POLI.Design, innovare i processi formativi

POLI.design offre oltre 50 tra master universitari e corsi di alta formazione suddivisi in 7 aree tematiche, con 5 percorsi pensati per le aziende. Il polo di ricerca e formazione del Politecnico di Milano è orientato a consolidare e innovare le professioni legate al progetto industriale

Potremmo definirla la costola creativa del Politecnico di Milano, in grado di riunire attorno a sé un polo di ricerca e formazione post laurea unico nel suo genere e un considerevole numero di aziende partner: è POLI.design, la Società Consortile fondata nel 1999, istituzione universitaria di riconosciuta eccellenza che insieme alla Scuola del Design e al Dipartimento di Design fa parte del prestigioso Sistema Design del Politecnico di Milano. L’offerta POLI.design si compone di Master Universitari e Corsi di Alta Formazione distribuiti in sette aree tematiche: Interior Design and Architecture, Business Design, Cultural Heritage, Fashion Design, Digital and Interaction, Product Design e Communication Design.

POLI.design si rivolge dunque a giovani laureati e professionisti, ma anche a tutte quelle imprese con un preciso orientamento all’innovazione, interessate a percorsi di formazione nell’ambito del design a 360°. Per loro l’offerta si compone di cinque Innovation Paths, percorsi di collaborazione guidati dai principi cardine della manutenzione delle competenze e della lettura del cambiamento. "POLI.design - osserva Cabirio Cautela, a.d. della società consortile - ha l’ambizione di consolidare profili professionali e progettisti tipicamente legati al manifatturiero del Made in Italy come i designer che agiscono sul sistema d’arredo o sul prodotto industriale, ma anche di formare progettisti di frontiera, su temi che stanno assistendo a un radicale ripensamento delle professioni e delle industry di riferimento".

FederlegnoArredo partner storico

POLI.design ha anche grandi collaborazioni con il mondo delle corporate, con le quali intraprende spesso percorsi condivisi per cambiare l’approccio al mercato di prodotti e servizi, e accordi con player internazionali per promuovere la cultura del design all’estero. Opera infatti nella prospettiva dell’internazionalizzazione, attraverso partnership di scopo con università, scuole, enti, istituzioni, società e aziende italiane ed estere e forma oltre 1000 studenti all’anno, provenienti da ogni parte del mondo, che hanno la possibilità di interagire con una realtà che collabora con oltre 150 partner tra istituzioni e imprese. Tra i partner storici c’è FederlegnoArredo, la federazione che rappresenta il cuore della filiera italiana del legno-arredo e che è entrata nel board di POLI.design nel 2019, collaborando da allora attivamente per l’individuazione di aree di interesse del settore su cui sviluppare poi progetti.

In questo momento, gli sforzi sono concentrati ad accrescere le competenze in materia di sostenibilità ed economia circolare, nell’ambito del progetto FLA Plus: FederlegnoArredo sta lavorando a percorsi di formazione per aumentare la cultura della sostenibilità degli imprenditori della filiera, individuando format ad hoc per tutti i target coinvolti: dagli imprenditori ai loro dipendenti, passando per la federazione. Saranno tre i livelli formativi, ognuno con meccanismi di riconoscimento delle competenze raggiunte: corsi base online, per creare un primo layer informativo sui principi condivisi, corsi di approfondimento in presenza su temi specifici, corsi on demand assimilabili a percorsi consulenziali.

"POLI.design ha accettato con entusiasmo la sfida posta da FederlegnoArredo e Fondazione Symbola. Innovare i processi formativi è infatti uno dei principali obiettivi di POLI.design, che oggi si confronta sempre più spesso con le esigenze di imprese e professionisti. Per FederlegnoArredo stiamo mettendo a punto formati capaci di coinvolgere e motivare i diversi attori della filiera del legno-arredo, rendendo i processi di trasferimento e assorbimento di conoscenza realmente partecipati e, più di tutto, capaci di incidere nelle routine della quotidianità aziendale" afferma Francesco Zurlo, Preside della Scuola del Design del Politecnico di Milano e Responsabile del progetto FederlegnoArredo-POLI.design sulla sostenibilità.

 

Sensorial Surface Design, il Master è alla seconda edizione

Dopo il successo della prima edizione, è già partito il recruiting della seconda, in partenza il prossimo ottobre: l’obiettivo del Master in Sensorial Surface Design di POLI.design realizzato in partnership con Assopannelli di FederlegnoArredo e con la collaborazione di partner tecnici quali Abet Laminati, ALPI, Fantoni, Saib, Gruppo Mario Saviola, Tabu, Lanta, Cleaf è di creare una nuova figura professionale, capace di intercettare quei fattori di cambiamento che impattano sulla progettazione e la produzione delle superfici dei prodotti.

Mario Bisson, Direttore scientifico del Master in Sensorial Surface Design

"Come giustamente osservato da Gillo Dorfles - dice Mario Bisson, professore associato presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano e Direttore scientifico del Master - ciò che differenzia il design italiano è la sua capacità di essere ‘colloquiale’. È fondamentale comprendere le dinamiche della relazione tra esseri umani e oggetti. Sempre più spesso scegliamo i prodotti che stimolano i nostri sensi e i progettisti di un prodotto industriale non possono fare a meno di coniugare competenze tecniche delle superfici con conoscenze delle implicazioni percettive, sensoriali ed emozionali". È proprio la “pelle” dei prodotti a essere soggetta a trasformazioni tecnologiche e a rappresentare il primo biglietto da visita, che bisogna conoscere e saper raccontare.

"Nel nostro Master - prosegue Bisson - si studiano le componenti fisiche, meccaniche e chimiche delle superfici, ma anche quelle umanistiche, per fornire ai partecipanti tutte le competenze tecniche ma anche strategiche necessarie per capire come si evolvono le tecnologie e i trend, all’interno di un mercato sempre più complesso". La presenza delle aziende in aula e le 250 ore di tirocinio rappresentano uno stimolo importante per la definizione di queste nuove figure professionali, pensate non solo per il settore R&D, ma anche per l’area marketing e commerciale innanzitutto del mondo dell’arredo e dell’interior design, ma in prospettiva anche dell’automotive, dell’elettronica di consumo, dei servizi di accoglienza, dei trasporti.