Shanghai, una grande conferma per il design italiano

Per la quarta volta il design italiano gioca fuoricasa a Shanghai e affascina con i suoi valori un pubblico cinese sempre più evoluto e in grado di apprezzare la cultura e la manifattura italiana

Il Salone del Mobile. Milano Shanghai ha fatto centro ancora una volta. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione conferma che la formula proposta - un equilibrato mix tra un selezionato fronte espositivo e un dibattito culturale di alto livello - funziona e attrae un pubblico di visitatori sempre più colto e in grado di apprezzare il design italiano.

Lo conferma anche Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, che ai giornalisti presenti a Shanghai ha dichiarato che “i cinesi hanno sempre più rispetto verso la qualità e l’innovazione italiana. Una ricerca continua che nasce da una filiera unica al mondo in grado di sperimentare e di arricchire la proposta dialogando con i creativi di tutto il mondo, come dimostra anche il Salone di Shanghai”.

Una tre giorni densa di scambi, e non solo commerciali, che si è confermata ancora una volta un momento sempre più strategico, “anche se sul tavolo stiamo valutando con attenzione proposte che arrivano da altre aree della Cina e da nuovi mercati. Stiamo ragionando come utilizzare al meglio il brand senza disperderlo, nella consapevolezza che Milano rimane il centro del design italiano, il solo evento in cui si presentano le novità”.

Nessun muro, dunque, ma solo ponti, citando ancora Luti, per l’industria italiana del mobile che è ormai il primo esportatore in Cina e ha tassi di crescita che negli ultimi dieci anni ha registrato un + 500%. Un trend nei numeri che si traduce anche in una evoluzione del gusto sempre più vicino a quello occidentale come si poteva leggere con chiarezza anche nella proposta espositiva di quei brand, e citiamo uno per tutti Visionaire, che nati per rispondere a un gusto più legato all’opulenza classica oggi puntano su uno stile più contemporaneo.

La cucina al centro

Una evoluzione che coinvolge anche il settore della cucina, rappresentato in fiera da 9 brand (Aran Cucine, Binova-Miton, Cesar, Dada, Ernestomeda, Officine Gullo, Poliform, Scavolini e Veneta Cucine). Anche per loro l’appuntamento a Shanghai è sempre più importante per rafforzare legami già consolidati con i propri partner cinesi e ampliare la relazione con interior designer e progettisti cinesi. Diverse le formule delle singole aziende per presenziare e sviluppare un mercato così vasto, ma per tutti si confermano due tendenze molto chiare. Da una parte il ruolo cruciale che stanno svolgendo gli show room monomarca, e il retail in generale, dall’altra il dialogo fondamentale con gli architetti, sempre più influencer anche per le scelte dei clienti finali.

Il ruolo del retail

Fermo restando che i grandi numeri si fanno ancora nel contract, è chiaro che la  distribuzione e gli show room, sempre più con vetrine su strada, stiano diventando il luogo dell’esperienza dove si definisce l'anima del brand.  “Il mercato cinese è ormai maturo e la competizione con i produttori locali, veri e propri giganti, si gioca anche sulla capacità di esprimere il valore aggiunto del made in Italy", confermano Danilo Rossi, export Sales Director e Pietro Barucca, Asia Pacific Regional Manager di Scavolini. In questo contesto “il retail ha assunto un ruolo sempre più importante, anche come mezzo di comunicazioneracconta Gary Fontana, export Area manager di Binova e Miton, i due brand del Gruppo Cubo Design, nonché profondo conoscitore del mercato cinese, e lo stesso Claudio Luti sottolinea come “I cinesi stiano imparando a fare shopping, ed è evidente che il negozio giochi un ruolo di attrazione molto importante ”.

La competenza progettuale

Per la cucina, però, non si tratta solo di mettere in campo un lay out affascinante ma ancor più di puntare sulla capacità progettuale di chi gestisce il punto vendita. “Per scegliere il nostro dealer a Shanghai il primo criterio è stato quello della competenza nel settore” spiega Alberto Scavolini, amministratore delegato di Ernestomeda. “Per valorizzare la nostra cucina, ricca di dettagli e ad alto valore aggiunto era fondamentale avere un partner in grado di capirne tutte le potenzialità e di dialogare con il mondo degli architetti”.
Grandi influencer, e non solo per il contract, gli architetti sono un target fondamentale anche per Aran Cucine come raccontano Renzo Rastelli, CEO, e Rocco Pellegrini, Export Area Manager dell’azienda.Il rapporto con gli architetti è sicuramente cruciale e non solo in Asia. Anche per questo abbiamo voluto sviluppare le nostre proposte coinvolgendo architetti di fama internazionale come Stefano Boeri, ad esempio, che ci aiutano a trasmettere i nostri valori”.

