Stosa, scelte etiche

Azioni concrete e una visione imprenditoriale illuminata definiscono l’impegno sempre più importante di Stosa sul fronte della sostenibilità e del rispetto delle persone

Da sempre sinonimo di autenticità e affidabilità, Stosa può ormai rivendicare anche il concetto di sostenibilità per definire il suo brand. Un impegno concreto che è iniziato da tempo e che ha portato l’azienda a modificare processi, prodotti e strategie di sviluppo. Ne parliamo con David Sani, Direttore Commerciale Italia di Stosa, che condivide con il resto della famiglia, il padre Maurizio, la madre Adriana e i fratelli Leonardo e Mauro, la determinazione a investire sempre di più in uno sviluppo sostenibile.

Partiamo dalle origini. Quando avete iniziato a parlare di sostenibilità in Stosa e quali sono state le prime azioni intraprese?

Abbiamo iniziato a ragionare in modo più strutturale sulla sostenibilità nel 2010, quando abbiamo percepito la maggiore attenzione al tema che stavano dimostrando i nostri partner produttori di pannelli. Con loro ci siamo resi conto che potevamo iniziare un percorso che avrebbe aggiunto valore e contenuti alla qualità dei nostri prodotti. In quest’ottica, nel 2012 abbiamo iniziato la collaborazione con FSC®, primi nel mondo della cucina, con l’obiettivo di produrre di serie cucine con legno certificato proveniente da una filiera che supporta la gestione forestale responsabile. Avere intrapreso questa strada ha cambiato la visione imprenditoriale dell’azienda e da allora abbiamo migliorato il nostro approccio, nel rispetto dell’ambiente e delle persone in tutti i passaggi fondamentali che deve attraversare la realizzazione di un arredo.

La famiglia Sani, titolare di Stosa S.P.A. Da sinistra David Sani, Mauro Sani, Adriana Brogi, Maurizio Sani, Leonardo Sani

A livello di investimenti, quali sono gli ambiti su cui avete puntato maggiormente in passato e quali quelli su cui vi state più impegnando attualmente?

Avere sposato la causa della certificazione FSC® rimane la scelta più significativa che abbiamo intrapreso. Il percorso è stato impegnativo e ha comportato cambiamenti nel processo produttivo e l’allineamento di tutti i fornitori alla nostra scelta responsabile ed etica. Dopo dieci anni di investimenti, oggi possiamo affermare di utilizzare tutte le componenti in legno delle cucine di serie certificate, dal pannello al più piccolo dettaglio, come ad esempio la spina che unisce due moduli. Nel frattempo il nostro laboratorio interno R&D ha selezionato anche i fornitori degli altri materiali in base a criteri di sostenibilità. Una ricerca continua che gestiamo senza aggravi di costi sul prodotto finale, per non penalizzare i consumatori che scelgono le nostre cucine.

Altro aspetto fondamentale è la gestione del “fine vita” secondo i principi dell’economia circolare, una priorità per tutti i prodotti che vale ancora di più per una categoria “ingombrante” come il mobile e la cucina in particolare. A questo proposito abbiamo anche conseguito la certificazione Cosmob Qualitas Praemium (CQP) “circolarità del prodotto arredo”. Una certificazione che attesta come la percentuale di materiale riutilizzabile arrivi fino al 96% per i nostri prodotti in laminato e melaminico. Oggi siamo anche impegnati a redigere il bilancio di sostenibilità, ancora una volta per primi nel mondo della cucina, con il supporto di una società specializzata. Il bilancio sarà depositato definitivamente nel 2024, ma è prevista già una pre-stesura a giugno 2023. Cuore del bilancio è il progetto “Stosa Green Park”, che prevede un importante intervento di riqualificazione nel bellissimo territorio in cui operiamo.

Con Color Trend, una delle cucine bestseller di Stosa, è possibile personalizzare la propria cucina attraverso il colore, esaltato dall’anta laccata

Quali sono i punti cardine del progetto?

Stosa Green Park sarà una nuova Smart Factory 4.0 con magazzino semi-automatico ante e semilavorato, e centro altamente automatizzato di smistamento e lavorazione delle ante. Occuperà un’area di 27mila metri quadri e sarà dotato di macchinari all’avanguardia e di un impianto fotovoltaico per renderlo autosufficiente dal punto di vista energetico. Il progetto si inserisce armoniosamente nel territorio rispettando le regole della paesaggistica e prevede la riqualificazione di una precedente area industriale dismessa, vicina alla nostra sede, compresi la bonifica e lo smaltimento dell’amianto che abbiamo già effettuato. Facendoci carico di un’incombenza dell’amministrazione, è stata prevista anche una raccolta delle acque bianche per evitare rischi idrogeologici. Costruito nella logica del rispetto dell’ambiente in ogni dettaglio, il progetto verrà portato a termine nel 2025 e prevede anche una ricca piantumazione lungo il chilometro che collega il nuovo polo con lo stabilimento lotto 1, realizzato nel 2018. Lungo il percorso sono previste oasi ristoro e parcheggi, con colonnine per la ricarica elettrica, per permettere ai collaboratori di vivere in un ambiente sano e piacevole.

