Essere Lube, potenza di una visione

Nel giorno della convention del Gruppo Lube al Forum di Assago, ecco l'intervista al CEO Fabio Giulianelli che persegue con determinazione la strategia della specializzazione e della forza degli store. Perché “Essere Lube” è innanzitutto sposare una filosofia aziendale 

Il Gruppo Lube ha chiuso il 2021 con una crescita importante, +24%, arrivando a un fatturato di 250 milioni di euro. Il trend positivo si è mantenuto anche primi mesi del 2022, nonostante le incertezze che hanno caratterizzato il periodo.
Avere registrato una crescita superiore a quella del mercato non è una novità per il Gruppo, ma piuttosto l’esito di una strategia chiara e perseguita con grande determinazione dall’azienda, come spiega con lucidità il CEO Fabio Giulianelli.

Prima la pandemia, oggi la guerra e l’ulteriore aumento dei costi delle materie prime. Qual è la visione del Gruppo Lube?
Se durante il dramma della pandemia la cucina è stata rivalutata al massimo e il settore ha registrato i maggiori benefici da una situazione inaspettata, la nuova contingenza inciderà necessariamente sui consumi di beni durevoli. Ci rendiamo conto che oggi viviamo una situazione imprevedibile determinata da una guerra che ha accelerato notevolmente un trend di aumenti delle materie prime già in corso. Per quanto ci riguarda abbiamo subito un rincaro medio del 15/20% da parte dei nostri fornitori, ma i nostri listini sono cresciuti solo del 10%. Abbiamo ridotto i margini per non mettere in difficoltà i nostri partner e per il 2022 abbiamo già ordini che ci consentono di lavorare per tutto l’anno. Impossibile, però, negare che il momento sia difficile e stressante, ma per fortuna la nostra rotta è così chiara che tutela noi e la nostra distribuzione anche in momenti di grande incertezza come questi. Insieme alla nostra rete, ci sentiamo arbitri del nostro destino e oggi più che mai hanno valore i concetti di “Essere Lube”.
Se la domanda diminuirà, come è prevedibile, emergeranno proprio coloro che hanno creduto nella specializzazione. Grazie alla rete di monomarca, i brand Cucine Lube e Creo Kitchens sono un riferimento di valore sempre più conosciuto e riconosciuto, con una identità chiara e ben distinta, e saranno comunque trainanti.

Lo stand di Cucine Lube all'ultima edizione di Eurocucina

Quanto incide oggi la rete dei monomarca sul fatturato complessivo del Gruppo?
Oggi il 90% del fatturato è generato dagli store monomarca e per il 2022 abbiamo come obiettivo l’apertura di 90/100 nuovi punti vendita. Un’attività che ormai non fa più notizia, ma che impegna noi e i nostri partner quotidianamente. Nello stand di Eurocucina ripresenteremo il lay out che aveva già caratterizzato la nostra presenza all’ultima edizione. Uno stand che simboleggia una piazza di qualsiasi città, in Italia e all’estero, su cui si affacciano i due store Lube e Creo Kitchens. All’interno ci saranno le novità di prodotto, necessarie e significative, ma quello che vogliamo comunicare è soprattutto il messaggio strategico che pone al centro il negozio e i brand. Vogliamo ribadire la nostra strategia perché noi vendiamo l’idea di un negozio evoluto in cui tutto deve essere garanzia di qualità, sia per quanto riguarda il prodotto sia per il servizio.
Così facendo abbiamo chiesto ai nostri clienti apparentemente di rinunciare alla loro storia, ma abbiamo anche permesso loro di trasformarsi da negozianti a imprenditori. E la loro competenza acquisita nel tempo avvalora ulteriormente la bontà della formula cui ha aderito con entusiasmo chi ha creduto in noi e oggi continua ad aprire nuovi negozi. La scelta distributiva del Gruppo ha reso tutti noi arbitri del nostro destino e ci tutela enormemente anche da contingenze gravi come quella che stiamo vivendo.

Unica è la novità Cucine Lube presentata a Eurocucina, il cui design raffinato è sottolineato dall’anta stondata e dalla scelta dei colori soft

L’unicità della formula si riflette anche sul prodotto?
La cucina deve esser bella, di qualità, anche sostenibile. Una caratteristica che è diventata un prerequisito e non un vantaggio competitivo, perché è un trend giusto che coinvolge qualsiasi bene e proprio per questo non può diventare un carattere distintivo. L’unicità di Lube sono gli store e per questo abbiamo intrapreso il percorso della certificazione, per offrire ai clienti, e ancor più al consumatore finale, la certezza che il brand assicura valore.

Quali caratteristiche deve avere uno store per essere certificato?
Premetto che la certificazione non è un giudizio, ma uno sprone a “Essere Lube” al 100%, e che non è una bacchetta magica ma un percorso già in atto. I nostri oltre 500 monomarca devono avere la stessa immagine perché sono il braccio armato dell’azienda e il sistema di lavoro deve garantire qualità in ogni fase del processo di vendita. Per fornire ai nostri partner tutti gli strumenti corretti abbiamo creato un ufficio dedicato e gli store saranno monitorati e valutati affinché siano ottemperati tutti i principi, nel nostro e nel loro interesse. La certificazione è una conquista e per rendere più reale il concetto di valore è stato inserito anche un lingotto d’oro nell’attestato che viene rilasciato. Un concetto che deve essere trasferito in modo coerente al consumatore finale. Vogliamo che quando il cliente entri in negozio non abbia l’idea di acquistare una cucina e di spendere ma di comprare un bene di valore che rimane nel tempo.

Sviluppo internazionale, qual è la strategia del Gruppo?
All’estero ci siamo muovendo con la stessa logica e per noi non esistono confini. Solo chi non crede nel nostro progetto è considerato “straniero”, anche se si trova in Italia. In questi anni di forte sviluppo ci siamo concentrati di più sul mercato interno e quindi la crescita all’estero è stata più lenta ma adesso stiamo procedendo con ritmi sempre più importanti. L’attenta selezione dei partner è operata sempre con gli stessi criteri e crediamo anche all’estero nella forza del retail specializzato. In quest’ottica abbiamo rinunciato a “drogare” il fatturato con ordini contract che sono episodici e che possono anche danneggiare i nostri partner. Per noi il negozio è una radice, fondamento importante per il riconoscimento del brand, e aprendo i negozi, ovunque essi siano, ci prendiamo la responsabilità di tutelarli e di farli crescere. Solo nel 2021 abbiamo rinunciato a circa 25 milioni di fatturato perché alcuni dei nostri partner non ci seguivano al 100%, ma quando perdiamo un cliente diamo immediatamente più spazio a un imprenditore che aderisce alla nostra formula con la giusta convinzione.

Contempo, la proposta Creo Kitchens che “ama la tradizione e adora l’innovazione”, qui nella versione con ante telaio a laccate azzurro ottanio opaco

Può anticipare qualche novità prevista per il Salone?
Come ho già detto, il messaggio si concentra sull’evoluzione del concetto “Essere Lube” espresso dai nostri store. Il giorno dell’apertura del Salone, il 7 giugno, organizzeremo anche una convention al Forum di Assago. Un appuntamento a cui hanno aderito oltre mille persone che potranno entrare nel vivo di un progetto che continua ad evolversi ed affinarsi. Sarà una ulteriore occasione per respirare e fare propria la forza e l’unicità dei nostri brand.