Green Pea, lo store della sostenibilità

Inaugurato oggi a Torino il primo Green Retail Park. Progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti, Green Pea propone su 15.000 metri quadri un’ampia rassegna di soluzioni ecologiche per la casa e per la persona. Una sfida per vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello

Ambizioso progetto fortemente voluto da Oscar Farinetti e dalla sua famiglia, Green Pea ha aperto al pubblico il 9 dicembre a Torino. Definito il primo Green Retail Park del mondo, lo store occupa un edificio di 5 piani al Lingotto, a fianco del primo Eataly aperto nel 2007.

Come riassume in modo molto efficace il claim “From duty to beauty”, Green Pea vuole rendere chiaramente identificabili e piacevoli al tempo stesso quali siano oggi i comportamenti di acquisto che possono contribuire a consumare in modo più rispettoso per l’ambiente e per le persone.

Una sfida importante che coinvolge oltre 100 brand rappresentati nei diversi piani -rispettivamente dedicati alla casa, alla moda e al benessere della persona - attraverso 66 negozi, un museo, tre luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’Ozio Creativo ispirato a quattro grandi personaggi della Grecia antica, Pericle, Socrate, Platone e Aristotele.

"Oggetti e servizi in armonia con l’ambiente", come ha ricordato lo stesso Oscar Farinetti durante la presentazione alla stampa, che possono contribuire a cambiare il proprio stile di vita in un contesto che di per stesso è già un manifesto esplicito della sostenibilità. L’edificio progettato dagli architetti Cristiana Catino – ACC Naturale Architettura – e Carlo Grometto – Negozio Blu Architetti Associati, impiega energia da fonti rinnovabili, che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2, utilizza materiali sostenibili, primo tra tutti il legno dell’involucro esterno e di molti dei pavimenti recuperato dagli alberi abbattuti dal tornado che nel 2018 ha colpito soprattutto la provincia del bellunese, e si arricchisce con una piantumazione di oltre 2.000 alberi, piante e arbusti.

Per la sua portata, il progetto ha richiesto molti anni di ricerca sviluppo e oltre 100 milioni di investimento, di cui 50 milioni per l’acquisizione del terreno e la costruzione del building da parte della Eataly Real Estate S.r.l., società proprietaria, tra gli altri, degli immobili di Eataly Ostiense Roma e Eataly Smeraldo Milano.

I brand Green Pea dell’arredamento

Come già detto, il percorso offerto dal nuovo store si snoda attraverso 5 piani. Si parte dal piano terra Life, e si sale poi al primo piano Home, il secondo Fashion, il terzo Beauty per finire con il bellissimo Otium Pea Club.

Il piano Home è stato curato con la supervisione di Pierangelo De Poli, Home Brand Director di Green Pea, nonché terza generazione di Oikos Margaria, una delle realtà storiche torinesi più dinamiche nella distribuzione del mobile.
Tra i marchi più noti in esposizione Roda, Gervasoni, Riva 1920, Pianca, Rubelli, Artemide, Driade e FontanaArte, mentre per la cucina sono stati selezionati Valcucine, da sempre attenta ai temi della sostenibilità, Miton Cucine e per gli elettrodomestici i brand del gruppo Whirlpool.  Come ha spiegato Paolo Lioy, amministratore delegato di Whirlpool Italia, il Gruppo è stato “Coinvolto da subito nel progetto perché la sostenibilità era già nelle nostre corde e cercavamo proprio uno strumento per comunicarlo. Siamo stati la prima aziende del settore a firmare l’accordo di Kyoto prima e di Parigi dopo. L’azienda sta studiando come essere sostenibile dagli anni settanta e oggi tutta la fase produttiva è green, a partire dagli stabilimenti italiani dove si producono oltre 4 milioni di pezzi”. Paolo Lioy ha poi ricordato "come la tecnologia Sesto senso, che caratterizza da tempo gli elettrodomestici Whirlpool, è stata antesignana nella ricerca di ottimizzare le risorse”.

A completare la panoramica sulla cucina, il nuovo marchio Green Pea che ha debuttato per l’occasione e che propone una ampia serie di modelli realizzati in collaborazione con Ilcam Group, leader nella produzione dei frontali, corredati dai lavelli Franke, dai sistemi di aspirazione Falmec e dai top di Stone Italiana.

Al centro dell’area Home, la zona uffici dove clienti finali e professionisti del progetto possono valutare tutte le migliori soluzioni proposte dai vari brand.

Quale è stato il criterio di scelta dei vari brand?

Sicuramente il rispetto del Manifesto stilato da Green Pea che per quanto riguarda i mobili prevede la scelta di:

"Accessori, corpi illuminanti e altri oggetti per la casa di grande qualità e alto design. Emissioni di formaldeide ridotta ai minimi termini secondo le più severe normative. Legni da foreste gestite in equilibrio tra taglio e ripiantumazione e garantite dal disciplinare FSC. Metalli e vetro creati con il maggior scrupolo possibile, plastiche biodegradabili o riciclabili a fine vita".
Componente fondamentale della nostra idea di sostenibilità è la lunga durata e la possibilità di riuso o di riciclo a fine vita. Per ogni mobile venduto pianteremo un nuovo albero” recita ancora il Manifesto.

"Ogni produttore è tenuto ad esporre la descrizione del proprio disciplinare di fabbrica attraverso un proprio manifesto che caratterizza l’ingresso di ogni area. Avremo produttori che già rispondono per il 100% a questo profilo” continua il Manifesto “e altri che hanno incominciato il percorso con ottimi risultati, essendosi dati l’obiettivo, almeno per i prodotti in vendita presso Green Pea del massimo livello di sostenibilità possibile”.

Un progetto in evoluzione

A questo proposito Oscar Farinetti ha voluto essere chiaro “Siamo stati volutamente disponibili al compromesso ma solo perché è il modo più percorribile per andare il più possibile vicino alla perfezione. Green Pea è un luogo in continua evoluzione e saremo sempre attenti a verificare le dichiarazioni fatte dai partner e le nuove soluzioni che nel tempo verranno proposte sul mercato grazie alle nuove tecnologie”.

Nel frattempo si parte da Torino, “la città che mi ha sempre portato fortuna e soprattutto la città che può vantare invenzioni come l’automobile, la radio o il cinema. Unica città per il progetto Green Pea, almeno in Italia”. La volontà è quella di trasformare la nostra attitudine al consumo e farlo diventare parte del cambiamento necessario per mettere in sicurezza il nostro presente e il nostro futuro, come hanno ricordato tutti coloro che sono intervenuti alla conferenza stampa, dai rappresentati dell’amministrazione pubblica come Chiara Appendino, sindaco di Torino, e Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, ai manager delle imprese partner , allo studioso e scienzato Silvio Greco, al testimonial Giovanni Soldini.

Tutto il percorso di Green Pea è denso di significato, come lo sono sempre le imprese della famiglia Farinetti, ma sicuramente questo è il loro progetto più ambizioso perché oltre ad essere una sfida commerciale “Si pone l’obiettivo di dimostrare che vi è la possibilità, subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello”.

Quel bello che è la cifra stilistica del made in Italy ampiamente riconosciuta dal mondo. Era giusto ricordare che oltre che bello il made in Italy può essere anche etico e sostenibile.