Il benessere delle persone che lavorano in azienda è un’altra delle nostre priorità e l’azienda è stata recentemente certificata dal WHP, Workspace Health promotion, un programma dell’Organizzazione mondiale della sanità per la promozione della salute attraverso corretti stili di vita sul lavoro. Tornando alla creazione di Stosa Green Park, è evidente che l’investimento creerà anche posti di lavoro e in questa ottica stiamo già collaborando con gli istituti di formazione per accogliere in fabbrica i loro studenti. Nel frattempo l’impegno a favore del territorio va oltre ed è prevista anche la costituzione di una fondazione a scopo benefico per sostenere le persone più bisognose.

Una veduta dello stabilimento attuale di Stosa Cucine a Radicofani a cui entro il 2025 si aggiungerà un nuovo lotto produttivo, costruito secondo logiche avanzate di automazione e di rispetto dell’ambiente

Da giugno dello scorso anno avete sottoscritto anche il Furniture Pact condotto dal Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management. Quali sono gli obiettivi?

Siamo tra le aziende fondatrici del Furniture Pact il cui statuto definitivo è stato firmato a febbraio di quest’anno. Ci auguriamo che altre aziende della filiera del mobile lo sottoscrivano per rafforzare la rete e renderlo più incisivo, così come è già stato fatto nel campo della moda con il Fashion Pact, voluto fortemente da altre due realtà toscane, Gucci e Ferragamo. Il Furniture Pact prevede l’adozione di modelli gestionali sempre più sostenibili e il primo obiettivo è l’impegno ad investire nelle energie rinnovabili, a cui seguirà poi quello ancora più cruciale sul futuro della progettazione sostenibile. A proposito di energie rinnovabili, ricordo l’accordo che abbiamo in essere con il Gruppo Saviola per canalizzare e rendere disponibile l’energia geotermica delle centrali di Piancastagnaio, nella val di Paglia, dove sono stati trovati dei soffioni di vapore già negli anni sessanta e dove è stato inaugurato recentemente l’impianto di teleriscaldamento per alimentare le case del comune di Piancastagnaio.

stosa green parkIn Italia avete ormai una rete di 80 Store e 150 Point, entrambi negozi monobrand Stosa che sono lo specchio fedele dei vostri valori. Come comunicate a loro e di conseguenza al consumatore finale l’attitudine “green” dell’azienda e del brand?

L’intensa attività portata avanti da iniziative come le Stosa Academy prevede una formazione puntuale anche su questi temi e nel 2023 insisteremo ancora di più sulla condivisione dei valori che distinguono il nostro brand, compreso quello della sostenibilità. Ad oggi non tutti i clienti sono recettivi, ma sono sempre di più gli imprenditori illuminati, in Italia e all’estero, che credono nei nostri valori e li condividono a loro volta con il consumatore. Nel frattempo anche per il 2023 sono previste campagne social e sui media tradizionali, TV compresa, per raccontare al grande pubblico i caratteri distintivi del nostro brand, tra cui la dedizione a rispettare ambiente e persone. Un impegno nella promozione delle scelte sostenibili che già è stato sancito dalla vittoria nel Communication Award nel 2021 e nel 2022, nell’edizione europea dell’FSC® Furniture Awards.

Nel 2023 quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per migliorare la vostra vocazione alla sostenibilità e in generale per crescere come azienda?

Dopo aver chiuso l’anno 2022 con un fatturato cresciuto di circa il 22%, sappiamo che per l’anno in corso, in generale, il mercato sarà probabilmente in rallentamento, ma noi punteremo ancora di più sulla nostra identità senza mai dimenticare che il prodotto rimane l’assoluto protagonista e che per definirlo, oggi più che mai, per Stosa valgono tre parole chiave: qualità, design e sostenibilità. A questo aggiungerei una solida relazione con la nostra rete di distribuzione.

 

STOSA GREEN PARK

Uno schizzo del progetto Stosa Green Park che avrà il suo compimento nel 2025 e sarà una importante riqualificazione di un’area industriale dismessa

Prima azienda nel mondo della cucina a redigere il bilancio di sostenibilità (che sarà depositato definitivamente nel 2024), Stosa ha messo al centro dei suo interventi il progetto “Stosa Green Park”, una Smart Factory 4.0 che comprende un importante intervento di riqualificazione nel territorio, nel pieno rispetto dell’ambiente. Occuperà un’area di 27mila mq, oggetto di una bonifica e riqualificazione di una precedente area industriale dismessa. Tra gli interventi di riqualificazione sostenibili previsti: la raccolta delle acque bianche per evitare rischi idrogeologici, una ricca piantumazione lungo il chilometro che collega il nuovo polo con lo stabilimento lotto 1, che comprenderà oasi ristoro, parcheggi e colonnine per la ricarica elettrica. Lo Stosa Green Park, che sarà terminato nel 2025, creerà anche nuovi posti di lavoro.