Marco Piva, progettualità camaleontica

Architetto e designer di calibro internazionale, Marco Piva ci racconta della sua visione del made in Italy e della capacità progettuale “camaleontica” del suo Studio, che rispetta le esigenze del cliente e il contesto in cui si inserisce

È quasi impossibile contare i prodotti di design, le architetture, le realizzazioni
di interior e di arredo creati dallo Studio dell’architetto Marco Piva, che si occupa di progettazione a 360°. "Il mio Studio si distingue per un approccio
progettuale trasversale che abbraccia interior design e product design
", afferma Marco Piva. "Ma è l’interior a guidare le scelte architettoniche, permettendoci di affrontare ogni progetto con una visione integrata e autenticamente made in Italy, che opera su diverse scale. Altra nostra peculiarità è l’assenza di un tratto stilistico rigido o di una firma estetica riconoscibile: applichiamo una capacità progettuale “camaleontica”, che si adatta con sensibilità al contesto e alle esigenze del cliente. Il risultato sono architetture, interior, prodotti che non “urlano”, ma dialogano con lo spazio e la storia».

Sapendo con quale accuratezza, energia e passione l’architetto Piva affronti qualsiasi tipo di progetto, è facile capire come il suo background formativo e culturale affondi le radici nella migliore italianità; ogni singola realizzazione firmata Piva esprime i valori delle tradizioni e della artigianalità del Paese e del territorio in cui viene creata, ovvero del genius loci. "Il contesto in cui operiamo è un punto di riferimento essenziale. Ogni progetto nasce da un’attenta riflessione sul territorio, sulla sua identità e sulla narrazione che vogliamo esprimere attraverso l’architettura e il design, per veicolare un terminato messaggio. Porto come esempio alcuni progetti che mostrano come il genius loci e le tradizioni siano parte inscindibile del nostro lavoro, non solo come citazione estetica, ma come valore identitario che permea ogni fase. Significativo è Palazzo Touring a Milano. La ristrutturazione che abbiamo attuato ha reinterpretato la storia dell’edificio; il concept del piano terra ha preservato la libreria storica del Touring Club, enfatizzandola in un racconto che, attraverso materiali, forme e colori, omaggia le origini ciclistiche del club.

Un altro esempio è Palazzo Tirso a Cagliari: l’interior si ispira proprio alla luce, ai colori e alle essenze della Sardegna, cagliaritane nello specifico. Anche la vita dell’hotel vive di richiami con l’artigianato: le suite incorporano tappeti creati da artigiani e sculture in terracotta sarde, e l’offerta culinaria dell’hotel esalta i sapori locali.

Dal punto di vista architettonico, un progetto emblematico è l’Excelsior Hotel Gallia di Milano che, anche se è di 10 anni fa, in termini di approccio progettuale rappresenta bene la nostra concezione di genius loci: il restauro ha infatti restituito all’edificio storico il suo splendore originario, mentre la nuova ala dialoga con il celebre Pirellone senza cercare di imitare il passato, ma creando un ponte visivo e concettuale tra storia e modernità milanese".

Sempre rispetto al tema di quanto la tradizione italiana - in questo caso quella manifatturiera - sia presente nelle opere di SMP, va citata la cucina Luce disegnata per Aran Cucine, presentata a Eurocucina 2024. "Nel campo del design, vorrei parlare di Luce, che dialoga con l’architettura
divenendo interior
, in un prezioso connubio fra tradizione sartoriale
italiana e design contemporaneo
; un modello che rappresenta un percorso interdisciplinare che parte dall’architettura e arriva fino ai dettagli di design. Al centro del concept, come lo stesso nome suggerisce, si pone un aspetto che da sempre è prioritario nella mia progettazione: la luce, che qui apporta un tocco di modernità e dinamicità, creando un senso estetico contemporaneo e interattivo".