espansione internazionale

Il primo Stosa Store in Cina è stato inaugurato nei mesi scorsi a Qingdao, importante città costiera dello Shandong, rafforzando la presenza dell’azienda in Asia. Debuttando nel grande mercato chiave a livello mondiale (nei prossimi mesi ci sarà una seconda apertura cinese, sempre a Qingdao), Stosa conferma il successo della sua strategia di espansione. E i risultati lo confermano: l’azienda nel 2016 è cresciuta dell’11% sul mercato mondiale, con 250 negozi all’estero e un fatturato totale di 98 milioni di euro.

A David Sani (nella foto), direttore commerciale Italia dell’azienda, abbiamo chiesto di indicarci le ragioni di questa crescita record e gli orizzonti futuri di sviluppo.

«È un momento molto positivo per Stosa e questo ci gratifica. Ci abbiamo sempre creduto, continuando a investire sul prodotto, sulla rete vendita e sul brand anche in momenti poco rosei per l’economia. Ogni risultato per quanto positivo è già passato, tendiamo ad essere sempre proiettati a nuove sfide, pronti a innovare continuamente. Dopo i recenti lanci di Virginia, Dolcevita e Wood, stiamo lanciando sul mercato nuovi modelli progettati con l’innovativo sistema ‘Evolution’. Progetto in cui crediamo molto, frutto del grande lavoro di ricerca e sviluppo dell’azienda che sintetizza innovazione di design, ergonomia, organizzazione ottimale degli spazi in cucina, flessibilità progettuale, tecnologia e stile distintivo. Continuiamo a lavorare per migliorare costantemente la shopping experience nei negozi curando particolarmente la progettazione degli Stosa Store e la formazione della rete vendita che è ambasciatrice del brand sul territorio. Ci auguriamo che questo trend positivo continui, i mercati danno segni di ripresa, la strategia è chiara…contiamo di chiudere il 2017 con un segno positivo».

Come proseguirà la politica distributiva?

Abbiamo alle spalle cinquant’anni di esperienza nel mondo della cucina, ma monitoriamo costantemente il mercato e le nuove tendenze per realizzare prodotti in linea con le esigenze del lifestyle contemporaneo. Con i nostri rivenditori costruiamo relazioni solide, basate su un patto di fiducia, sulla condivisione dei valori. Spesso chi decide di aprire uno Stosa Store è già nostro partner commerciale e condividiamo la visione imprenditoriale. Questo ci permette di accompagnare il consumatore lungo tutto il percorso di progettazione e realizzazione della cucina con competenza ed empatia. Investiamo molte risorse nella formazione alla rete vendita e nel servizio al consumatore che in uno Stosa Store può trovare assistenza completa, dal primo contatto al post vendita.

Attualmente abbiamo 28 Stosa Store, ci sono in previsione altre aperture entro fine anno; una strada che perseguiremo anche nel 2018 sia in Italia, sia all’estero. La rete vendita Stosa conta in totale circa 1000 punti vendita nel mondo, di cui 250 all’estero.

Su quali mercati focalizzerete la strategia di espansione internazionale?

L’internazionalizzazione è sicuramente uno degli obiettivi dell’azienda e continuerà ad esserlo per il prossimo anno, ma puntiamo a rafforzare anche il mercato italiano che sta performando molto bene: nel 2016 abbiamo registrato + 21,5%. Sull’estero, i mercati core sono Francia, Grecia, Russia oltre a Medio Oriente, Stati Uniti e Cina in cui abbiamo recentemente inaugurato il primo Stosa Store a Qingdao e a cui ne seguirà un altro. Ma ci sono anche lo Store di Bangalore in India e tanti altri progetti importanti.

Dal resto del mondo alle radici di Stosa: quanto contano la produzione in territorio toscano e il valore della filiera italiana?

Manteniamo un legame forte con il nostro territorio che ha un’eredità storica, artistica e culturale che tutto il mondo ci riconosce. Radici così importanti confluiscono nel dna dell’azienda e nel prodotto, aiutandoci a rispettare la promessa di qualità fatta ai consumatori. Abbiamo scelto di mantenere tutta la produzione Made in Italy, perché solo una filiera produttiva interamente italiana ci permette di offrire al mercato un prodotto di valore, curato nei minimi dettagli, resistente nel tempo, tecnologico.

Il legame con il territorio ci dà ancora più forza per muoverci verso il futuro: stiamo ampliando lo stabilimento con altri 12mila mq, che andranno ad aggiungersi ai 50mila già esistenti. Produciamo più di 30mila cucine l’anno in linee automatizzate e consegniamo in 40 paesi. Riguardo al prodotto: ampliamento della gamma ‘living’, sempre maggiore personalizzazione, mix di gamma e tante altre novità che presenteremo al Salone del Mobile… ma ovviamente non posso svelare nulla di più!