Cucina, i valori in campo

ARAN CUCINE

Presente da 20 anni con un proprio ufficio a Pechino, Aran Cucine può contare sui suoi clienti storici - 16 distributori – e su un forte dialogo con gli architetti, ritenuto fondamentale a partire dallo sviluppo dei propri prodotti. Primo tra tutti Stefano Boeri con il suo progetto Oasi che a Shanghai è stata proposto in una nuova composizione. Il tema dell’ecosostenibilità rimane prioritario e viene sottolineato dai frontali in legno di recupero e dalla cassa a bassissima emissione.  Nello stand presente anche la più tradizionale Magistra

BINOVA- MITON

Partito in Cina nel 2007, il Gruppo Cubo Design può contare oggi su una forte presenza nel retail con i suoi 28 negozi che propongono i brand Binova e Miton. Dopo aver conquistato le principali megalopoli, oggi l’azienda guarda con attenzione anche a realtà più “piccole”, quelle così dette da terza fascia che hanno una popolazione dai 4 ai 5 milioni, e investe molto sul retail oltre che sul contract. Al Salone hanno puntato per il brand Binova su una versione molto materica di Cortina che abbina il legno antico di abete nero, recuperato da masi del Trentino e utilizzato per l’isola, al laccato metallo amaranto che riveste le colonne. Nello stand è stato proposto anche un modello di Miton.

SCAVOLINI

Lunghe code per lo stand Scavolini, che punta con decisione sul contemporaneo con la cucina Mia e una nuova declinazione di Delinea, con anta a 45 gradi e profilo in alluminio coloro ottone che si ritrova anche nella versione per il bagno. Proposte anche le nuove soluzioni per la cabina armadio che potenziano ulteriormente il total look Scavolini. Il brand è presente in Cina con 24 show room, l’ultimo dei quali è il flag di Shanghai dove sono collocati anche gli uffici dell’azienda.  Un punto di riferimento per tutta l’Asia Orientale.

Numeri e risultati

Le oltre 20mila presenze al Salone del Mobile.Milano Shanghai testimoniano la forte crescita e l’’interesse concreto da parte di operatori molto selezionati per un evento sempre più riconosciuto in tutta la Cina.

Chiudiamo la quarta edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai con grande soddisfazione. Il fermento e l’ottimismo respirati in questi tre giorni confermano la validità della nostra intuizione”, afferma Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile. “La Cina si trova in un momento storico in cui può permettersi innovazione, qualità e bellezza. Ossia il prodotto italiano di cui, oggi, sa riconoscere il valore intrinseco. A noi come imprenditori non resta che perseverare sulla strada dell’incontro e del dialogo con grande concretezza, costanza e un pizzico della nostra creatività italiana, mantenendo sempre questa coesione, facendo cioè sistema tra noi e con le istituzioni per ampliare la nostra credibilità e ottenere risultati reali. Questa formula, credo sia davvero alla base della nostra capacità di creare opportunità di business interessanti per tutto il made in Italy”.

I numerosi riscontri positivi ricevuti dalle aziende, dal pubblico e dagli stakeholder confermano come la strategia del Salone del Mobile.Milano Shanghai, volta a connotare la manifestazione anche come luogo di esperienze, di incontro e scambio culturale, sia un elemento importante della sua “formula vincente”, poiché riesce a condensare nel cuore di Shanghai produzione, protagonisti ed energie provenienti da Oriente e Occidente, consolidando quel ponte commerciale e culturale tra Italia e Cina che potrà portare benefici a entrambe le parti. A riprova di ciò, le tre Master Classes organizzate dal Salone che hanno registrato il tutto esaurito con oltre 2.000 partecipanti cinesi: tre grandi nomi dell’architettura e del design italiano – Rodolfo Dordoni, Patricia Urquiola, Ferruccio Laviani – e altrettanti talentuosi designer cinesi – Li Hu, Zhao Yang, Chen Fei Bo – hanno condiviso le proprie esperienze professionali e progettuali per fare il punto sullo stato dell’arte del settore.
La storia contemporanea dell’eccellenza del saper fare italiano si è intrecciata così con l’esperienza dei progettisti cinesi, compresi quelli emergenti presenti al Salone Satellite, che fanno ricerca per produrre prodotti originali e nuovi modelli abitativi per la Cina dei prossimi anni. Un confronto che ha ribadito come due Paesi con culture millenarie sappiano dialogare e avere come comune denominatore la volontà di affondare ben salde le radici nel passato per guardare al futuro.
E a proposito di futuro, il prossimo appuntamento con il Salone del Mobile.Milano Shanghai si conferma a novembre 2020.