L’attività di Fulgor Milano ai tempi del coronavirus

    Come può essere organizzato il lavoro in una azienda di elettrodomestici durante l'emergenza Covid-19. L'esperienza di Fulgor Milano raccontata dal Brand Manager Paolo Mainardi

    Paolo Mainardi, Brand Manager di Fulgor Milano, azienda ambasciatrice nel mondo della manifattura italiana (l'anno scorso ha festeggiato i 70 anni) e acquisita nel 2009 dalla famiglia Meneghetti, racconta come il brand di Rosà sta affrontando l’attuale emergenza sanitaria.

    Come avete affrontato l'emergenza?
    Nell’ambito della stringente regolamentazione anti-contagio abbiamo continuato a produrre e spedire fino al 25 Marzo, in modo più significativo per il mercato dell’esportazione in quanto le strutture distributive del mercato nazionale avevano già precedentemente ottemperato al lockdown operativo. Attività che è stata consentita dalla fattiva disponibilità dei collaboratori sia in produzione e quanti avevano optato già in precedenza per operare in smart-working continuando a dare il necessario feedback alla clientela ed ai fornitori; operatività mai interrotta fino ad oggi.

    Come sta impattando l'emergenza sul fronte export?
    La diffusione dei contagi e il conseguente lockdown di parecchi Paesi nel mondo ha purtroppo inciso negativamente sulle vendite, sia in sell-in che in sell-out. Mercati per noi essenziali quali la Cina e in seguito gli Stati Uniti hanno ridotto in modo considerevole gli acquisti, mentre altre aree quali Medio Oriente o Oceania sono state meno afflitte da questa emergenza.

    Come è possibile mettere a frutto questa pausa forzata?
    L’attività progettuale, di sviluppo e di analisi non è mai stata interrotta, cercando di non creare un vuoto che si sarebbe riflesso poi negativamente alla ripartenza. Compatibilmente con la disponibilità dei partner i maggiori progetti hanno continuato ad essere implementati, così come i contatti con la clientela nei mercati esteri e nazionale in vista di un rilancio necessario e fondamentale per recuperare il più possibile di quanto perso.

    Come si può immaginare la ripartenza?
    L’industria, in particolare le PMI, hanno la necessità impellente di essere ancora più efficaci nel proprio proporsi ai mercati, migliorando l’efficienza delle proprie attività ed ottimizzando il lavoro di analisi mai sospeso; la comunicazione della singola azienda, e ci auguriamo quella istituzionale per rilanciare il Paese e il Made in Italy, saranno essenziali per riconquistare la fiducia dei mercati.